Capitolo 40

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Capitolo 40:

"Vieni qua" mi trascina vicino a lui. Siamo uno di fronte all'altro mentre le sue mani fredde toccano i piccoli tagli sulle mie cosce.

"Mi dispiace così tanto, piccola" sussurra contro i miei capelli mentre accarezza i graffi.

"Non volevo, te lo giuro" ripete mentre copre ogni centimetro della mia fronte con i suoi baci. Sospiro non sapendo bene cosa fare. È già successo alcune volte che la rabbia prendesse il sopravvento su di lui, so benissimo che non mi farebbe mai del male ma Harry ha un passato composto anche dalla violenza e io dovrei aiutarlo ad essere più sereno ma non saprei nemmeno da che parte iniziare. Mi guarda con sguardo colpevole e amareggiato. Dovrà sentirsi davvero in colpa.

"Dovremmo davvero trovare un rimedio a questa cosa" dico mentre scappo in camera mia. Mi segue lentamente.

"Alla gestione della tua forza, intendo" gli dico mentre tiro fuori dall'armadio dei vestiti con cui farlo dormire. Nel bene e nel male, non voglio che vada via questa notte.

"Lo so, davvero Heisel, mi sento uno schifo, per tutto" mi dice mentre si cambia. Mi sistemo nel letto mentre con lo sguardo continuo a seguire i suoi movimenti.

"Penso sia normale"

"Mi sei mancata" mi dice mentre si sistema a letto accanto a me. Il suo corpo è caldo e riscalda il mio. Mi stringo a lui lasciando indietro tutti i pensieri che continuando a fluttuare nella mia testa. Le sue braccia sono ben strette intorno al mio bacio come se avesse paura che io me ne andassi da un secondo all'altro. Ogni altra ragazza ragionevole l'avrebbe fatto, ma io no. Non sono mai stata molto ragionevole, ho sempre avuto la tendenza a buttarmi nelle cose. Forse è per questo che ho così tante scottature, ma mi ringrazierò sempre per essermi lasciata andare nella maggior parte delle situazioni, di qualsiasi tipo. Avrò sempre qualcosa da raccontare perché la mia vita è stata piena di avvenimenti, certo, moltissimi errori ma anche moltissime vincite.

La vita non si giudica su un fallimento, ma nemmeno su un solo successo. È l'insieme delle nostre decisioni che ci porta ad essere ciò che siamo e che fa in modo che, quando ci guardiamo indietro, troviamo cose belle e cose brutte. Succede a tutti, inevitabilmente. Non sono mai stata una di quelle persone che prova a rendere le cose perfette o che pensa su tutto quanto, tanto le cose brutte arrivano quando meno te lo aspetti pronte a travolgerti la vita. Non serve cercare di evitarle, loro arrivano lo stesso. Penso che grazie al mio modo di fare ho avuto la possibilità di vivere davvero in alcuni momenti. Di lasciarmi andare. Ho avuto la possibilità di fare cose, vedere posti, che non tutti hanno. Perché le persone pensano troppo e si dimenticano di pensare alle cosa giuste. Penso che se mi guardo indietro, anche la vita che avevo a Manchester, non mi dispiace. Certo, non ero felice e ho fatto davvero delle cose sbagliate, ma sono state esperienze che hanno costruito la persona che sono oggi. È come se potessi dire di aver vissuto tante vite.

"A cosa pensi?" Mi chiede Harry sistemando i capelli che mi erano caduti sul volto quando nota che non gli rispondo.

"Non lo so, la mia mente si è allargata e stavo mettendo insieme tanti pezzi" la mia voce è stanca così come i miei occhi che minacciano di chiudersi da un momento all'altro.

"Buona notte Harry" gli dico prima che possa dire qualcos'altro come convincermi a raccontargli per filo e per segno ciò a cui stavo pensando. Lo sento sospirare mentre mi stringe di nuovo forte contro il suo petto. Inalo il suo profumo che mi calma fino a farmi addormentare.

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Apro leggermente gli occhi sfregandomi il volto più volte. Mi sono svegliata un centinaio di volte con un vuoto dentro al petto che non so ben descrivere. Ma poi mi riaddormentavo notando che Harry era accanto a me che dormiva beatamente, sono felice di non averlo svegliato. Non avrei saputo come comportarmi.

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