(63) Ti abbraccio stretta

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Lunedì 9 gennaio

Oggi siamo tornati a scuola dopo le vacanze di Natale.
Il Natale l'ho passato a fare avanti e indietro dalla clinica di Marlene a dir la verità.
E il quaderno non l'ho ancora finito di leggere.
Entro in classe e nell'aria c'è quello stato di 'ma dove cazz sono?' e rincoglimento più totale che solo dopo le vacanze si può notare.
Il prof sgrida chi parlava ed uno che era seduto solo e non stava parlando ne nulla, si alza ed esce e il prof fa "dove vai?" E lui "non devo andare fuori?". E il prof scioccato gli fa di no.
Stava pensando di parlare nel suo stato di rincoglimento..
Poi il prof stava dettanto in italiano e fa "bisogna usare il verbo della domanda" e poi fa "lasciate due righe e poi scrivete."' e Cannata fa "cosaa? Non ho capito" e il prof ancora più scioccato fa "cosa è che non hai capito.. se ho detto solo di lasciare solo due righe? Cos'è ancora la sbronza di capodanno?" E lei "no"
Secondo me era la sbronza di ieri...
Poi l'ora dopo, religione, Stellina mette un documentario su come vivono gli africani.
I documentari quelli belli insomma.
Al'inizio faceva vedere la gente, sopratutto bambini con parti del corpo amputate per colpa della guerra, io visto che mi fanno un senso assurdo, mi giro verso Caso Umano che un pò guardava e un pò stava con la testa sul foglio a copiare. Le facco "fa un senso assurdo" e le "si" con una smorfia. Poi mi rigiro e continuavano queste bellissime scene, mi rigiro verso lei, poi quando hanno finito queste scene ed è passato altro mi rimetto gli occhiali.
Dopo poco mi rigiro verso Caso Umano e lei mi fa "che c'è?" io "ha una mal formazione" lei "eh?" io "ha una mal formazione..." Pausa..
"all'occhio" continuo.
Lei guarda attentamente e poi si gira di scatto verso la finestra.
Poi finito di copiare, inizia a seguire il documentario. C'era una scena dove c'era una mamma che cercava il figlio che aveva lasciato in un posto per andare a cercare del cibo ed ora era andato a cercarlo e l'ho cercava chiamandolo "Ciod! Ciod dove sei? Sono tua mamma. Esci fuori".
Suona l'intervallo e il Stellina stoppa il video, io le faccio a Caso Umano "non sapremo mai se troverá Ciod!" e lei ride e mi fa "ma il prof non l'ho continuiamo la prossima volta?" io "non lo so" e lei chiede alla prof e lui risponde "non abbiamo tempo".
Ma cosa c'è di più importante di Ciod?
Finito l'intervallo passato rigorosamente in classe a ripassare i nomi della cartina di geografia sull'Africa per la verifica, oggi amiamo particolarmente quel continente.
Caso Umano cerca la sua cartina e mi fa "ti rendi conto che non so niente?!"
Poi fa, guardando la sua cartina, "non si capisce niente" e la rimette nel quaderno. Poi mi fa "posso vedere la tua?" io "ok" e inizia a cercare di imparare qualche nome, ma tanto lo sa pure Ciod che prenderà tre.
E la giornata continua senza nulla di particolare, quindi leggo.
▪97
Sai quante volte ho pensato di essere io quella sbagliata?
Quanto sono imperfetti gli umani, chissà come mai con me dimostrano sempre il peggio di loro.
Io non mi mostro sempre fragile, mi rendo conto di essere forte, eppure è così difficile, tutto.
Ogni volta penso di esserlo, invece, sono sempre, fottutamente, più debole.
Ma prima o poi arriva quel periodo in cui smetto di essere fragile. E divento forte, divento forte perché sto bene con me stessa. Divento forte perché non cerco più chi mi ha fatto male.
Non può sembrare, ma ho sperato pure che qualcuno tornasse . Ho sperato pure in
un loro messaggio, forse troppe volte.
Quante volte ho nuotato tra gli sbalzi d'umore, senza nessuna terraferma.
Quante volte mi hanno dato della bipolare e quante volte ho pensato di esserlo.
Un secondo ero felice e il secondo dopo potevi raccogliermi a terra con un cucchiaino.
Quante volte sono andata in paranoia.
Quante volte mi sono detta 'È l'ora che la bipolaritá giochi il suo solito ruolo'.
Quante volte hanno cercato le mie attenzioni.
Quante volte mi hanno urlato contro.
E quante volte gli ho risposto :
'Che cazzo c'hai da urlare?
Che tutto qui va male.
Lasciami stare.
Lasciamo stare.
Voglio andarmene.
Lasciami andare.
Non riesco a respirare.'
Si, tra le loro braccia luride mi sentivo soffocare, non erano mai capaci di amarmi, solo uccidermi.
...
Io non so se sono letale, ma ti giuro ti abbraccio stretta, ma non per farti del male.

Addio fottuti pensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora