Capitolo 74

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Capitolo 74

Sento Harry correre per il corridoio e mi affretto a coprirmi con l'accapatoio senza avere nemmeno il tempo per pensare lucidamente. La porta del bagno si spalanca ed Harry corre verso di me tagliando qualsiasi distanza mente appoggia le sue mani sulle mie guance.

"Cos'è successo?"

"Niente è solo che..niente" mento

"Heisel.." Mi avverte

"Credo di non sentirmi bene, magari ho la febbre"

Il suo sguardo è confuso e incerto mentre appoggia la sua mano sulla mia fronte e poi le labbra.

"Sei un po' calda" mi dice

"Faccio la doccia veloce e poi vengo di la, okay?" Chiedo mentre le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi.

"Resto qua nel caso ti sentissimi male"

"No davvero non serve, prepara qualcosa da mangiare che ho una gran fame" gli dico cercando di mettere su un sorriso abbastanza convincente.

"Okay" sospira "per qualsiasi cosa urla" mi lascia l'ennesimo bacio sulla guancia ed esce dal bagno.

Chiudo a chiave la porta stando attenta a non fare rumore mentre giro la chiave nella serratura per non destare sospetti.

Ho due grandi lividi e un piccolo taglio sulle cosce e un'altro sul fondo della mia pancia. Inizio a piangere silenziosamente mentre accendo il getto dell'acqua cercando di nascondere anche i più piccoli rumori.

Le mie mani toccano la parta ferita del mio corpo per tutto il tempo cercando di capire se è solo un brutto sogno o se mi ritrovo a dover far a botte con una crudele verità.

Non posso nemmeno immaginare di essere stata così debole e sciocca di aver permesso ad uno sconosciuto di usare il mio corpo, senza ricordare nulla. Assolutamente niente. Odio me stessa e il mio stupido vizio del bere e mi ritrovo a non sapere assolutamente cosa fare.

In questo momento, sento solo Paura. Ho una tremenda paura di quello che è successo e anzi che questo vuoto totale, vorrei poter ricordare almeno qualcosa. Farebbe sicuramente meno male.

La nausea cresce in me e appena poso il Phon e apro la porta, mi ritrovo in ginocchio davanti alla tazza del water mentre piango e vomito. Questa volta sono sicura che non sia l'alcol il motivo. Chi ha toccato il mio corpo?

L'idea delle mani di qualche uomo su di me, che non sia Harry, mi tortura, spaventa e paralizza. Magari quell'uomo era cosciente e sa benissimo ciò che mi ha fatto.

Come faccio a guardami allo specchio dopo questa cosa?

Come faccio a fare i conti con me stessa?

È stata solo colpa mia. Mia e basta. Non avrei dovuto bere, non sarei dovuta uscire, non avrei dovuto fare niente di niente.

"Heisel" la voce preoccupata di Harry alle mie spalle mentre tira su i miei capelli e mi aiuta ad alzarmi da terra. Non riesco a smettere i piangere e le lacrime scendono come un fiume in piena dai miei occhi.

"Ehi ehi ehi dovresti calmarti" mi dice mentre asciuga le lacrime sulle mie guance. Mi lascio cadere fra le sue braccia che mi sostengono e stingono forte mentre mi porta in salotto e mi lascia sul divano.

"Heisel, parlami" quasi mi implora

So che lo sto tagliando fuori da una cosa fin troppo grande ma non ho le forze per dirgli nulla. Non ho le forze per raccontargli niente e la poca dignità che mi è rimasta mi costringe a tener chiusa la mia bocca.

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