Affari e discussioni

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Quel giorno la sala da pranzo delle Loro Grazie era animata da un'abbondante presenza femminile. Il pasto era stato offerto dalla regina ad alcune dame di corte, ma esse non erano le sole: la principessa Rhaella e Lady Sansa Stark sedevano accanto a Sua Grazia mentre Lady Arya aveva desinato l'invito preferendo passare il pomeriggio con l'infermo re.

Daenerys gettò un'occhiata alle sue invitate. Lungo una lunga tavolata coperta con una tovaglia damascata schiere di dame si fronteggiavano nei loro abiti di velluto, raso, seta e lino. Un gruppo di gaie lady nel fiore degli anni se ne stava appartato in un angolo a bisbigliare tra di loro. Contrapposte a loro vi erano vecchie avvizzite nel corpo ma fiammanti nello spirito. Una di loro, una rispettabile dama dalle guance cascanti e con la testa sormontata da un copricapo, era sorda ed era costretta a tenersi accanto all'orecchio un imbuto di ottone per sentire meglio. Il suo nome era Lady Tolly e aveva visto lei più re sedere sul Trono di Spade che un Maestro della Cittadella.

Jon è con Arya e sta venendo sottoposto agli impacchi di fango proprio come i Maestri gli hanno prescritto, piantala di preoccuparti e goditi la festa. Giusto, Rhaella era lì con lei, seduta buona buona e intenta a divertirsi nel piegare un tovagliolo. Aemon, essendo un maschietto e ancora troppo piccolo, era stato esentato da quell'incontro al femminile ed era rimasto nella nursery con i gemellini e le due septe. Alla sua destra invece sostava Sansa, abbagliante e al contempo malinconica nel suo abito nero decorato da raffinati ricami argentati. Dany aveva invece optato per un vestito blu cobalto privo di spalle e dalle maniche a sbuffo. Fra i sui capelli spiccava scintillante una spilla d'argento con la forma delle tre teste del Drago.

"Siete pensierosa Maestà." Notò Lady Blackmont, dorniana dalla pelle scura come l'ebano e rappresentante per Dorne nel Concilio Ristretto. Sua madre proveniva dalle Isole dell'Estate, per questo ella aveva queste caratteristiche. "Tutto bene?"

"Certamente Lady Dhalla, ma il Re e i miei figli occupano la mia mente giorno e notte." Dany sorseggiò del vino, era del dolcissimo rosso di Arbor.

Lady Dhalla le sorrise. "Il Re è un uomo forte Vostra Grazia e si riprenderà velocemente, state tranquilla. Tutto si risolverà per il meglio. È anche vero che l'Estate porta con sé zanzare e febbri, non solo fertili raccolti."

"Racconti?!" Esclamò Lady Tolly portando il suo fidato tubo di ottone vicino alla conversazione. "Di che racconti state parlando?"

"Non racconti ma raccolti!" Precisò Lady Dhalla alzando la voce nel tubo. "Ho detto a Sua Grazia la Regina che l'Estate non porta solo fertili raccolti ma anche focolai di malattie come le febbri."

Il volto rugoso di Lady Tolly si contrasse in una smorfia di disapprovazione. "Le febbri sono una cosa cattiva Vostra Grazia, hanno portato via due miei fratelli quando erano ancora in culla. Bisogna stare lontani da paludi e acquitrini durante i giorni di calura, altrimenti si rischia di ritrovarsi ben presto a letto e di dire addio alla lucidità. Ditelo al Re Vostra Grazia, così la prossima volta farà più attenzione."

La prossima volta ci coglierà di sorpresa e così quella dopo ancora. La tubercolosi è imprevedibile e non cesserà mai di dimorare nei polmoni di Jon. Dany artigliò ansiosa i lembi della sua gonna. Doveva smetterla di pensare a eventi drammatici. Vennero servite le portate: maialino da latte, insalata con cipolle rosse e una trota avvolta nella pancetta. Solitamente Dany e Jon prediligevano piatti semplici, quasi contadini, come pane nero e zuppa di fagioli, ma per banchetti come questo si concedevano qualche eccezione.

Un giullare rallegrava l'atmosfera, Corno di Mucca era il suo nome. Un ragazzone di stalla grosso di stazza ma piccolo di cervello che portava sempre in testa un vistoso paio di corna bovine alle cui estremità, perennemente tintinnanti, pendevano due campanelli enormi. I bambini lo adoravano e non era raro trovarlo nella nursery impegnato in qualche strambo gioco con i principini. Corno di Mucca si avvicinò al tavolo e vi lanciò sopra una palla. Quest'ultima atterrò con un sonoro tonfo e fece tremolare posate, bicchieri e candelabri.

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