Capitolo 41:
"Come è andata?" Gli chiedo subito quando apro la porta. Mi trovo davanti un Harry a dir poco bellissimo. Porta dei jeans blu scuro e sopra un'enorme felpa rossa. Il cappello grigio blocca i suoi riccioli. Adoro quando si mette questi cappelli. Nelle mani tiene due cartoni di pizza e sorride gentilmente. Sembra tranquillo, pronto a passare questa serata con me.
"Ho vinto, ovviamente" mi sposto dalla porta per farlo entrare e ridacchio per la sua affermazione.
"Era un po' che non ti mettevi la mia felpa, ti sta bene" mi dice mentre appoggia la pizza sul tavolo della cucina. Alza un sopracciglio quando nota la birra appoggiata accanto a uno dei bicchieri.
"È per te, tranquillo" mi siedo e lui davanti a me. Mi sorride mentre apre la bottiglia e inizia a tagliare la sua pizza. Okay, questo è sempre stato un mio grande problema. Non sono molto brava nel tagliare il cibo.
"Me la tagli?" Gli chiedo quando ha finito con la sua. Ride mentre scuote la testa per poi fare come gli ho chiesto.
"A tua figlia non gliela taglierai la pizza?" Mi chiede ridacchiando passandomi la pizza tagliata in otto parti. Mi trema leggermente il cuore a quelle sue parole. Non ho mai pensato troppo al futuro perché nella mia vita non ci sono mai state certezze o basi tropo solide per pensare a quello che davvero avrei voluto. Non ho mai pensato nemmeno all'idea di avere figli, ammetto che non mi dispiacerebbe. Magari in un lontano futuro. Però comunque non troppo lontano, mi piacerebbe essere una madre abbastanza giovane.
"Non ho mai pensato alla possibilità di avere figli" ammetto mente mordo uno spicchio di pizza "penso che affiderò al padre quel compito" concludo mentre lui mi guarda attentamente.
"Seriamente non hai pensato a te sull'altare o a te come mamma?" Domanda. La sua voce stupita mentre sorseggia la birra. Sono davvero tentata di prendergliene un po' ma mi trattengo e riporto l'attenzione sul nostro discorso.
"È una cosa così strana?"
"No, ma tutte le ragazze lo pensano" dice mentre ridacchia. Non sono nella norma.
"Tu si?" Gli chiedo "Tu hai pensato a te stesso come padre?"
"Mi è capitato, qualche volta" ammette mentre alza le spalle al cielo in segno di non curanza. Continuo a mangiare la mia pizza mentre la nostra conversazione prosegue.
"Facevi i tatuaggi a tua figlia in quel pensiero?" Chiedo ironica e lui ride. Lo seguo dopo poco perché è bellissimo vederlo ridere e non posso far a meno di essere contagiata dalla sua risata.
"Un piercing piuttosto" ironizza. Il suo tono divertito mentre da l'ultimo morso alla pizza. È veloce a mangiare. Prendo due pezzi dal mio piatto e li metto nel suo, non arrivo mai infondo alla pizza.
Probabilmente mi vorrebbe costringere a mangiarla ma non dice niente e gliene sono eternamente grata.
Si alza per sparecchiare ed è una cosa insolita, sembra davvero che voglia fare qualsiasi cosa pur di riportare le cose come prima.
"Come stai?" Mi chiede mentre arriviamo nel salotto. Mi siedo sul divano e lui accanto a me mentre accendo la televisione. Inizio a girare fra i canali alla ricerca di qualcosa di bello da guardare.
"Normale, tranquillo" lo rassicuro mentre mi 'nascondo' tra le sue braccia. Lascio perdere la TV, tanto non l'avremmo guardata. Mi stringe forte contro il suo petto, alzo lo sguardo per poter incontrare i suoi occhi. È bellissimo. Mi avvicino al suo viso mentre le mie mani sono dietro al suo collo. Mi stringe leggermente i fianchi e rilascia un respiro quando le mie labbra si premono sul suo collo.
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Gray
Fanfiction"L'amavo,non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli,ma per il modo in cui il suono del suo nome potrebbe mettere a tacere i miei demoni"