Jon le aveva detto che a volte la Barriera lacrimava ma questo pianto Daenerys, fino ad adesso, non aveva avuto occasione di vederlo. L'imponente muro che proteggeva i domini degli uomini, o che almeno l'aveva fatto fino a quando un drago di ghiaccio non l'aveva distrutto con il suo fuoco, si era presentato davanti agli occhi dei sovrani in tarda serata. E alle sue pendici, mimetizzato nell'oscurità, vi era il Castello Nero. Torri diroccate e tetti sfondati erano tutto ciò che rimaneva del glorioso fortilizio dei Guardiani della Notte. I Guardiani stessi non erano altro che mere ombre rispetto ai formidabili guerrieri che un tempo erano stati. Uomini avanti con gli anni, criminali e bastardi non voluti costituivano le uniche difese contro le forze aldilà della Barriera.
Ma quelle forze, i bruti, adesso erano loro amici. Perché dunque la nera istituzione continuava a esistere? Un bruto stesso aveva accolto lei e Jon al Castello Nero: Tormund. Urlando a squarciagola: "PICCOLO CORVO!", il bruto baciato dal fuoco era corso filato verso Jon e l'aveva stetto in un abbraccio stritolante. Con Dany si era dimostrato un po' più cauto, soprattutto dopo che la pancia di lei gli si era presentata davanti agli occhi. Tormund aveva accarezzato felice anche Rhaella e Aemon, scompigliando loro i capelli e commentando quanto assomigliassero a entrambi i genitori.
Adesso, con delle perle scintillanti a vegliare su di loro dall'alto dei cieli, Dany dormiva accanto a Jon in quella che un tempo era stata la Torre del Lord Comandante. La Torre di Jon. Da quando erano arrivati al Castello Nero, il suo consorte aveva osservato tutto con occhi malinconici. Dany lo capiva: lì aveva vissuto gli anni più intensi della sua vita, lì era iniziata la sua lotta contro gli Estranei, lì era morto e sempre lì, dopo aver vissuto esperienze scioccanti, era stato rimandato dalla sua famiglia come un cane bastonato.
La Torre era la più grande del castello ed era stata momentaneamente adibita ad appartamento della famiglia reale. Nel pianerottolo sottostante, Aemon e Rhaella dormivano tranquilli nel loro lettino. Anche Daenerys dormiva tranquilla con le mani posate protettive sul grembo. Si girò nel letto ed arrivò una mano per cercare il calore di Jon. Ma non lo trovò. Il lato di Jon era vuoto, la forma del suo corpo ancora calda. Dov'era andato? D'improvviso sveglia e preoccupata, Dany si alzò dal letto. Una ciocca ribelle le si scostò dalla fronte e le ricadde sulla schiena. Accese una candela, ma quando la punta infuocata irruppe nell'oscurità fitta con la sua luce non illuminò i familiari contorni di Jon Snow. Ma perché doveva sempre farla preoccupare?!
Scese al piano di sotto ma anche qui nessun risultato. Le uniche forme di vita erano i suoi figli profondamente addormentati. Nemmeno di Spettro nessuna traccia. Decise di uscire e si rivestì di un buon numero di pellicce. Fuori dalla loro porta stanziavano di guardia due Immacolati coperti di cuoio duro e di acciaio lucidato. Il drago tricefalo dei Targaryen brillava sulle loro placche pettorali.
E, sempre fuori dalla porta e seduto con le gambe e le braccia a ciondoloni fra le fessure del parapetto, vi era Jon Snow. Jon Snow con solo una maglia e dei pantaloni notturni addosso e circondato dal candido e soffice abbraccio di Spettro. Nonostante sembrasse incurante dell'aria gelida, Dany rientrò comunque per prendere l'ormai rinomata coperta rossa e, dopo aver congedato per qualche minuto i due Immacolati, la depose sulle spalle di Jon.
"Vedi di non ammalarti mio re..."
Jon l'accolse con un sorriso e si strinse nella coperta. "La nostra cara coperta rossa. Sapevo che l'avresti presa."
Dany non fece giri di parole e gli domandò subito il motivo di questa sua uscita notturna. Jon aveva un peso sul cuore, riusciva a leggerglielo negli occhi, e lei non desiderava altro che toglierlo. Gli strinse la mano sotto la coperta. "Che cosa c'è che non va?"
Jon sospirò e il suo sospiro si tramutò in una bianca nuvoletta. Indicò il cortile interno. "Qui ci allenavamo." Poi un grande portone di legno all'altra estremità del cortile. "Lì consumavamo i nostri pasti. Il pane aveva sempre la crosta croccante e nera." E infine la gabbia di ferro che, salendo verso le tenebre, portava sulla Barriera, all'estremo confine del mondo. "E lì... oh, quante notti ho vegliato..."
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A Love of Spring
FanfictionSequel di "A Love of Ice and Fire" La Primavera è arrivata e i draghi sono tornati al potere. Ecco a voi alcuni momenti della vita quotidiana di Jon e Daenerys come sovrani dei Sette Regni... e genitori!