Capitolo 43

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Capitolo 43:

La luce che entra dalla finestra in legno è fredda e fioca. Si sente che è inverno e che siamo nel bel mezzo del niente, più o meno. Sento la mia testa più rilassata mentre apro gli occhi e strofino più volte le mie mani contro il viso per cercare di schiarirmi la vista. Harry ha la testa contro il mio stomaco, deve essersi messo così durante la notte.Sorrido nel vederlo così rilassato, i suoi linementi sono distesi e sereni mentre muove leggermente la sua bocca. Accarezzo i suoi capelli lasciando dei baci sulla sua fronte.

"Buongiorno"sussurro mentre lui apre lentamente gli occhi. Quando è appena sveglio sono più verdi del solito. Mi chiedo che aspetto ho io in questo momento, vorrei essere bella sempre, come lui.

"Ehy" sorride mentre bacia la mia pelle. Sposta la testa dalla mia pancia e si mette comodo sul cuscino. Appena compie quel gesto ne approfitto per andare in bagno, sistemarmi un attimo e in oltre, mi scappa la pipì ma ero bloccata dal corpo di Harry.

Quando torno in camera lui è sparito. Percorro piano il corridoio stretto e arrivo nella sala comunicante alla cucina. Sta cercando di accendere il fuoco del camino, è piegato e intento a muovere le sue mani sulla legna. Sorrido per questa situazione.

Mi schiarisco la voce e si gira velocemente verso di me.

"Sistemo le valigie" gli spiego e lui annuisce.

"Io finisco qua" la sua voce è ancora impastata dal sonno e i capelli sono arruffati. Tremendamente bello. Torno in camera e inizio a disfare le nostre valigie, se così si possono chiamare. Sistemo i vestiti nell'armadio e ringrazio mentalmente me stessa per avere portato molte cose, per ogni evenienza. Rifaccio il letto e sistemo la macchina fotografica e la telecamera su uno dei due comodini. Prendo una sigaretta dal pacchetto nella mia borsa e la porto alle labbra prima di dirigermi per la seconda volta in questa mattina nel bagno. Ingoio un calmante per essere sicura di stare tranquilla almeno per il resto della giornata. Rimetto la sigaretta in bocca e mi avvio verso la stanza in cui si trova Harry. Mi manca un passo per essere in cucina con lui e un odore di bacon invade i miei sensi, e mi sento terribile in questo momento. So che lui non vuole che fumo o cose del genere. Sospiro mentre corro in camera e rimetto la sigaretta al suo posto. Devo provare a farlo, per lui. Insomma, lui sta facendo tutto questo per me.

Sono finalmente in cucina. Il camino che si intravede è acceso ed Harry è girato di schiena a cuocere delle uova.

Metto una mano sotto la sua maglia grigia facendolo sobbalzare. Ridacchio per il suo spavento e lui si unisce a me.

"È quasi pronto" mi bacia la fronte. Lo sento particolarmente dolce, probabilmente perché sta davvero provando a farmi stare bene, meglio. Gli sorrido mentre lo lascio lavorare e mi siedo sul divano del salotto davanti al camino. È bellissimo. Dalla finestra si intravede il bianco che la neve ha lasciato, il mio lato da bambina mi sta urlando di correre fuori a giocare con la neve ma sono troppo mezza-addormentata per farlo davvero.

"È pronto" urla Harry con voce roca. Lo raggiungo in cucina e mi ha preparato un piatto enorme. Lo guardo stranita per la porzione esagerata di cibo che mi ha messo nel piatto.

"Impari a non mangiare la zuppa" mi dice ridacchiando ma posso dedurre dalla sua voce che da un lato è serio. In un primo momento non capisco cosa intende ma poi collego velocemente i fatti: si riferisce alla zuppa della sera in cui è piombato a casa mia per chiarire con me. Era intatta in effetti.

Ridacchio iniziando a mangiare. Il bacon è buonissimo.

"Non sei male a cucinare" gli dico mentre lui si avvicina a me. Metto una mano nei suoi capelli cercando di sistemarglieli, sono tutti arruffati. Lascia dei baci sulla mia guancia per poi arrivare alle labbra.

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