La lupa

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Aemon le si stava arrampicando sul petto felice, allungando i suoi piccoli arti per cercare di scalare quella ripida montagna che era il corpo della sua mamma. Daenerys rideva dei suoi tentativi buffi.

Quando il piccolo principe raggiunse il seno, si fermò un attimo a contemplare quello strano rigonfiamento sotto il vestito, poi, una volta compreso, prese a mordicchiare la stoffa dell'abito, ansioso di attaccarsi al capezzolo di Dany invece che a quella.

Qualcuno qui ha fame...

Lei sorrise e si alzò dal divanetto, abbassandosi poi una spallina e portandosi il bambino al seno. 

Guardò Aemon succhiare felice il suo latte con le manine serrate al seno. Le sue gengive erano morbide e con lui Dany era certa che non avrebbe avuto gli stessi problemi di svezzamento che aveva avuto con Rhaella. 

Difatti, quando alla sua primogenita erano incominciati a spuntare i dentini, Dany e Jon avevano concordato che fosse tempo per lei di cessare con il latte materno e di incominciare con le pappe. Rhaella si era dimostrata irremovibile, cercando sempre e comunque la mammella e rifiutandosi di aprir bocca quando un cucchiaio di pappa alla frutta le era posto dinanzi.

All'inizio Dany ci aveva trovato da ridere, dicendo a Jon che aveva trovato un altro punto in comune fra lui e la figlia, ma poi, quando Rhaella una volta era addirittura arrivata a morderle una seno, visto che non ne voleva proprio sapere di staccarsi dal capezzolo che con così tanti pianti aveva guadagnato, aveva preso la cosa seriamente.

O pappe o nulla e alla fine, dopo capricci su capricci e una serie di alzatacce notturne per il povero Jon, Rhaella si era arresa e aveva definitivamente detto addio al seno della mamma per lasciarlo da lì a poco a Aemon.

Aemon che a differenza sua era un bambino tranquillo, dai pochi pianti e molti silenzi, e che adesso aveva una testolina ricoperta da dei soffici e lunghi capelli argentati che venivano mossi dalla brezza marina di Roccia del Drago.

I miei piccoli draghi... Pensò Dany distogliendo la sguardo dal piccolo e volgendolo al cielo fuori dalla finestra.

Gli appartamenti dei bambini lì a Roccia del Drago erano un po' più distanti dagli appartamenti dei loro genitori rispetto a quelli della Fortezza Rossa, ma molto più arieggiati.

Dalle grandi finestre ad arco della stanza principale entrava l'aria fresca del mare, un aria fresca che li rendeva sani e forti come in quel momento stava rendendo sano e forte il loro papà, e entrava piano, senza disturbare. Una brezza amica, un ospite gradito, che muoveva lievemente le tende di lino, le candide copertine delle culle e i capelli sulle diafane fronti dei piccini.

Dany chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare da quel venticello, immaginando che fosse il fiato di un drago marino.

Fu un richiamo a risvegliarla da quella trance, un richiamo di una bimba divertita e che ogni volta che Dany lo sentiva, il cuore le tremava di gioia.

"Mamma!"

Rhaella Targaryen, Principessa di Roccia del Drago, aspettò di avere la sua completa attenzione per mostrarle le capriole del suo lupo di pezza. Lo rigirò nelle manine, facendolo saltare oltre un tavolino dove una bambola di porcellana riccamente vestita stava bevendo il tè, per poi farlo atterrare sul tappeto.

Dany le sorrise per quell'esibizione mentre le sue due septe le applaudirono.

"Bravissima principessa!"

"Che lupetto fedele!"

Contenta di quei complimenti, Rhaella mostrò al mondo un bianco sorriso e si mise a correre per la stanza esclamando allegramente: "Luo! Luo!" cioè "Lupo! Lupo!".

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