Giri per la città

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Gli zoccoli dei cavalli risuonavano sul terreno lasciandolo segnato con le loro forme una volta che era passati oltre. I due destrieri non si spaventavano alla vista della tantissima gente che accorreva per ammirare i loro cavalcatori, anzi, erano calmi e continuavano a trottare regolarmente. Le vie di Approdo del Re sembravano essere state appena costruite a giudicare dalla loro pulizia, ma il merito andava all'opera di ripulitura urbana che si era svolta quando gli allarmi dell'epidemia imperversavano nella città. E in quelle vie, addossati l'uno all'altro oppure arrampicati sui posti più disparati, i cittadini accoglievano con grida esaltanti i loro sovrani.

Jon e Daenerys salutavano i loro sudditi dall'alto delle loro selle. Dany vedeva tutte quelle mani alzarsi verso di lei vogliose di stringerla, di toccare un suo piede, una sua gamba, il lembo della sua gonna. Lei cercava di rispondere e ad ogni tocco aggiungeva un sorriso. Le piaceva stare in mezzo alla gente, parlare con loro e conoscere le loro storie. Quello era il popolo suo e di Jon, un popolo che aveva sofferto tanto, troppo, per i capricci dei precedenti monarchi. Ma ora tutta quella sofferenza sembrava essersi dissolta come la bruma mattutina.

"Che gli Dei benedicano il vostro bambino Altezze!"

"Lunga vita ai Targaryen!"

"Viva il Drago!"

Smontarono da cavallo e scesero fra la gente. Altri sguardi si puntarono su di loro, altri sorrisi apparvero sui volti e altre mani si allungarono nella speranza di toccarli. Sembrava che per quelle persone fossero due divinità scese dal cielo, due esseri perfetti venuti a donare un un po' di perfezione in un mondo imperfetto. Accanto a lei Jon sorrideva e le sue dita intrecciate alle sue le donavano un senso di pace e amore.

Si avviarono verso Fondo delle Pulci. Le strade cominciarono a diventare più strette e le case ad addossarsi le une alle altre come delle torte con troppi piani. Puzza di stalla e di tintura affiorò alle narici di Dany ma lei cercò di non farci caso. Presto alle botteghe si aggiunsero locande e bordelli. Dalle finestre si affacciarono prostitute in posizione languide e dalle troppo ampie scollature che rivolgevano a Jon e alle guardie sguardi un po' troppo... sensuali.

Ma grazie agli Dei Jon non stava guardando lì. Stava guardando lei. "Io ho solo una donna nella mia vita, lo sai mia regina."

La baciò sulla guancia e le guance di Daenerys si imporporarono a quel gesto. "Jon... siamo in pubblico..."

"E allora? Non posso far capire al mondo quanto ti amo?"

Razza di sciocco. Il suo sciocco però, nessuno sapeva farla arrossire come lui. Rispondendo al bacio con un sorriso, ritornò a rivolgere l'attenzione al suo popolo. Fondo delle Pulci era abitata dalle persone di ceto più basso. Mani luride e bambini cenciosi circondarono lei e Jon, attaccandosi ai loro vestiti come delle cozze. Dany accarezzò le loro testoline pidocchiose. Man mano che avanzavano i piccoli li annunciavano come se fossero degli araldi.

"Lasciate passare il Re e la Regina! Lasciate passare il Re e la Regina!"

Esplorarono quelle case fatiscenti, fatte di legno e di fango, e si fermarono molte volte. Conobbero un gruppo di senzatetto che sostava presso un lavatoio ormai caduto in disuso, una bambina che accettò di farsi intrecciare i capelli da Daenerys e una vecchietta cieca che viveva in un tugurio polveroso a un angolo della strada. Quest'ultima fu al settimo cielo quando le fu annunciato di essere in presenza dei suoi sovrani e un sorriso spezzò la ragnatela di rughe che era il suo volto. Un sorriso di pochi denti ma comunque capace di sciogliere i cuori più duri. 

Toccò con le sue dita raggrinzite i visi di Dany e Jon per riconoscerli. "Oh Vostre Grazie... la bellezza leggendaria della Vostra famiglia si manifesta in Voi..."

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