Capitolo 65

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Capitolo 65

"Se ne è andato" ripeto staccandomi leggermente da mio padre.

"Ti ama, Heisel. Harry ti ama"

"Io lo amo" farfuglio "ma non nel modo giusto" le lacrime continuano a cadere dai miei occhi mentre mio padre mi sorregge un braccio e mi accompagna fino alla mia stanza. Leva le cose dalle mie tasche e le appoggia sul comodino mentre cerco in qualche strano modo di levarmi le scarpe. Mi siedo ai bordi del letto mentre lui si piega sulle ginocchia.

"Smettila di torturarti"

"Sono così, io. La gente dopo un po' non ce la fa più a stare con me, si stanca, si stufa. Come si fa a stare con una così?" Mi indico sgarbatamente mentre mio padre porta le sue grandi mani sulle mie guance e scaccia via le lacrime.

"Sei meravigliosa e le persone che si allontanano da te sono solo sciocche e cordarde. È vero, non sei la persona più semplice di questo mondo, ma sei speciale, e ci vuole tanto coraggio a restare accanto ad una persona speciale. Harry ha coraggio, penso sia solo leggermente spaventato, esattamente come te"

Mentre mio padre parla mi prendo qualche secondo per guardarlo negli occhi, in mezzo al trambusto che mi ha causato dentro l'alcol, riesco a vedere in lui lo stesso uomo che era più o meno tre anni fa. L'uomo che è sempre stato. È qui, davanti a me.

"Amo anche te, papà" praticamente sussurro "e io sono coraggiosa e voglio perdonarti" piango

Accarezza il mio viso mentre mi sorride e sono sicura di vedere una lacrima cadere dai suoi occhi neri come il cielo di Londra.

"Proverai a riposare, adesso?" Mi chiede. Annuisco leggermente e intanto la testa continua a girarmi velocemente mentre mio padre si alza a bacia la mia fronte prima di lasciare la mia stanza. Sento i suoi passi rimbombare e porto le mani sulle orecchie per cercare di calmare il rumore assordante che mi perfora i timpani. Rimango incantata a fissare il nulla ma la vibrazione del mio telefono sopra il comodino mi costringe a muovermi.

"Heisel" le voce di Harry risuona dall'altro lato. È roca, tappata, spenta e poco sobria. Posso dire che è ubriaco e forse, ha anche pianto.

"Amore" farfuglio

"Sei ubriaca?"

"Completamente"

"Adesso dove sei?"

"In camera mia"

Lo sento sospirare e anche se non posso vederlo sono sicura che si stia passando una mano nei riccioli. I suoi occhi saranno sicuramente iniettati di sangue e le sue labbra più scure del solito. Magari le nocche tagliate perché ha fatto a botte con qualcuno, santo cielo, no.

"Anche tu sei ubriaco" riesco a dire mentre prendo una pasticca per il mal di testa che trovo in uno dei cassetti vicino al mio letto. Bevo anche un po' d'acqua e spero di sentirmi meglio in fretta.

"Completamente" mi fa il verso e una risata stupida ed incontrollata esce dalle mie labbra seguita da quella di Harry.

"Perché mi hai chiamato?" Mormoro mentre mi sistemo meglio sul letto. Giuro che la mia testa potrebbe scoppiare da un secondo all'altro.

"Volevo sapere come stavi"

"Sto male"

"Anche io"

"Vienimi a prendere"

"Farei del male ad entrambi"

"Ci facciamo più male a stare così lontani l'uno dall'altro"

"Hai ragione" farfuglia.

"Perché te ne sei andato?"

"Ho paura. Ho una tremenda paura Heisel. Sembrava quasi che tu amassi quel grandissimo stronzo"

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