Martedi 31 Ottobre
Entro in casa.
Nessun 'dove sei stata?'
Che non so neanche dove sono stata.
Sicuro non ero in me e se non ero in me, nulla di ciò che dico, è sicuro.
L'unica cosa sicura è : papà ancora non è qua.
Mamma, ti proteggo io.
Ma chi mi protegge a me?
Salgo in camera mia.
Sono le 7 del mattino.
Dovrei prepararmi per andare a scuola.
Dovrei, ma non riesco ad imparare nulla.
Scusa, mamma.
So occuparmi di tutto e tutti, ma non di me.
Hai ragione.
Sono una persona orribile perché non prendo neanche una sufficienza, ma mi occupo da sola di rialzarmi da tutto ciò che mi abbatte ogni volta.
Si, dovrei stare a testa bassa, sotto al potere degli altri e con la media alta.
Non dovrei pensare e dovrei essere uguale agli altri.
Hai proprio ragione.
Ma oggi proprio no.
Oggi resto ancora qui a guardare il mondo crollare di fianco a me.
E io con lui.
E cosa devo dire?
Cosa devo dirmi?
Se non che..
Passerà.
Si, certamente passerà.
Questo periodo del cazzo, passerà.
Un giorno tutto andrà come deve andare.
E sono già le 9.
E papà non c'è.
E sono le 15.
E papà non c'è.
E sono le 22.
"Mamma, dov'è papà? Si è fatto più sentire? Mamma, parlami, ti prego."
23 p.m.
E sono ancora sola.
Sulle scale.
Mamma chiusa in camera.
Sento la porta aprirsi e papà entrare.
Mi sento urlare.
Ma chi urla non sono io.
Non mi ci riconosco nel mio tono di voce.
Io che sto sempre zitta, che parlo nel silenzio.
Mi sento arrabbiata.
Ma alla sua prima spinta, di risposta, cado a terra.
"Dove sei stato?"
"Sei andata a scuola?"
"Dove sei stato?"
"Brava eh anche oggi hai saltato, sei un disonore"
"Anche te sei un disonore nell'essere un brav'uomo"
Papà sale le scale e mi lascia a terra, da sola.
Dopo poco lo sento urlare con mamma.
Non ce la faccio.
'non dire parolacce, non dire parolacce'.
Nella mia mente rimbomba la sua voce di continuo.
E non è la voce che mi ricorderei volentieri tipo un 'ti voglio bene'.
Sono le sue urla incessanti contro di me.
Salgo le scale velocemente.
Lui in corridoio con il suo pugno che sferra colpi potenti alla porta della sua camera, chiusa a chiave.
Svincolo velocemente nella mia camera e la chiudo.
Mi butto nel letto.
Metto la testa sotto al cuscino.
Finché non sento i colpi cedere.
Se ti senti debole, sei debole.
Ma io non sono mai stata forte.
Non mi sono mai sentita forte.
Va tutto bene,no?
Stare in casa, con una persona che da di matto.
Sicuramente ubriaca.
Che non si sa cosa abbia fatto tutto il giorno.
Una persona dove la fiducia è venuta a calare con il tempo, ma resta comunque la preuccupazione del : starà bene?
Si, a volte le persone ti fanno male e ti chiedi pure come stanno loro invece di chiederti come stai te.
Sai, magari ti turbavo troppo preoccupandomi di te, cercando di aiutarti ad uscire da tutti i tuoi problemi, quando te dei miei problemi, ti preoccupavi zero.
Cioè davvero mi dispiace di esserti stata accanto, dovevo proprio farmi i cazzi miei, così magari poi ti lamentavi pure che non ti davo attenzioni.
Cazzo, mi spiace davvero.
Ma quindi davvero stai bene senza me?
Sono proprio contenta.
Oh si, sono proprio felice di essere stata ferita ancora.
Sai, è il mio hobby preferito.
O forse no.
Non è così.
Ma non importa insomma.
Quando dici fingendo 'va tutto bene' in fondo dai ci credi.
Si, va tutto bene.
Va tutt..
Sento un colpo forte alla porta e papà grignare qualcosa che non comprendo.
Lo sento scendere le scale e fermarsi lì.
Se ne andrà di nuovo o resterà in sala ad addormentarsi sul divano?
Conto fino a 10 aspettando il colpo della porta di casa, ma alla fine non lo sento.
È rimasto a dormire con noi.
Che gioia.
Se non fosse ubriaco ovvio.
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Addio fottuti pensieri
Romance[STORIA COMPLETATA] {Lesbian Story} [In questa storia sono presenti molti pensieri, spero non vi annoi] Beatrice é una ragazza che é stanca della sua vita, odia la sua solita monotonia, non sopporta la sua famiglia e la scuola che frequenta. Per s...