(10) È difficile diventare indistruttibili.

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Giovedì 2 Novembre

Mi sveglio e in radio suona una canzone abbastanza vecchia, non so per quale motivo, ma mi piace un casino. Questa canzone era un tormentone quando avevo dodici anni. Periodo non dei migliori, perché li è iniziato il bullismo.. ma ogni volta che riascolto quella canzone, mi viene voglia di tornare indietro.. prendere per mano la me dodicenne e dirle 'distruggiamoli tutti, sti falliti, insieme.' Che alla fine erano solo parole a vanvera. Non dovevo neanche crederci a quello che dicevano su di me. Io non ero così, mi avevano resa così.
Il bello è che, ora, tutto ciò che ho passato mi pare facile da affrontare, ma purtroppo c'è sempre qualcosa di nuovo che mi fotte.
C'è sempre qualcosa di diverso o è sempre fottutamente uguale, è questo il problema.
E come vedere lo stesso film dall'inizio duecento volte senza neanche finirlo.
Come se si inceppasse esattamente a metà. Lo riavvi, ci riprovi tutto dall'inizio, ma sul più bello, blackout. Pensi di essere un disco difettoso e provi a cambiarti con altri mille tue cloni. Perfino con le nuove edizioni. Ogni disco cambia qualcosa di te, ma te nulla da fare, sei sempre difettoso. Sei un pò come quei dischi bruciati che sai verranno distrutti con un bel colpo in mezzo e poi buttati nel cestino. L'idea di essere tenuti anche solo per ricordo, è inutile. Sei spazzatura, sei inutile se non hai un finale. Puoi essere pure il più bel film dell'anno, quello con la trama avvincente, quello che fa piangere, quello che fa commuovere, puoi essere qualunque film vuoi, ma difettoso rimani comunque e presto verrai sostituito. E io, insomma, sono il disco difettoso della situazione.
Mi tiro su nel letto, prendo il libro che ho sul comodino e leggo qualche frase sottolineata.
Si, ho il vizio di sottolineare i libri con delle penne colorate.
Sono abbastanza disordinata e infatti il colore sbava spesso e mi ritrovo pure tutte le mani colorate.
Mi sono inceppata spesso in gente che mi diceva 'sottolinei i libri? Te sei pazza, così li rovini'
Anche io pensavo di rovinarli, ma non volevo fare come avevo sempre fatto. Leggere e via.
Io volego studiarli a fondo.
Volevo capire meglio i personaggi in cui mi ritrovavo.
Così da sentirmi meno da sola e allora iniziai a sottolineare, a leggere di più e a rileggere i libri cui avevo perfino dimenticato la trama.
Volevo leggere davvero, ma chi non legge non può capire.
E così che passai il tempo prima.. negli sbalzi d'umore.
Il primo libro che sottolineai fu 'Cercando Alaska'. Amavo Alaska e come se ne era innamorato Miles.
Volevo essere speciale come Alaska.
Volevo essere grande come Alaska.
Forse l'unica cosa che riuscivo, però, era essere triste come lei.
E leggendo di lei, mi sentivo meno sola.
Quel libro fa davvero venire voglia di vivere.
Ma quel libro fu solo, l'inizio.
L'inizio della guerra dei colori sparsi tra i libri.
Sotto ogni frase che ne valeva la pena di rileggere.
Voglio diventare forte, ma non di fisico.
Voglio essere talmente forte che nessun insulto potrà mai più toccarmi o ferirmi.
Ma la corazza me la sto ancora creando.
È difficile diventare indistruttibili.
Mi alzo dal letto e vado in bagno a prepararmi, dormire poco non è che mi faccia proprio bene e stamattina si denotano infatti i risultati.
Scendo a prendere il giubbotto, la colazione la salto perché non voglio beccare mia madre, ma a quanto pare mi ha preceduto e la ritrovo seduta in salotto con papà.
"Ti dobbiamo parlare"
Ma io non li voglio proprio ascoltare.
"Non ho tempo ora, devo andare".
Prendo il giubbotto ed esco di casa.
Sento l'aria fredda addosso.
Sulla faccia.
Sulle mani.
I capelli mi vanno sugli occhi, spostati dal vento.
E io cammino.
Con lo zaino sulle spalle e i pensieri nella testa, che non stanno zitti.

Addio fottuti pensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora