"Sono in ritardo di quasi venticinque minuti."
Tyrion aggiornò i membri del Concilio Ristretto sul ritardo dei sovrani e rigirò la coppa dorata che aveva in mano. I riflessi deformati dei presenti si mossero sulla curva superficie dorata e Davos vi ci intravide anche il suo. Era l'immagine di un vecchio, ogni giorno se lo ricordava, l'immagine di un corpo che la gioventù aveva ormai abbandonato, lasciandolo con i capelli grigi e la pelle incartapecorita.
Un vecchio che però consiglia dei giovani. Subito dopo quel pensiero sulla fugacità della giovinezza veniva sempre questo e allora il suo giorno si illuminava. Aiutare Jon e Daenerys sul duro cammino del governo gli ridava euforia in quelle sue ossa vittime del tempo e sapeva che avrebbe continuato a farlo finché le forze glielo avrebbero permesso.
Peccato che adesso il Re e della Regina di Westeros stessero facendo aspettare il Concilio e ciò era strano. Molto strano, perché non avevano mai saltato una riunione del Concilio Ristretto. Anche quando Jon era stato malato Daenerys si era tenuta sempre informata delle decisioni dei suoi consiglieri e a volte era riuscita ad abbandonare il capezzale del marito e presenziare alle sedute. Invece oggi sembravano mancare entrambi.
Osservò i suoi colleghi: Tyrion si stava scolando la terza coppa, Sam giocherellava annoiato con la catena che aveva al collo, Brienne guardava un lontano punto indefinito per tradire l'attesa, mentre i rappresentati delle regioni di Westeros ( Daenerys e Jon rappresentavano già da sé le Terre della Corona) parlavano fra di loro del più e del meno. La bellissima Lady Blackmont di Dorne dalla pelle scura come ebano chiacchierava con il tarchiato Lord Glover del Nord e con la fulva Lady Goodbrook delle Terre dei Fiumi. Lord Penrose delle Terre della Tempesta stava discutendo con Lady Swift delle Terre dell'Ovest, Lord Ambrose dell'Altopiano, Lady Cordbray della Valle e Lord Farwynd delle Isole di Ferro.
Dove diamine sono i nostri sovrani? Non era da loro ritardare così tanto e Davos sentiva l'ansia attanagliargli lo stomaco. Doveva sapere cosa stava trattenendo le Loro Grazie. Si alzò, attirando l'attenzione degli altri.
"Andrò a controllare per quelle motivo le Loro Grazie stanno ritardando." Annunciò.
Dall'altro capo del tavolo Tyrion gli sorrise e si abbandonò sullo schienale di legno della sedia. "Ottima idea Cavaliere delle Cipolle. Vedi di portarci il Re e la Regina che qui abbiamo un bel po' di cose di cui discutere."
Davos annuì di rimando e uscì dalla porta, dirigendosi verso gli appartamenti delle Loro Grazie.
La porta in legno di quercia era chiusa e un Immacolato la stava sorvegliando immobile. Davos non era ancora riuscito a conoscere fino in fondo gli Immacolati, gli sembrano sempre così seri, eppure qualche nome era riuscito a rimanere impresso nella sua mente e questo soldato portava il nome di Pulce Rossa.
"Il Concilio Ristretto si sta domandando perché le Loro Grazie non siano ancora giunte." Disse Davos a Pulce Rossa. "Che cosa le sta trattenendo?"
L'Immacolato gli rispose con un forte accento Alto Valyriano e un'espressione ferrea. "Questa notte i principini sono entrati nella camera dei genitori. La principessa Rhaella aveva avuto un brutto sogno mentre il principe Aemon come sempre ha seguito a ruota la sorella. Le Loro Grazie hanno acconsentito a farli rimanere nel loro letto ma poi, nel bel mezzo della notte, la principessa si è svegliata con un forte bisogno di svuotare le sue viscere, solo che per una bambina della sua età non è così facile. Mentre Sua Grazia il Re era alla latrina con lei e cercava di aiutarla in quella dura mansione Sua Grazia la Regina era in camera e cercava di calmare i pianti del principe. La scena si è ripetuta tre ore fa Milord."

STAI LEGGENDO
A Love of Spring
Fiksi PenggemarSequel di "A Love of Ice and Fire" La Primavera è arrivata e i draghi sono tornati al potere. Ecco a voi alcuni momenti della vita quotidiana di Jon e Daenerys come sovrani dei Sette Regni... e genitori!