Capitolo 69
HARRY'S POV
Non chiedetemi perché, perché davvero, non ve lo saprei spiegare ma quando mi sveglio mi perdo per minuti interi a guardarla che dorme ancora mezza nuda sulle mie lenzuola, avvolta nelle mie coperte, su questo letto che ormai considero più nostro che mio. Per la prima volta nella mia incasinata, psicopatica vita, mi piace condividere qualcosa con qualcuno e quel qualcuno, è Heisel. Quando mi alzo per mettermi addosso qualcosa faccio attenzione a non svegliarla, è troppo bella in questo momento per poterlo interrompere. Sono sicuro che adesso, lei è felice ed è serena. Almeno mentre dorme spero che lei possa essere tranquilla. So quanto è difficile per lei, ogni minuto e ogni secondo. Deve essere una specie di tortura.
Ieri sera, però, l'ho vista diversa. Sembrava spensierata e finalmente si è decisa a parlare di qualcosa come il futuro, ne è sempre stata spaventata a morte ma credo che abbia solo bisogno di sperare un po' di più, di credere in qualcosa. Quel qualcosa in cui credere, siamo noi. Io e lei.
Arrivo in cucina e posso sentire un leggero dolore sulla schiena dovuto all'intensa notte che abbiamo passato io ed Heis, sorrido al pensiero delle sue unghie sulla mia pelle e a come ci siamo amati per tutto il tempo fra baci, promesse e sesso. Questa è stata senza dubbio la notte più bella della mia vita. Più della volta in montagna e più di quando l'ho fatta venire sotto la doccia.
Per qualche fottuttissima ragione a me ignota, decido di prepararle la colazione. Mi ricordo del fatto che preferisca l'arancia rossa a quella chiara e che il pane non lo vuole troppo tostato. Incredibile come io in realtà la conosca fin troppo bene.
"Che schifo il pane tutto bruciato" mi aveva detto la mattina dopo capodanno mentre un grande cipiglio si formava sul suo bellissimo viso. Mi aveva fatto ridere e intanto lei si lamentava come una bambina.
Metto la roba in un vassoio e la porto verso la nostra camera. Nostra? Boh, credo di si, più o meno. Mi sento leggermente ridicolo e fuori luogo a fare tutto questo per una ragazza ma se si tratta di Heisel mi sembra una cosa fin troppo normale.
Appoggio il vassoio sul comodino dove c'è appoggiato il suo cellulare che si illumina più volte. Messaggi da parte di Louis, Alice ecc. Sono tentato dal leggerli uno ad uno ma il suo lamento e quel briciolo di coscienza che ho, mi interrompono.
"Buongiorno" le sorrido
"Ehi" si strofina gli occhi con la mano come fa sempre e incrocia le gambe sul materasso mentre alza il busto. Non riesco a smettere di fissarla e mi guarda storto prima di far cadere lo sguardo sul suo corpo.
"Oddio" si copre con un braccio il seno e si piega verso il pavimento raccontando da terra una mio maglione grigio dell'Abercrombie, strano ma vero. Ho una di quelle fottutissime felpe, in realtà mi piace anche, ma questo lo saprà mai nessuno.
"Smettila di coprirti ogni volta, ti ho già vista Heisel" dico esasperato. Ogni santissima volta si copre e ogni santissima volta io le dico di non farlo, andiamo, abbiamo appena passato una notte a scopare.
"Sai che mi coprirò sempre"
"Questo perché sei terribilmente insicura"
"Possiamo non parlarne, per favore?"
"Hai detto che ci avresti lavorato" le ricordo "Me l'hai promesso"
"Hai ragione" sospira "Scusa, voglio davvero lavorarci ma è mattina e mi sono appena svegliata, non me la sento di iniziare questa specie di battaglia di opinioni"
Sospiro sconfitto mentre annuisco e lei mi fa cenno di sedermi sul letto. Porta le sue braccia intorno al mio collo mentre la sua lingua gioca con la mia, succhio avidamente il suo labbro inferiore e lei ridacchia contro le mie labbra.
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Gray
Fanfiction"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"