Giochi e arrivi

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"La mia bellissima regina è stanca?"

Come Daenerys si sedette sulla poltroncina, la domanda di Jon la raggiunse. Una domanda talmente tanto  imbevuta d'amore da strariparne. Sorrise al suo re che la stava ammirando fermo sulla soglia della porta, per poi togliersi le scarpe in mosse rapide e abbandonarsi sbuffante nelle profondità morbide del seggio. L'ottavo mese era arrivato e adesso a Dany pareva di scoppiare. Quel suo pancione non aveva fatto altro che ingrossarsi nelle ultime settimane.

"Non guardarmi così: sembro una vecchia e grassa mucca da latte."

Jon Snow disubbidì agli ordini e rise di gusto a quella risposta. Si avvicinò a Dany e si inginocchiò dinanzi a lei, portando le sue labbra sulla sporgente pancia. "Le vecchie e grasse mucche da latte sono le mie preferite..."

Il colpetto scherzoso di Dany sulla nuca di quel cretino di suo marito non tardò ad arrivare. Jon continuò a ridere e presto quella risata si fuse con quella della sua consorte. Il salotto privato si ritrovò invaso da quei suoni trillanti e, fuori dalle finestre ad arco, il cielo blu del meriggio parve per un secondo diventare più luminoso.

"Razza di idiota..." Mormorò Dany con un sorriso quando il viso di Jon si alzò e si posizionò a pochi centimetri dal suo. "Perché fai così solo con me?"

"Perché là fuori..." Jon indicò la porta chiusa. "... sono un Re e devo comportarmi come tale, ma qui dentro sono tutto tuo e mi comporto come voglio..."

Il desiderio di baciarlo languiva le viscere di Daenerys fino a farle andare a fuoco. "E io qui dentro sono tutta tua e sono alla tua completa mercé."

Sul viso di Jon fiorì un sorriso monello. "Bene, questo significa che se la mia regina si comporta male, devo punirla."

"Come?" Voglio solo baciarti. "Come punirebbe il mio re la sua regina birichina?"

Erano vicinissimi, solo pochi centimetri separavano le loro lingue dal legarsi insieme e mai più lasciarsi. Dany chiuse gli occhi e aspettò quel momento, quel piccolo pezzo di paradiso.

"Le darei un solo bacio."

Quell'unico bacio arrivò senza farsi attendere e il cuore di Dany balzò dall'emozione contro il suo petto. Percepì le mani di Jon incorniciarle il viso e tirarle indietro i capelli. Forse molti avrebbero potuto obbiettare che il comportamento delle Loro Grazie era degno di una coppia di adolescenti alla prima cotta, o che i baci fossero ormai una consuetudine quotidiana, eppure per Dany ogni bacio era diverso. Erano attimi magici, schegge di paradiso, e ogni volta chiedeva agli Dei di non far concludere quella magia.

Affondò il viso nei riccioli scuri di Jon, inspirando il loro aroma e scompigliandoli con le sue dita. La notte precedente alla partenza di lui, Dany era rimasta sveglia ad osservare la candela sul comodino fino a quando di essa non era rimasto null'altro che un bollente laghetto di cera. Aveva desiderato che quella candela rimanesse perennemente accesa, che la notte non avesse mai fine e che durasse in eterno. Tutto purché Jon non se ne andasse. Ma, alla fine, l'alba aveva fatto prepotentemente irruzione nel cielo e l'abbraccio caldo di Jon era scivolato via dal suo corpo.

Adesso, invece, Jon era qui con lei e non se ne sarebbe più andato. Felice di questi pensieri, Dany lo baciò sul collo a poca distanza dai graffi.

"Vuoi venire con me a vedere i nostri cuccioli oppure sei troppo stanca?" Le domandò Jon quando tutto fu finito.

"Voglio vederli." Rispose Daenerys. Sarà stata pur incinta e distrutta, ma niente e nessuno le avrebbe impedito di vedere i suoi figli. "Aiutami ad alzarmi per favore."

Recentemente la stanchezza in lei era aumentata e non era solo per la gravidanza. Con il ritorno di Jon erano ritornate anche le importanti questioni di Stato. Oltre ad avere l'Alto Septon che svolazzava loro intorno e chiedeva insistentemente di agire contro gli Umili Fratelli, adesso si stavano occupando anche del Grande Editto. Il Grande Editto, per ora solo una bozza, sarebbe stato il primo documento riunificante in sé tutte le principali leggi di Westeros. L'operazione era però non si limitava a trascrivere leggi ed enunciati sulla pergamena. Colonne di documenti vecchi anche di duecento anni erano state deposte sulla scrivania di Jon e Dany e loro le avevano esaminate una per una, avevano scelto quelle che secondo loro potevano ancora avere una giusta valenza e infine le avevano proposte dinanzi al Concilio Ristretto.

Si stava dimostrando un lavoro duro e faticoso, ma per il loro popolo avrebbero fatto questo e altro. Molte volte Dany si vedeva costretta a congedarsi prima perché non riusciva a reggere questi ritmi. La gravidanza la stava sfinendo e Jon stesso sembrava essere diventato più ansioso nei suoi confronti.

Adesso voglio solo passare del tempo con i miei bambini. Aiutata da Jon ad alzarsi e aggrappata al suo braccio, uscì dalla stanza.



Rhaella passò mezz'ora buona a cercare di attaccare Jon con la sua spadina di legno, ma tutto ciò che ne ottenne fu del solletico sul pancino. Aemon invece si godette le coccole della sua mamma ben stretto contro il suo petto. Dany accarezzò e baciò il suo principino del silenzio mentre le mani di quest'ultimo erano intente a esplorare il suo abito, a tirare i suoi pizzi e a giocare con la sua spilla d'argento a testa di drago.

Era così calmo... tutto era calmo. La nursery era immersa nella quiete più assoluta, interrotta solo ogni tanto dalle risate di Rhaella e Jon.

"Mamma." Disse Aemon posando la sua testolina poco sotto il suo seno turgido. "Mamma bella."

Dany gli rispose con un tenero bacio sulla fronte. Crescendo, i lineamenti di Aemon si stavano rivelando sempre più simili a quelli di Jon. Solo il naso e i capelli erano i suoi. Sospirando di gioia e abbracciando con ancora più affetto il suo bimbo, Daenerys si abbandonò alla tranquillità ritmica della sedia a dondolo. Osservò sorridente Jon riempire di baci Rhaella mentre la sua principessa (così la chiamava il suo papà, alternandosi con cucciola) si agitava divertita. Un'altra onda di stanchezza la investì e per un secondo si sentì talmente stanca da voler dormire. Per quanto ancora sarebbe dovuta andare avanti in questo stato?

Poi, inaspettata come la neve in Estate al Sud, una fitta allo stomaco le mozzò il fiato. Ne seguì un'altra e un'altra ancora. Dany si vide costretta a posare Aemon sul pavimento di colpo.

"J-Jon..."

"Sì?" Jon si interruppe bruscamente con Rhaella e i suoi occhi si ingigantirono per l'ansia. "Oh Dei... Dany sei pallidissima!"

E bagnata sulle cosce. "Il bambino... sta arrivando..."

A Love of SpringDove le storie prendono vita. Scoprilo ora