▪Tommy
Ultimamente ho fatto dei sogni realmente strani :
Il primo la scena inquadrava una persona che veniva sparata a sangue freddo in testa, io cercavo di rifugiarmi in una casa al buio, ma poi mi sono accorto che la porta era rotta e non si poteva chiudere. Ho acceso la luce per provare a chiuderla e mi sono ritrovato il vicino stra inquietante che mi guardava ridendo. Mi sono svegliato all'una di notte.
Penso questo sogno si riferisse alla mia paura di non trovare un posto sicuro dove rifugiarmi.
In un altro incubo ero a casa mia, ad un certo punto mi giro e dietro mi me c'era un fottuto albero di Natale di 1 metro. Visto che non sopporto il Natale e questo albero é sbucato dal nulla dietro di me, l'ho distrutto tirandogli un calcio. Vado in bagno ancora con quello distrutto in mano e ne becco un altro nuovo li. Il sogno continua con me che continuo a trovare e a distruggere questi fottuti alberi tutti uguali e questi continuano a comparire dal nulla. Mi faceva venire l'ansia perché non so da dove comparivano e odiavo vederli. Mi sentivo seguito e perseguitato.
Nel terzo incubo praticamente ero in camera mia e ho sentito c'era il terremoto, di solito in casa sono sempre quello che lo sente per primo, solo che questo era forte difatti per raggiungere la cucina barcollavo, mi sono girato e c'era il soffitto che fra poco cadeva. Vado da mia madre in cucina e le faccio "mamma c'è il terremoto dobbiamo uscire di casa", mi volto un attimo e mi accorgo che aveva tirato metà tapparella giú e aveva messo 3 sedie sulla serranda, non so per quale legge fisica stavano su, e io "mamma ma cosa chiudi? Dobbiamo scendere" e lei mi ha risposto tranquilla "se vuoi scendi te, ho chiuso che mi dava fastidio la luce che tremava". E io "La luce trema?"
"Si"
"Ma intendi quella interna o esterna?"
"Esterna, mentre il lampadario dentro è rotto"
"E perché quelle sedie sono appese e come fanno a stare così?"
"Così come?"
"Apppese alla serranda invece di stare al loro posto a terra"
"Tutto ha una ragione"
"Si, ma dobbiamo scappare".
Io continuavo a guardare il fatto del terremoto, non accorgendomi che era tutto un caos sto incubo, come se niente fosse al suo posto. Non dando molto peso allo scenario di sfondo. Forse anche nella vita reale mi convinco che le cose che stanno intorno a me siano a posto ma invece non è così.
Ho fatto altri due sogni brevi e senza spiegazione :
In uno camminavo da solo in una fiera, in questa c'era un settore con delle ragazze che facevano ginnastica artistica, per puro caso passai nei retroscena. Erano tutte riunite vicino a una ragazza, io continuai a cammimare, una di queste ragazze mi insegui "Perché non hai prestato soccorso? È colpa tua se si è fatta male"
"Non è vero e io volevo fermarmi"
"Dicono tutti così"
Il secondo sogno ero a un check point per prendere un volo, una signora mi passa davanti e mi fa "io ho la tessera sanitaria sono già prenotata", a me sembrava strano che per prendere un volo servisse solo la tessera sanitaria senza neppure il biglietto quindi tento al controllore "ma anche io ho la tessera sanitaria" e lui "no, te per volare devi fare una sfida", si apre una porta e c'era un campo da football fuori, normalissimo in un aeroporto... poi mi sono svegliato.
Non ho nessuna spiegazione per questi due ultimi sogni : perché devo sempre avere la colpa di tutto? Perché devo affrontare una sfida mentre gli altri passano con facilità ad ogni difficoltà?
Forse non è colpa mia se lei se ne é andata, é vero con lei mi é sembrato di aver visto per la prima volta l'alba, ma poi quando se ne è andata c'era solo pioggia, tanta pioggia, che cercavo solo di rivederla, non accorgendomi che lei era quella nuvola che mi sommergeva. È ora di sorpassare quella nuvola, ti dicono sempre "un passa dopo l'altro, un passo per volta, ma non ti dicono mai salta oltre". Devo saltare oltre.
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Addio fottuti pensieri
Romance[STORIA COMPLETATA] {Lesbian Story} [In questa storia sono presenti molti pensieri, spero non vi annoi] Beatrice é una ragazza che é stanca della sua vita, odia la sua solita monotonia, non sopporta la sua famiglia e la scuola che frequenta. Per s...