Corvi e visitatori

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"Siamo felici di riavervi fra noi in salute Vostra Grazia, tutti noi abbiamo ardentemente pregato per la vostra guarigione."

Fu questo saluto di Ser Davos ad accogliere Jon e Daenerys nella Sala del Concilio Ristretto. Fuori, la giornata era soleggiata e uccelli si inseguivano fra le fronde degli alberi. Ormai liberatosi anche del bastone, Jon si muoveva agile e senza bisogno di aiuto. Tutto in lui sembrava confermare l'abbandono della tubercolosi: il colorito roseo, gli occhi brillanti e il viso in carne. Insieme a Dany salutò i presenti e prese posto al tavolo.

"Vi ringrazio Ser Davos, vi ringrazio miei lord e mie lady, ma ora iniziamo la seduta."

Detto fatto. Il primo argomento che necessitava scrupolosamente di passare sotto i regali occhi era niente meno che il Grande Editto. Con la malattia di Jon, il lavoro alla monumentale raccolta di leggi era stato momentaneamente sospeso. Dany non avrebbe mai affrontato qualcosa di così importante senza di lui, senza sentire la sua opinione, e al suo posto argomenti di minore importanza erano stati trattati, come possibili diminuzioni delle tasse e donazioni di feudi a vassalli freschi d'investitura.

"Quella che state tentando di realizzare è una grande impresa." Cominciò Tyrion. "Di dimensioni colossali, oserei dire. Jaehaerys I tentò di fare la medesima cosa tre secoli or sono e ci impiegò ben due anni nonostante prima di lui si fossero assisi sul Trono di Spade a malapena tre sovrani. Adesso di sovrani voi ne avete alle spalle ben più di tre, come pensate di fare?"

È semplice mio caro Primo Cavaliere. Dany sorrise e depose le sue mani in grembo. "Per Jaehaerys ci vollero ben tre anni, a noi ce ne basterà a malapena uno, o uno e mezzo se la cosa si dovesse rivelare difficoltosa. Molti dei monarchi a noi precedenti non avevano lo stesso zelo del Vecchio Re nel prodigarsi per il benessere del reame e non ci hanno lasciato grandi riforme. I loro Primi Cavalieri hanno dovuto farsi carico, seppur indirettamente, dei Sette Regni, ma alla fine l'ultima parola spettava sempre al Re."

"Non abbiamo trovato molte leggi, o almeno molte leggi sensate, rovistando fra le pergamene risalenti ai tempi di Baelor il Benedetto, Aegon IV, Maegor il Crudele o Aerys I e poche, data la brevità del loro regno, emanate da Daeron il Giovane Drago e Maekar I." Proseguì Jon. "Regnanti del calibro del Vecchio Re, di Daeron II e di mio nonno si sono rivelati delle vere e proprie sfide. Si può dire che Lord Tywin abbia effettivamente governato il reame al posto di mio nonno."

Tyrion giocherellò nella mano con un calice dorato e sogghignò macabro. "Sì Vostra Grazia, il mio caro padre era proprio un gran politico e durante il regno del Re Folle l'ha dimostrato a tutto il mondo, sebbene a volte avesse desiderato togliersi dalla scena. Aerys non era un tipo facile e poi sapete cosa si dice no? Il Re caga e il Primo Cavaliere raccoglie la merda..."

"Non siamo qui per essere istruiti nel linguaggio dei bassifondi, Lord Lannister." Lo interruppe bruscamente Dany. Ogni volta che quel sogghigno faceva la sua comparsa sul viso del Folletto il desiderio di schiaffeggiarlo le faceva formicolare le braccia. Peccato che in quell'occasione non si sarebbe dimostrata una bella idea. "Vorrei richiamarmi a un comportamento decoroso. Sebbene la fine della creazione del Grande Editto sia ancora lontana, io e il Re abbiamo focalizzato la nostra attenzione su una questione in particolare: il rafforzamento dell'organo monarchico."

Accanto a lei Jon annuì e le lanciò uno sguardo di luminoso amore. Non appena i dardi grigi delle sue pupille colpirono Dany, lei si sentì avvampare come una verginella alla prima cotta. Sotto il tavolo le sue dita si intrecciarono con quelle di Jon in un'amorevole stretta.

Sei così bello oggi amore mio, così sano... Lo era davvero, sotto ogni aspetto. I riccioli scuri erano stati raggruppati nel codino da lei stessa quella mattina e il farsetto grigio fumo era il primo vero abito che Jon portava addosso dopo settimane passate indossando solo il suo completo notturno formato da maglia e pantaloni.

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