Esco da casa e mi dirigo verso casa di Gaia.
Lei apre la porta, la sua espressione quando mi vede é chiaramente che non si aspettava questa mia visita.
Solo ora mi accorgo che la sto fissando,
la sto spogliando con la mente, cazzo.
Sento il suo sguardo addosso e sentendomi in imbarazzo, guardo per terra.
Non riesco a guardarla per tanto nel suo sguardo freddo e diffidente che mostra solo ora, da quando la conosco.
"Come mai questa visita?"
"Volevo parlarti"
"Dimmi"
"Lo so, ci ho messo veramente tanto a finire quella storia e avevo bisogno di tempo.." inizio a dire.
Lei mi ferma "scommetto solite scuse, non sono quella che fa per te ecc. Giusto?"
"Ho voglia di baciarti cazzo" sono in preda agli ormoni e mi avvicino per darle un bacio.
Lei mi ferma con le mani.
"Probabilmente ora hai troppa confusione in testa per ragionare in modo lucido" mi dice.
"Lo so, ma ora che sono con te qui voglio baciarti. Ho troppa voglia di averti. Posso?"
"Cercherò di non prenderci troppo gusto"
"Non sei brava a fare la fredda scema. Guarda che ho letto l'ultima frase che hai scritto e cazzo quanto è difficile trovare le parole, quando qualcuno ti apre il suo cuore, come hai fatto tu. Difficile credere che l'amore diventa carta stropicciata. Troppe cose sono difficili anche amare, ma te dici alla fine :
《L'ho avuta.
L'ho persa.
Ad una velocità impressionante.》
E io dico :
《Ti voglio.
Ti prendo.
Ora é per sempre.》"
Allora mi decido e la bacio.
E lei mi tiene per i fianchi.
E visto che chi parla troppo, poi viene incompreso.
Noi baciandoci, parliamo in silenzio.
E si dovrebbe proprio fare : parlare senza voce.
Con le fiamme dentro che non danno tregua.
E la voglia di buttarsi a terra come da bambini,
rotolarsi e rincorrersi,
far si che i sorrisi siano l'unica cosa da guardare,
per giocare a non crollare,
che amare é un gioco e pochi ci sanno giocare.
E quando stai giocando,
devi capire che ferire non é amare,
che amare non é ferire,
che se il sorriso non ce più,
non ce più nulla di bello da guardare.
Ed é meglio andarsene che restare,
quando il silenzio viene oltrepassato dalle urla,
quando amare non é più un gioco,
ma l'ennesimo monologo.
Amare è facile, ma amare é anche difficile.
Sei disposto a giocare, per vincere?
Gaia ad un tratto si stacca dal bacio.
"Quei pazzi che amano in silenzio, li senti urlare?" Mi chiede.
"Dovrei?"
"Urlo per te tutti i giorni e non te ne accorgi mai"
"Non é vero, ora sono qui"
"E sono felice di questo" e mentre dice questo i suoi occhi grandi, verdi, non sembrano più di ghiaccio ma li vedo profondi, espressivi, dolci.
A questo punto mi prende la mano, mi tira verso di sé e saliamo le scale della sua casa, insieme.
Andiamo in camera sua e ci buttiamo sul suo letto ed é lì che le mie paure si prendono beffa di me.
"Faccio schifo, sono un disastro"
"Non é vero, sei bella"
"Non é per niente vero"
"Cazzo sei bella smettila di svalutarti che mi da un fastidio quando non ti rendi conto di cosa sei"
"E cosa sono?"
"Sei bella non hai nulla da invidiare alle altre e sei anche una persona fantastica caratterialmente, non posso trovare meglio di te. Quindi non svalutarti e non farti paranoie"
"Le altre ragazze sono mille volte meglio di me"
"Le altre ragazze? Scherzi? Non mi fanno provare nulla, se le guardi dentro suono vuote e insensibili, alcune fanno proprio schifo con il trucco e non parliamo struccate, poi boh ci sono anche quelle belle si, ma io ho occhi solo per te e te fidati sei bella e hai un mondo dentro in cui mi perdo. Ogni persona ha pro e contro.
Nessuno è un disastro e manco te.
Non lo sei proprio fidati.
Non trovo nessun motivo per attribuirti questo aggettivo.
Un disastro mi fa pensare ad una catastrofe, un casino irriparababile, cose brutte insomma e te non sei per niente ciò"
"Sicura?"
"Eccome, ora spogliamoci e facciamo l'amore in silenzio"
"Non sono sicura"
"Spogliati.
Non solo dei vestiti, ma anche delle tue insicurezze.
Sei complicata, ragazza.
E io che cerco di capirti.
Divento pazza.
Ma sappilo impazzire non é un male,
sono pazza di te, sei proprio una di quelle ragazze da, infinitamente, amare."
Ed é allora che mi lascio andare ed é allora che in fondo al dolore, intuisco una specie di piacere. La fine del tunnel è lì, devo solo oltrepassarla.
E tutto accade veloce nelle sue mani.
"Tranquilla, dormi. Non aver paura."
Alla fine, prima di addormentarmi.Fine
Parte 1
____________________________La storia (e i pensieri)
non finiscono qui.____________________________
Ringraziamenti
Hey grazie di aver letto fino a qui ♡ Grazie ad ogni singolo lettore per il vostro continuo supporto. Grazie a lei che mi ha cambiato dentro e mi ha reso forte.
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Addio fottuti pensieri
Romance[STORIA COMPLETATA] {Lesbian Story} [In questa storia sono presenti molti pensieri, spero non vi annoi] Beatrice é una ragazza che é stanca della sua vita, odia la sua solita monotonia, non sopporta la sua famiglia e la scuola che frequenta. Per s...