Capitolo 34

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Capitolo 34:

HARRY'S POV:

Scendo dall'auto e prendo Rose fra le mie braccia. Continua a dormire come ha sempre fatto, era una delle sue caratteristiche; il sonno pesante. È così bello rivederla. Mi dispiace essermi perso parte della sua vita, averle lasciate. Penso sia il più grande vuoto che sento dentro. Maledizione. Faccio davvero schifo.

Se facessi schifo come fidanzato così che come figlio e fratello? Probabilmente è così.

Heisel suona il campanello al posto mio dato che ho le braccia impegnate. Sembra tesa quasi quanto me e quando la guardo mi sorride leggermente come per darmi sicurezza. Quasi ci riesce.

La porta si apre fin troppo lentamente, dietro di essa una donna dai capelli pece come Rose e gli occhi come i miei. È bella come sempre. I suoi occhi sono lucidi , segno che ha pianto molto ma sul suo viso non ci sono segni di violenza, magari non è vero che la picchia. Oppure le fa male in un altro modo, oh no. Spero proprio di no.

Lo ammazzo io quel bastardo.

Mi guarda a bocca aperta mentre studia il mio volto e poi si concentra su Rose fra le mie braccia. Delle lacrime salate scendono velocemente sulle sue guance arrossate, sembra così addolorata. Non sa cosa dire, apre più volte la bocca ma non dice nulla. Anche io non so cosa fare. Questa situazione è fottutamente scomoda. Scomodissima.

La guardo un'ultima volta per poi decidermi a parlare, non possiamo continuare a guardarci per ore.

"Ciao" mormoro mentre sposto lo sguardo da lei per portarlo su Heisel. Il suo viso è teso.

La donna davanti a noi si sposta leggermente per farci entrare, accolgo la sua proposta ed Heisel dietro di noi. Rose dorme ancora.

"Harry" sussurra avvicinandosi a me e accarezzarmi la guancia con il dorso della mano. Chiudo gli occhi a quel contatto, mi è mancata mia madre.

Sospiro mentre riapro gli occhi, cammino fino al divano e ci appoggio delicatamente il corpo addormentato di mia sorella coprendolo con una coperta.

"Lei è Heisel" dico mentre indico la ragazza accanto a me.

"Oh, piacere" si stringono la mano sforzando un sorriso entrambe. Penso che si sentano a disagio e che mia madre non stia capendo la situazione.

"Uhm,volete un.. Caffè?"

Annuiamo entrambi per poi seguirla in cucina. Ci sono ancora delle mie foto in casa ed è esattamente come l'ultima volta che ci sono stato. Quasi sento malinconia mentre mi siedo al tavolo con Heisel accanto a me.

"L'abbiamo trovata al parco che piangeva" spiego mentre mia mamma ci mette davanti due tazze fumanti di caffè. Il suo sguardo sembra perso e tira su col naso mentre mi guarda attentamente, penso che si stia trattenendo dal piangere.

"Papà l'ha picchiata, vi ha picchiate?" Le parole escono veloci dalle mie labbra e sembrano più dure di quanto volessi.

Annuisce piano mentre inizia di nuovo a piangere. Questa volta la voce è spezzata dai singhiozzi. Heisel allunga la mano per trovare quella di Ann, e accarezza gentilmente le sue nocche. Mia mamma la guarda e sorride ringraziando la con gli occhi. Ohw, non mi aspettavo questo.

"Volevo che tu tornassi Harry, ma lui no" mormora.

Oh mamma, mi sei mancata tantissimo.

"Perchè non sei mai tornato, Harry?" Mi chiede ancora. La sua voce si calma e mi guarda.

Sento il mio sguardo indurirsi mentre affondo all'interno di me stesso. Ero troppo orgoglioso per farlo. Non sarei mai tornato, credo.

"Pensavo che fosse meglio per tutti, dopo quella sera, è stato meglio così"nessuna emoziona nel mio tono di voce ma dentro penso che io stia morendo. Sento il cuore scoppiarmi nel petto mentre sono davanti alla donna che mi ha dato la vita. È quasi più distrutta di me. Quasi.

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