Capitolo 80

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Capitolo 80

"Grazie per il passaggio" dico a Niall mentre scendo dalla sua macchina.

"Figurati" mi sorride "Ti aspetto questa sera o resti da Harry?"

"Uhm..penso resterò qua" gli dico "Hai le chiavi?"

"Si, tranquilla..ci sentiamo domani mattina,allora"

"Ciao biondo" gli mando un bacio e lui ricambia prima di ripartire. La sua macchina mi piace tanto anche se preferisco quella di Harry. Diciamo che lo stile è quello, più o meno.

Il portone del palazzo è, come il più delle volte, aperto. Non suono e salgo direttamente le scale fino ad arrivare davanti alla porta di legno di Harry, anche quella semi aperta. Dio, prima o poi entreranno i ladri in questa casa.

"Harry?" Chiedo mentre entro a piccoli passi e mi chiudo dietro il portone.

"Heisel" la sua voce è lontana, sicuramente è in cucina.

"Era tutto aperto" gli dico mentre attraverso il salotto. Lo trovo intento a lavarsi le mani che poi asciuga con un canovaccio arancione.

"Si, ho aperto al fattorino" indica le pizze sul tavolo davanti a me. La sua ha sopra tutte le schifezze possibili mentre la mia è semplice, proprio come piace a me.

Appoggio la borsa per terra mentre mi levo il giubbotto.

Si appoggia con il sedere al balcone della cucina, inrocia le braccia al petto e mi osserva attentamente. Amo quando lo fa, è come se mi studiasse, come se si stesse salvando tutti i miei dettagli. È bellissimo come le sue iridi verdi viaggiano sul mio corpo, sembra quasi che mi stia spogliando con gli occhi. Dio, amo i suoi occhi. Amo Harry.

"Che c'è?" Mi fingo indispettita dal suo sguardo di fuoco.

Scuote la testa come per riprendersi e mi guarda divertito.

"Mi piacciono quei pantaloni, lo sai"

"Giusto" sorrido battendomi il cinque mentalmente per aver ascoltato Niall. Vorrei dirgli che a me piace la bandana che porta fra i capelli, ma lo tengo per me.

"Mangiamo?" Mi chiede per poi sedersi davanti a me.

La pizza è buonissima e dopo aver insistito qualche minuto riesco a farmi raccontare la sua giornata. Non sembra felice, per niente, è come se per una volta, fosse lui quello che sta impazzendo e io vorrei poterlo aiutare, ma sta girando intorno a tutti i discorsi pur di non raccontarmi veramente cosa succede. Odio questa cosa.

"Okay, ho capito che sei stato in palestra e almeno che non ti abbiano licenziato, non è quello il problema" gli dico e lui alza un sopracciglio.

"Che intendi?" Finge indifferenza e ora più che mai vorrei entrare nella sua testa per leggere tutto ciò che sta pensando.

"Che qualcosa non va e tu non me lo vuoi dire" mi alzo dalla sedia e prendo i cartoni di pizza per buttarli via. Metto in lavastoviglie le forchette i coltelli e i bicchieri mentre aspetto una reazione da parte di Harry ma niente, solo il silenzio.

Mi giro per guardarlo e lui mi fissa con un'aria stanca, i suoi occhi sono neutrali e le sue labbra chiuse in una linea dura.

Lo guardo un'ultima volta sperando in una sua parola ma anche questa volta, non ottengo niente. Prendo la borsa e il giubbotto da terra camminando velocemente verso la porta convinta ad andare avanti. Anzi no, per niente convinta, ma voglio innescare qualcosa in quel maledetto ragazzo.

"Dove vai?" Mi segue velocemente afferrando il mio polso. Come in un flash back sono viso a viso con lui. Sembra passato così tanto tempo da quando facevamo così..

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