Scaramucce

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Robb disegnava cerchi nell'aria con la spada di legno, un ghigno compiaciuto in viso. L'unico effetto che esso sortiva a Rhaella era quello di far prudere le sue mani dal desiderio di schiaffeggiarlo. Sapeva che non si trattava di una buona azione - le septe ne sarebbero stata inorridite e la mamma le ripeteva in continuazione la lista delle buone maniere che una principessa era tenuta a seguire - eppure non sognava altro che imprimere una bella manata rossa su quelle guance puntellate di lentiggini. Strinse l'elsa lignea della propria spada nella speranza di contenere la furia. Quel cerbiatto era un cucciolo vanitoso, sfoggiante con vanagloria palchi di corna inesistenti.

"Sono un cavaliere! Un cavaliere!"

I suoi boccoli d'inchiostro erano baciati dalla luce del sole. Seduto sulla tenera erbetta dei giardini, Olek tracciava linee con dei sassolini sottoposto agli sguardi indagatori di Alysanne e Daeron. Non pareva essere pregno, come il fratello, di tutti i tratti che Rhaella detestava nel carattere di una persona. Olek non urlava, non scalpitava e non faceva sfoggio delle proprie patetiche doti battagliere. Olek era come Aem: riflessivo e pacato, il granito degli Stark scavato nelle iridi. Robb invece pareva essere la reincarnazione stessa dell'Usurpatore e ciò faceva andare di matto ancor di più Rhaella perché l'Usurpatore, nei racconti della mamma, era stato un uomo malvagio che aveva rubato il regno ai suoi genitori. Ringraziò gli Dei che la mamma ed il papà fossero impegnati ad allestire il matrimonio di zia Arya.

Robb colpì un tronco, non scalfendone affatto la superficie. "Sono il più brabbo di tutti!"

Non sapeva nemmeno pronunciare la parola bravo, che poppante. Rhaella lo fronteggiò con le braccia incrociate e i tratti induriti. La forza dei suoi quattro anni contro i suoi due e mezzo. "Hai appena due anni, sei troppo piccolo per essere un cavaliere. Aem ne ha tre invece e lui può esserlo."

"Due e mezzo." Chiarì Robb. "Ed Aemon non può essere un cavaliere. Sta accarezzando un uvvello! Che razza di cavaliere accarezza un ucc- un uvvello?"

L'erede di Capo Tempesta indicò il suo regale parente inginocchiato ai piedi di un olmo. Aemon era intento a coccolare un tordo nelle sue mani, il piumaggio marrone del volatile spiccante vivido nel serraglio delle sue mani pallide. Rhaella si morse il labbro e degnò Robb di uno sguardo infuocato. La stretta intorno alla sua spada di legno si fece più intensa.

"Un cavaliere che vuole essere amato da tutti." Gli spiegò Rhaella senza mezzi termini. "Aem è gentile non solo con gli esseri umani ma anche con gli animali. Sarà amato da tutti!"

Le septe e la balia di Olek e Robb erano immerse nel loro chiacchiericcio all'ombra di un pergolato e Rhaella era felice di essere distante dalla loro cerchia di ramanzine e occhiate gelide. La libertà del gioco era tutta in mano sua. Niente lezioni, pomeriggio limpido e una fontana gorgogliante e refrigerante a due passi da loro. L'unica nota che stonava in tutto ciò era la sfacciataggine altamente detestabile di Robb Baratheon. Rhaella era decisa a metterla a tacere, nessun lattante farfugliante parole incomprensibili le avrebbe rovinato l'idillio.

"Aemon è una mezza cartuccia. Così come lo sei te. Tu sei una femmina e tutti sanno che le femmine devono rimanere a casa a cucire e fare i bambini! I lord di papà dicono così! Le femmine sono stupide, dillo anche a tua sodella!"

Forse se Robb fosse giunto fino a quel punto il pandemonio che si originò in seguito avrebbe potuto essere evitato. Invece la sua linguaccia da bifolco decise di continuare. Soggiogando maligno quasi quanto gli elfi dei racconti del papà, Robb si avvicinò ad Alysanne e l'afferrò per il polso, scuotendola e torcendo la stretta. Alysanne provò a ribellarsi, si dimenò e scalciò, ma la stretta di Robb aumentò, facendola piangere. Robb posizionò la lama di legno difronte al collo della piccola. Rhaella era divisa fra lo sdegno e la burla: cosa intendeva fare con quella? Non tagliava neppure il burro! Ciononostante, non poteva assolutamente permettersi di fare del male ad Aly in quel modo! Nessuno poteva toccare la sua sorellina!

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