Giunse finalmente il giorno del primo allenamento con la spada di Daenerys. Jon le diede appuntamento nel cortiletto interno decorato dagli alberi d'arancio e Dany vi si presentò con già indosso il pettorale protettivo in cuoio. Jon la stava aspettando e, non appena la vide, le lanciò una smussata spada di legno. Dany l'afferrò al volo.
"Una spada da torneo?" Pensava che avrebbero già fatto uso di vere e proprie spade affilate! Dany osservò stupita l'arma di legno che aveva fra le mani. "Ma non..."
"Non avrai pensato che avrei usato Lungo Artiglio contro di te alla prima lezione vero?" Jon le rivolse un sorriso divertito e scosse la testa. Afferrò la stessa spada lignea della sua sposa e la impugnò con sicurezza. "Io non voglio farti male, per questo ho ritenuto più saggio iniziare con armi simili. Man mano che le tue abilità miglioreranno potrai usare una spada reale. Ma ora, prova a colpirmi!"
Dany ci provò ma Jon si scostò, ci riprovò ancora e ottenne il medesimo risultato. Andò avanti così per ore ma non ci riuscì mai. Ad ogni suo colpo Jon si spostava e alla fine Dany si ritrovò con il respiro affannato e l'impugnatura viscida di sudore. Quando muoveva i piedi sul terreno ghiaioso nuvole di polvere si alzavano e andavano a impolverarle le gambe e i lembi del vestito. Ma a lei non importava, voleva solo colpire Jon, ubbidire al suo ordine. Il maestro era lui e lei l'allieva e, come ogni allieva, voleva dare il meglio di sé.
Jon le venne in aiuto e si mise dietro di lei, posando le mani sulle sue e regolandole i polsi. "Afferrala bene, deve essere come un prolungamento del tuo braccio. Tu vuoi sempre avere con te il tuo braccio vero? Ecco, così. Adesso divarica bene le gambe. I tuoi piedi devono essere impuntati sul terreno. Brava. Tieni sempre stretta l'impugnatura, l'elsa non deve mai sfuggire dal tuo palmo, mai, non importa quanto sudato esso sia. Bene." Jon ritornò poi a fronteggiarla. "Ora prova a colpirmi."
Dany alzò le braccia e levò la lama di legno nell'aria. L'abbassò poi ad una velocità stratosferica verso Jon e, con suo enorme entusiasmo, la ritrovò incrociata alla lama lignea del suo sposo. Jon le sorrideva orgoglioso. "Hai appena imparato a fare un affondo mia regina, complimenti. Ora andiamo avanti."
Lo fecero. Continuarono con fendenti e affondi fino a quando il sole non prese fuoco e prese a calare con solennità sul mare. Allora e solo allora smisero e Dany si ritrovò di colpo esausta, impolverata e dolorante in ogni angolo del corpo. Desiderava solo un materasso imbottito di piume e un vasca d'acqua calda. Non appena tornò nelle sue stanze chiese subito che le fosse preparata una tinozza. Myanna l'aiutò a spogliarsi e a scivolare nel liquido e bollente abbraccio, un'altra ancella le lavò i capelli e la schiena. Dany si abbandonò all'acqua, lasciando che con essa scivolassero via tutti i dolori dell'allenamento.
Quando uscì dalla vasca Myanna le spazzolò i capelli fino a che non ebbe ottenuto una scintillante cascata argentea e le spalmò sulle mani una pomata per eliminare le vesciche.
Le mie prime vesciche da spada. Daenerys le osservò: presto, allenamento dopo allenamento, sarebbero scoppiate e il dolore sarebbe passato, così l'aveva rassicurata a Jon, ma per il momento Dany avrebbe dovuto imparare a farci l'abitudine. Indossò la camicia da notte, la vestaglia e si distese sul letto con la mente invasa da pensieri.
Sono come Visenya Targaryen. Lei impugnò Sorella Oscura e fu la sposa del primo Aegon, io impugno una spada di legno e sono la sposa del sesto. Come lei, Visenya era stata una guerriera, una donna indipendente e che non intendeva sottostare a nessuno, il Sangue del Drago sotto ogni punto di vista. Un giorno, Dany era certa, avrebbe avuto anche lei una spada vera, una spada dalla lama luccicante, magari di acciaio di Valyria. Una spada con un pomolo a testa di drago e con due rubini scintillanti incastonati nei bulbi oculari della creatura.
Come Lungo Artiglio. Quel pomeriggio, quando Jon le aveva mostrato le giuste mosse, lei non aveva potuto fare a meno di notare i suoi muscoli gonfi e liberi dalle maniche. Una voglia pazzesca di toccarli, di massaggiarli e di baciarli le aveva fatto formicolare le mani, ma Dany era riuscita a dominarla. Erano i pensieri di una ragazzina al primo amore e non di una regina, lo sapeva, eppure aveva avuto talmente poche occasioni di fantasticare sull'amore quando era stata veramente una ragazzina...
"Mamma!"
Rhaella Targaryen interruppe i suoi pensieri e le venne incontro sorridente. Dany spalancò le braccia per accoglierla e la fece sedere sul suo grembo. La sua principessa profumava di iris e gigli, gli oli che usava per il bagnetto. Dany la baciò sulla fronte.
"Sei così bella amore mio..." Giocherellò con la camicetta da notte bianca della figlioletta. Si era già cambiata per andare a nanna. "Sei bella come un fiore!"
Rhaella si strinse a lei, sembrava divertita. "Kinvara mi ha fatto vedere come si legge nel fuoco. Ho visto te e papà!"
Non deve prendere confidenza con i bambini, non fino a quel punto. Le era estremamente debitrice per averla riportata alla vita, dopotutto se non fosse stato per lei quelle meraviglie dei suoi figli non sarebbero mai venute al mondo e Jon si sarebbe trovato ancora al Nord ad affondare nel dolore, eppure non voleva che inculcasse nelle testoline innocenti dei suoi bambini storie di Dei e fiamme.
"Che cosa hai visto cucciola?"
"Ho visto te e papà vicino a un triangolo alto alto e con Drogon, Rhaegal, Meghar, Slyxas e gli altri draghi sopra di voi. Poi d'improvviso vi trovavate in tante altre città e tante, tantissime, persone vi circondavano e si inchinavano a voi."
"Un triangolo alto alto?" Dany alzò un sopracciglio. "Vuoi dire una piramide amore mio. Quella costruzione si chiama piramide."
Meereen e le città libere. Come Kinvara, anche Rhaella aveva visto lei e Jon sul suolo del Continente Orientale e draghi in volo. Ma perché mai? Dany e Jon avevano ribadito più volte l'astinenza di Westeros da una guerra, da qualsiasi guerra, soprattutto quella che i tre nuovi visitatori continuavano a domandare per Volantis. Se il Dio Rosso continuava a mandare loro messaggi con un contenuto totalmente opposto, significava che presto avrebbero cambiato opinione? Per ora l'opinione di Dany era solo una e ad essa lei vi rimaneva fermamente ancorata: i Sette Regni non avrebbero preso parte a nessuna disputa aldilà del Mare Stretto.
"Rhaella." Daenerys si fece seria. "Mi devi promettere che non tenterai mai più di guardare nel fuoco, non mi interessa quello che dice Kinvara. Lei è una sacerdotessa rossa, tu sei una bambina e una principessa. Va bene?"
Rhaella spalancò le sue ametiste e la guardò stupita. Poi annuì e l'abbracciò. Dany rispose all'abbraccio con tutto l'amore possibile.
"Che ne dici se ti faccio le trecce adesso eh? Quelle che ti piacciono tanto."
"Sì!" La sua piccina si inginocchiò difronte a lei e preparò la massa corvina dei suoi capelli per le abili mani della sua mamma. "Mi piacciono le tua pettinature mamma."
E a me piace l' allegria e l'innocenza che tu e i tuoi fratelli avete, rimanete così per sempre vi prego, rimanete i miei bambini. Vi difenderemo io e il papà, vi difenderemo sempre.
Una spada non serviva soltanto per proteggere sé stessi.

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A Love of Spring
FanfictionSequel di "A Love of Ice and Fire" La Primavera è arrivata e i draghi sono tornati al potere. Ecco a voi alcuni momenti della vita quotidiana di Jon e Daenerys come sovrani dei Sette Regni... e genitori!