Verso il campo di battaglia

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A differenza degli abitanti del Continente Occidentale, i dothraki non comunicavano gli uni gli altri spedendo corvi nel cielo. Un messaggero, un cavaliere di sangue di Khal Ommo, fu inviato presso Volantis. Egli ritornò quattro giorni dopo, o meglio, il suo cavallo ritornò tre giorni dopo. Il cadavere in decomposizione dell'uomo era stato legato al ventre dell'animale, la sua treccia tagliata e una pergamena era stata posata nella sua borsa.

Era scritta nell'Alto Valyriano delle Città Libere, lingua incomprensibile per i dothraki ma conosciuta benissimo da Jon e Dany. Vergata in ghirigori d'inchiostro, la dichiarazione di guerra da parte di Volantis era la prima frase che spiccava all'occhio. La città non accettava che "due occidentali mettessero il becco nelle faccende orientali, soprattutto due Draghi, dato che Valyria è scomparsa da più di cinquecento anni."

Bene, se era fuoco e sangue che la Tigre di Volantis richiedeva, fuoco e sangue la Tigre di Volantis avrebbe ottenuto. Non versati sui suoi concittadini innocenti naturalmente, dopo Approdo del Re rifare un'azione simile non passava nemmeno per la testa di Daenerys, ma sul campo di battaglia. Un Concilio di Guerra fu radunato nella tenda delle Loro Grazie quella sera stessa e la missiva fu subito al centro del dibattito. Un gruppo di Khal chiedeva di sferrare subito un attacco alla città.

"Abbiamo già stabilito un piano d'attacco." Disse loro Dany in lingua dothraki. Si sentiva stanca, la gravidanza stendeva già il suo velo di sonnolenza su di lei, nonostante fosse ancora ai primissimi stadi. Dany ogni notte pregava gli Dei che questo figlio si dimostrasse più calmo dei gemelli, un'altro piccolo Aemon. "E, per quanto Khal Ommo possa vantare sotto il suo controllo ben quarantamila unità e tutti i khalasar uniti formerebbero un esercito invincibile, non è sulle mura di Volantis o sui suoi cittadini che essi devono riversare la loro furia. Normali mercanti, donne, bambini, schiavi e sacerdoti non hanno colpa dello stato in cui sta versando la loro patria."

"Già." Aggiunse Jon stringendole la mano sotto il tavolo. Le candele rilucenti si riflettevano nei suoi occhi in schegge di luce. "Per questo intendiamo partire il prima possibile. Vogliamo armi pronte e uomini freschi, in età da combattimento. Prima spegneremo i focolai di ribelli in Oriente e prima potremo far ritorno a Westeros."

Dinanzi a loro, su un tavolo di legno intarsiato con frammenti del raffinato vetro di Myr, era stata dispiegata una mappa raffigurante Essos e le Città Libere e che giungeva fino ad Asshai delle Ombre. Il dito di Jon vagò su quelle terre di inchiostro e pelle di pecora per poi soffermarsi sulla stella bianca che segnava Pentos. Dopo aver parlato in dothraki ripetè l'affermazione nella Lingua Comune.

"Se le notizie a noi giunte sono vere, una milizia volantiana è riuscita a penetrare a Pentos e a prendere d'assalto il palazzo dei Magistri. Si dice che il sangue abbia allagato la sala principale."

Una strage e un colpo di stato. Nella lista di magistri periti nell'insurrezione che era arrivata alle mani di Dany e Jon non compariva il nome di Magistro Illyrio. Dany era certo che con un bel gruzzolo di denaro il suo antico protettore fosse riuscito a cavarsela. Si portò le mani sul grembo e percepì il bambino galleggiare in esso, leggero come una piuma. Solo i dothraki e Jon erano a conoscenza della sua gravidanza, in quanto la lingua dothraki e lo Stallone che Monta il Mondo non suonavano familiari alle orecchie di quasi tutti i membri della loro corte.

"Resteremo a Vaes Dothrak il tempo necessario per organizzare l'esercito Vostre Grazie." Ser Davos si protese sul tavolo, appoggiando entrambi i palmi sul Mare Stretto. "Se intendiamo soccorrere Lys e Pentos dobbiamo essere preparati. Quel ristretto gruppo di Immacolati che vi siete portate appresso potrebbe portare un contributo fondamentale."

Dany gli sorrise."Aye Cavaliere delle Cipolle. Ma gli Immacolati sono schematici e rigidi, i dothraki un fiume in piena che non ha modo di arginarsi fino a quando l'acquazzone non ha avuto fine. Hanno due stili di combattimento assai differenti e vorrei ricordarvi che abbiamo con noi anche ben otto draghi. Tutti questi combattenti non devono essere sprecati in una sola volta..."

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