La conferma

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Il giorno in cui Daenerys lo scoprì fu uno dei giorni più felici della sua vita, insieme a quelli vissuti con Jon e le nascite di Rhaella e Aemon. Era mattina e lei e Jon si stavano cambiando per iniziare la giornata. Coperta dal suo fidato paravento, Dany si stava mettendo addosso un vestito rosa confetto privo di maniche. La seta era morbida e l'orlo della gonna frusciava contro il pavimento. Mancavano solo i sandali e qualche treccia nei capelli a completare l'opera. Solo che quando calzò i sandali li trovò stretti, molto stretti, con i lacci di cuoio che soffocavano i suoi piedi e li marchiavano di rosso. Strano, non le era mai capitato. Li tolse e ne prese un altro paio ma la situazione si ripetè.

"Dany? Ci sei?" Da dietro il paravento le giunse la voce di Jon. Evidentemente lui aveva finito di cambiarsi.

"Sì! Tu vai a fare colazione, ti raggiungo subito!"

"D'accordo, ma c'è qualcosa che no va?"

"No devo solo decidermi su... delle scarpe." Dimmi che te la bevi, dimmi che te la bevi...

Se la bevve e rise pure. "Voi donne! Va bene allora, io comincio ad andare ma non soffermarti troppo sulle tua care scarpe!" 

Il rumore della porta che si chiudeva confermò l'uscita di Jon e Dany sospirò sconsolata. Erano solo dei sandali un po' stretti, ora ne avrebbe indossato un altro paio e il dolore sarebbe finito. Non fu così, anzi, quando calzò il terzo paio le sembrò che i suoi piedi fossero diventati delle salsicce che non riuscivano più a contenersi nella propria pelle. Dovette slacciare i lacci meno di un minuto dopo che la suola era venuta in contatto con la pianta del suo piede.

Ma che cosa stava succedendo? Le scarpe si erano tutte rimpicciolite nel corso di una notte? Dovette chiamare Myanna per farsi aiutare in quella che ormai era diventata un'impresa. L'ancella gliele fece calzare altre tre, ma l'esito fu il medesimo, e successivamente provò con le sue quattro paia di babbucce ma anche le morbide calzature di feltro si rivelarono troppo strette. Alla fine furono soltanto delle pantofole che parvero non voler distruggere i piedi di Daenerys.

"È stato per caso cambiato il calzolaio?" Domandò Dany quando si sedette alla toeletta perché Myanna le intrecciasse i capelli. 

"No Vostra Grazia." Rispose l'ancella. "Il calzolaio è sempre lo stesso e continua a servire la Casa Reale."

Allora erano i suoi piedi ad avere dei problemi? E se... Un barlume di speranza si accese dentro Dany, un barlume che si trasformò in un fuoco quando Myanna le spruzzò il profumo alla lavanda, il suo preferito.

"No ti prego! Mi fa venire la nausea..."

Myanna si fermò immediatamente e l'osservò stupita. Poi un sorriso illuminò il suo volto. "Vostra Grazia... se avete i piedi gonfi e vi danno fastidio anche i profumi più lievi allora significa che..."

Che era incinta. I conti tornavano. Tutto tornava. Le notti di passione di lei e di Jon avevano dato il loro frutto. Le venne voglia di piangere ma cercò di contenersi. Si alzò immediatamente e corse verso la sala della colazione. Jon si trovava lì seduto al tavolo e intento a mangiare una fetta di pane caldo cosparso di marmellata alle nocciole. Quando la vide un sorriso fiorì sulle sue guance e depose la fetta morsicata a metà nel piatto. "Allora? Risolto il problema delle scarpe?"

Daenerys dovette stringere i pugni per impedire all'euforia di balzare fuori da lei senza controllo. Sentì le unghie affondare nei palmi fino a farli sanguinare. "Credo che tra non molto dovrai prepararti ad alzarti di notte."

Jon ci mise un attimo a capire, ma poi i suoi occhi divennero d'improvviso lucidi. "Tu sei..."

"Sì..." Ora Dany non riusciva più a trattenere quelle lacrime di gioia. S avvicinò a lui e gli strinse la mano. "Aspetto un bimbo."

Quello che Jon fece in seguito accadde così velocemente che non se ne rese conto subito. La prese per i fianchi e la fece roteare nell'aria. La gonna del suo abito divenne una bandiera rosa garrente al vento. "Rompere il letto è il miglior modo per ingravidarti! È servito a qualcosa!"

Quando Dany ritornò con i piedi per terra risero entrambi sonoramente a questa battuta, poi lui le prese il viso fra le mani e la guardò con talmente tanto amore che Dany pensò che quegli occhi non potessero appartenere a un essere umano per riuscire a contenere così tanto quel sentimento. "Mi hai reso l'uomo più felice del mondo. Presto avremo un altro piccolo Targaryen, un fratellino o una sorellina per Rhaella e Aemon... oh Dany..."

La baciò sulla fronte. "E poi ne avremo tanti altri ancora..."

"Sì..." Dany sorrideva al solo pensiero. "Tanti piccoli draghetti che si arrampicano su di te e ti chiamano Papà e che si stringono a me chiamandomi Mamma. Maschi e femmine in abbondanza."

"E le bambine saranno tutte belle come te e tutte cazzutissime come te. Pronte a fare di tutto per la propria gente."

"E i bambini saranno tutti affascinanti come te e coraggiosi come te. Aiuteranno chiunque si trovi in difficoltà." Sembravano una normale giovane coppia di innamorati che fantasticava sui figli a venire, non i sovrani di Westeros. A Dany piacevano tanto questi momenti.

"Rhaella diventerà una bellissima e bravissima regina come la sua mamma." Jon cercò di frenare le lacrime che scendevano a decorare le sue gote d'avorio come minuscoli diamanti ma era incurante delle proprie. Singhiozzi di gioia frenavano ogni tanto la sua voce. "Mentre Aemon... Oh il nostro piccolino sarà un cavaliere formidabile e nessuno oserà batterlo."

Nessuno di loro aveva mai immaginato di poter avere dei figli ma quando gli Dei avevano donato loro non solo uno, ma ben tre pargoli in poco tempo allora si erano scoperti incapaci di fermarsi. I bambini erano il loro tutto, il loro possedimento più importante, i veri gioielli della loro corona e ne volevano tanti, tanti ancora...

"Ti sei già fatta visitare da Sam?" Jon le pizzicò teneramente la guancia. 

Dany fece segno di no con la testa. "L'ho scoperto poco fa con il famoso incidente delle scarpe. Inoltre credo che non riuscirò a sopportare i profumi per un bel po'."

"Ne prenderò nota. Intanto la mia meravigliosa regina gradirebbe fare colazione?" Lui le tirò indietro la sedia e quando lei si fu seduta la rimise di fronte al tavolo. Le dispiegò anche sul grembo il tovagliolo e le depose nel piatto una serie di fette di pane caldo e di frutta fresca. 

"Mi vizierai così per tutti i nove mesi?" Daenerys rise.

"Questo e anche di più." Jon tornò a sedersi. "La mia regina dovrà essere trattata come un pietra preziosa, sono quasi tentato di fare così con te ogni singolo giorno."

"Non sarebbe male sai..." Dany cominciò a spalmare di marmellata di more la prima fetta di pane, per poi inzupparla un pochino nella ciotola del latte. "Peccato che dopo un po' mi stuferei e poi... chi penserebbe al mio re? Lui si stancherebbe a trattarmi sempre come se fossi fatta di vetro!"

"Mai. Il tuo re non si stancherebbe mai. Ti alzerebbe fino ai Sette Cieli se potesse."

Si chiese ancora per l'ennesima volta perché gli Dei avessero concesso a lei una meravigliosa persona come Jon.



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