Capitolo 49

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Capitolo 49:

Mi sveglio abbastanza tranquilla. Ho dormito nel mio letto tutta la notte e non mi sono mai svegliata. Cosa rara.

Ora che non c'è Harry non posso resistere alla tentazione e mi porto una sigaretta alla bocca mentre salgo le scale per andare da Alie. Era davvero preoccupata in questi giorni.

"Chi è?" Dice dall'altro lato dalla porta.

"Io" dico mentre sbuffo il fumo fuori dai polmoni. È una bella sensazione.

La porta si apre velocemente e Alice mi salta letteralmente addosso stringendomi forte a lei. Io ricambio stando attenta a non darle fuoco ai capelli.

Entriamo in casa mentre lei inizia a tempestarmi di domande.

"È andata bene, Alice! Tranquilla" la rassicuro. Lascio la sigaretta ormai spenta in uno dei portaceneri mentre Alice se ne accende un'altra. Ha tagliato i capelli in questi giorni ed è davvero bella. Non so ancora cosa voglio dirle su quello che è successo in campagna ma per ora resto sul vago.

Se non ci muoviamo faremo tardi a scuola. Non sono molto emozionata dall'idea di tornare.

Quando Alice ferma la macchina dopo un lungo tragitto pieno di domande da parte sua, siamo davanti alla scuola. Mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta, forse perché finalmente mi sento positiva.

Vedo i ragazzi e le ragazze correre da una parte all'altra indaffarati e persi nei loro pensieri. C'è chi scrive, chi legge e chi ascolta musica seduti sulle panchine in ferro. Altri fumano appoggiati ai muretti, si stringono nei loro giubbotti pesanti mentre il cielo grigio di Londra rende tutto più cupo. Oggi fa freddo. Sembra che tutti stiamo fumando, dato che ogni persona che parla fa uscire dalla propria bocca uno sbuffo appannato. Ma non tutti parlano. Come quella ragazza: è seduta su una panchina vicino all'ingresso, lo sguardo fisso sul telefono e gli occhi lucidi. Sembra così assente. Mi ricorda me stessa. È bellissima, peccato che sia avvolta in una tuta in cui potrei entrare anche io. Dall'altra parte del cortile c'è il suo opposto: Taylor. Ride con la sua unica amica mentre si sistema i capelli biondi sulle spalle. Un brivido percorre la mia schiena quando la vedo e cerco di scacciare via ogni fottutissimo pensiero negativo.

"Heisel, andiamo! I ragazzi sono la" strilla Alice riportandomi alla realtà. Mi sono persa ad osservare i dettagli del cortile, degli studenti. Di questa giornata che mi sembra così diversa dalle altre.

Annuisco mentre inizio a camminare verso il muro in mattoni rossi dove di solito si fermano i nostri amici. Mi stringo nel cappotto dato il freddo che cerca di insinuarsi nelle mie ossa.

Nemmeno il tempo di arrivare a due metri dai ragazzi perché Alice praticamente salta addosso a Liam. Mi piace vedergli insieme, sono così carini e sereni. Non come me ed Harry, per niente. Loro sono simili e non sono "schiaffi e carezze" piuttosto "baci e abbracci". Mi fa anche un certo effetto vedere Liam così dolce; è sempre stato un ragazzo dal cuore d'oro ma non l'ha mai dimostrato a nessuna ragazza. Abbraccia la mia amica mentre getta il mozzicone della sigaretta a terra. Gli altri ragazzi salutano Alice con un sorriso che mi fa quasi sentire a casa, come se mi fossero mancati mentre ero via. No, forse non è questa la cosa giusta. Penso però che loro siano una parte importante della mia vita, li sento vicini a me come poche altre persone. Ogni loro movimento, le battute, i modo di fare, mi riportano tutti a dei bellissimi ricordi e a delle cose passate insieme. Mi godo ogni istante di quel sorriso che regalano ad Alice. Mi si scalda il cuore come se la mantella di ghiaccio che ho indossato questa mattina, si sia sciolta del tutto. Non è così male come sensazione.

Sorrido spontaneamente e mi avvicino ancora di più a loro che non si sono ancora accorti della mia presenza. Mentre cammino silenziosamente non posso fare a meno di soffermarmi su Louis: il mio migliore amico. Penso che io lo possa descrivere così. Non l'ho mai ringraziato per tutto ciò che ha fatto per me, mai. E non so se ne sarei capace. Presente il mare? La sua grandezza? Ecco, il grazie che devo a Louis è grande quanto tutti gli oceani di questo mondo. Immenso. Così come il bene che gli voglio.

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