(18) Pozzo

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Butto nel mezzo Laura dandole una piccola spinta "inizia tu" e rido.
Maria mi vede e subito mi sgrida "non dovete spingervi tra di voi, Beatrice inizia tu".
Scazzata entro nel cerchio "sono Beatrice e ho sedici anni", batto le mani e ritorno al mio posto.
Tutti dicono "piacere Beatrice" e battono le mani.
Tante voci all'unisono, poi nessun suono. Il silenzio assordante.
Tutti si guardano.
Invidio chi sa reagire subito, chi sa prendere la palla al balzo, ma qua sembrano tutte della marionette e non sanno neanche decidere chi deve andare per primo.
"Su ragazzi, non abbiate timore" li incoraggia Maria.
Una ragazza biondina entra nel cerchio "sono Matilde e ho quattordici anni" e batte le mani sopra la testa. Originale quanto i cinesi.
"Sono Simone e ho quindici anni" batte il piede.
"Sono Elisabetta" e nella mia mente penso 'la troietta', "ho quattordici anni" e sposta la sua chioma nera di capelli con un gesto teatrale. Io rido perché Simone ha un taglio corto della serie che ha talmente tanto gel in testa che se prova a metterci mano, gli rimane lì.
Per ultima si presenta Laura che fa un salto.
Massì spacchiamo il pavimento tutti insieme.
"Davide perché non vieni a saltare anche tu?"
Davide ride, Maria mi guarda male.
"Ora facciamo un altro gioco di presentazione"
"Ancora?" Chiedo sfacciata.
"Si. Allora restate in cerchio, ognuno verrà bendato e camminerete nel mezzo, fidandovi dei vostri compagni che vi daranno la direzione da prendere"
"Io a faccia a terra non ci voglio andare, vi avviso"
"Manco io" fa Elisabetta.
"Io non di meno" fanno coro Laura e Simone.
Matilde non sembra neanche attenta.
"Matilde ora ti bendo, questa volta inizi tu". Matilde si sveglia "cosa?", ma prima di avere una risposta è già bendata e Maria le da una piccola spinta per andare in mezzo al cerchio. Lei cammina con le mani davanti e lamentandosi che non vede nulla. Intelligente devo dire, se ne accorta che è bendata. Arriva tra le braccia di Laura che la prende per le spalle e la rigira verso il centro per farla andare da qualcun'altro. Mentre Laura la gira lei si lamenta "chi è che mi tocca, dove mi stai facendo andare? Mi gira la testa" e arriva tra le braccia di Simone e infine di Elisabetta. La regola è di fare tre passaggi. Ok, prendere la palla al balzo, ma non intendevo diventare la palla. Vengo bendata ed è una sensazione bruttissima, qualcuno mi prende con forza e mi spinge nel cerchio "se scopro chi sei, ti ribalto quando tocca a te" lo minaccio.
Al turno di Simone stavo morendo, era partito camminando tutto dritto e poi aveva preso tipo una curva da solo.
La scena è stata fantastica.
Più tardi un altro gioco.
Il gioco dopo prevedeva di passeggiare per la stanza, fermarsi quando Maria diceva 'stop', chiudere gli occhi e pensare mentre Maria raccontava una storia. Ma più che stare fermi, camminavamo. Be, mi mancava il corso di fitness by Maria. Alla fine riuniti nel cerchio nessuno aveva immaginato nulla della storia raccontata. Devo dire molto produttivo questo gioco.
Poi ci siamo messi a coppia per fare l'ultimo gioco. E io chi mi ero ritrovata davanti a dire "facciamo coppia?" Con la faccia da 'ti prego, non so con chi andare'
Esatto, Laura.
Il gioco era semplicemente fare tipo mimo e la consegna era 'cosa fate al mattino?'.
E i cazzi tuoi? Dove li hai lasciati?
Tutti eravamo presi a mimare il compagno di fronte mentre faceva finta di fare colazione, lavarsi i denti, pettinarsi, vestirsi eccetera.
Io con Laura, Elisabetta con Matilde e, sfigatissimo, Simone con Maria essendo dispari.
Finito questo gioco che potevamo anche evitare, Maria fa "ora facciamo il pozzo"
E io "e poi annaffiamo le piante".
"No, facciamo solo il pozzo"
"Che minchia è il pozzo?"
Lei "ci rimettiamo tutti in cerchio, ma questa volta tutti vicini con le braccia sulla schiena del compagno vicino, guardiamo giù e diciamo cosa vogliono lasciare nel pozzo. Viene anche Davide a farlo"
"Maria posso lasciarti nel pozzo?"
"No, devi lasciare un'emozione che ti ha colpito oggi"
"Peccato"
Ci mettiamo a fare il pozzo e tutti dicono un'emozione. C'è chi dice 'noia', chi 'curiositá', chi 'imbarazzo' e io dico "pozzo".
Maria "che emozione è il pozzo?"
"Saper che alla fine c'è sempre della terraferma, che c'è sempre una base" dico guardando il pavimento.
Tutti fanno finta di capire, ma non sanno che io ho pensato 'se sono bendata e cado nel pozzo, sono fortunata che non è infinito, quindi ho possibilità di salvarmi senza di voi'.

Addio fottuti pensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora