(17) Presentazioni

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Laura legge ad alta voce il foglio "hai mai assunto droga? O alcol? Mh, ma se ho tredici anni" ride.
La guardo ringraziando il cielo.
Mi mancava solo conoscere una tredicenne drogata e la mia vita non avrebbe più avuto senso, che già non ne ha.
"E te?"
"Non ho mai provato interesse" abbasso ancora più la voce sottolineando più che altro a me stessa "forse sono strana io".
Laura continua. Probabilmente non mi ha sentito. "Ti sei mai sentito sbagliato?"
"In che senso? Questo questionario fa domande sceme" faccio la finta tonta.
"Intende tipo sentirsi sbagliato nel senso nel corpo sbagliato, be tipo intende se ti piacciono le ragazze, ceh lo so io che ho tredici anni che chiede questo e te no?"
'Meglio che stai zitta va tredicenne che hai ancora tanta strada da fare' penso.
Si, odio parecchio le nuove generazioni.
Credono di sapere tutto e non sanno niente. Lei continua "come sono state le tue relazioni?". Scoppio a ridere e lei fa ridendo "ma se non ho mai avuto neanche un fidanzato".
"Non sto ridendo per te", stavo ridendo perché pensavo seriamente alle mie relazioni e alla fine c'è solo da farci sopra una grossa risata isterica.
Una ragazza del gruppo si gira a guardarmi per il fatto che rido.
"Cazzo guardi?" Le sussurro guardandola male e lei si gira.
Laura continua nonostante i miei modi di fare aggressivi.
Di solito non sono così, non sono una che cerca guai, sono la ragazza che sta in disparte, ma qui voglio essere un'altra persona. Interpretare un copione. Non voglio mostrarmi come realmente sono.
Scelgo io che personaggio interpretare e ora è il momento di fare la stronza.
"Hai mal di testa? Non digerisci bene?"
mi giro verso Laura.
"Come scusa?"
"È la domanda dopo"
"Stupide domande".
Consegno il foglio e mi siedo sulla sedia di prima, in cerchio.
Piano piano, si alzano tutti.
Maria ci saluta e ci fa di presentarsi.
Tutti si presentano, tranne io.
Io rimango zitta.
Maria fa "lei è Beatrice, ma oggi è un po' timida essendo il primo incontro".
"Non sono timida, non voglio essere qui" rispondo scazzata e sincera. "E comunque non ho bisogno di presentazioni da parte tua, si mi chiamo Beatrice".
Davide vedo con la coda dell'occhio che già sta scrivendo sul quaderno e mi immagino già scritto 'Beatrice si rifiuta di presentarsi'. Lo immagino proprio evidenziare il mio nome e il mio primo errore. Una persona matura dovrebbe almeno presentarsi come si deve e io sono si immatura, ma solo su alcune cose perché loro, sulle cose che mi comporto da matura, non mi conoscono.
Si insomma, con questi ragazzi del gruppo avevo deciso di fare la stronza.
Con la psicologa , l'immatura.
Con mia madre, la sordomuta.
Con mio padre, l'irritabile.
Con i miei compagni, l'esaminatrice.
E con Gaia, la sognatrice.
E forse le volte in cui sono più matura è proprio quando sogno.
Perché so che non è reale, ma riesco a separarmi da ciò che vivo ed è la cosa più complicata da fare quando sei in una situazione complicata e ci sei fino all'osso.
"Ora vi propongo un gioco di conoscenza più approfondito : alzatevi in cerchio e tenetevi per mano, poi uno alla volta entrerete nel cerchio dicendo il vostro nome e la vostra età. In seguito, farete un gesto che tutti dovranno ripetere. Faccio un esempio..".
La psicologa si alza e va al centro dicendo "sono Maria e ho quarant'anni" e poi fa una giravolta. Infine aggiunge "ora voi dovete dire 'piacere Maria' e copiare la mia giravolta, lo farete tutti a turno e ognuno si inventerá il proprio gesto, pronti?"
E io pensavo 'no, no, nooo' e già tutti roteavano dicendo "piacere Maria".

Addio fottuti pensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora