Mi sveglio e mi rendo conto che Louis non è ancora tornato e io non ho mangiato, sospiro, non ho molta fame e preferisco aspettarlo. Mi stiracchio e mi metto seduta ricordando improvvisamente del garage, la scatola di Louis, non ho più chiesto cosa ci sia lì dentro, ma meglio controllare da me, potrei scoprire cose su di lui.Lentamente mi avvio vicino alla porta a causa del taglio sul piede, ci mancava solo questa e io che volevo riprovare a scappare, prendo un grande respiro ed apro la porta, per fortuna non è chiusa a chiave, accendo la luce e mi guardo intorno, è come l'ho lasciato. Vado direttamente verso la scatola e mi allungo per prenderla, cazzo, è davvero pesante, la trascino verso il gradino del garage e mi siedo per poter guardare meglio.
Quello che vedo mi fa strabuzzare gli occhi, afferro il piccolo pacchetto e leggo cosa c'è scritto: queste sono fottute medicine, quindi se prenderà queste tutto sarà migliore e lui potrà essere un po' più normale.
Deglutisco ed immagino un Louis che non ha crisi assieme a quei momenti di violenza, potremmo addirittura andare d'accordo, scaccio via il pensiero ed abbasso lo sguardo notando tante altre cose.
Prendo un album al suo interno e quando lo apro rimango ancora di più sbalordita, chi sono questi?
Riconosco Louis, faccio un piccolo sorriso e giro le pagine, sono forse i suoi genitori? Chissà dove sono adesso, giro ancora un po' e mi rendo conto che loro non ci sono più e che si fa spazio nelle foto, anche durante i suoi compleanni, la figura di un'anziana, forse sua nonna, la mia mente pensa immediatamente al peggio e se i genitori di Louis fossero morti? Cazzo, ora capisco tutti i suoi problemi, la maggior parte di essi sono dovuti a traumi e questo lo è decisamente.
Chiudo l'album decidendo di non andare oltre, queste foto sono come una pugnalata al cuore, mi dispiace tanto per lui se fosse realmente così, tiro su con il naso, non mi sono neanche accorta che alcune lacrime mi stanno solcando il viso, questo è così triste, riposo l'album, prendo la scatola delle medicine e le guardo attentamente, magari se le prendo... un giorno potrò fargliele assumere.
Le infilo nella tasca della felpa e poi continuo a curiosare, c'è un un quaderno che apro e trovo immediatamente una lettera, dovrei aprirla? Forse no, forse si, mordo il labbro, sono troppo curiosa di sapere. Appena la apro noto una calligrafia veramente particolare e corsiva, non sembra affatto da Louis, cerco di capire cosa c'è scritto e quando mi rendo conto che è una lettera d'addio il mio cuore inizia a battere velocemente.
Leggo il mittente e mi rendo conto che l'ha scritto sua nonna, prima di morire, deglutisco e la richiudo senza leggere oltre, questo mi fa essere fottutamente triste, vorrei tanto poter essere arrivata prima per averlo potuto aiutare in quei momenti, riposo la lettera dov'era e decido che non è il caso di andare oltre, penso di aver esagerato.
Cerco di rimettere a posto la scatola e mi rendo conto che qualcuno mi sta richiamando «Bambolina» cazzo, cazzo e ancora cazzo, questo è Louis, non rispondo e cerco di alzarmi per rimettere apposto la scatola, quanto tempo sono stata qui a guardare? Mi allungo il più possibile ma non riesco ad arrivarci, così mi scoprirà e io non potrò farci niente.
«Madelyn» sento ancora richiamarmi e salto per arrivare meglio guadagnandomi soltanto una fitta al piede, cazzo, vaffanculo, perchè non sono più alta?
«Madelyn» sento ancora la sua voce «Torna subito qui» giro lo sguardo e lo noto sulla soglia della porta completamente pietrificato, finalmente riesco a metterla al suo posto e mi giro verso di lui colpevole, sono stata scoperta «Che stai facendo?» domanda, merda, guardo i suoi pugni serrati e capisco che non è un buon segno.
Faccio per dire qualcosa ma le parole mi muoiono in gola, non ce la faccio, non posso dirgli che ho curiosato tra i suoi ricordi davvero davvero brutti, non me lo perdonerebbe mai, infatti il suo sguardo si posa sulla mia tasca e mi rendo conto che le medicine si intravedono, Dio, perchè devo essere così sfigata? «Hai ficcanasato nella mia roba?» sbraita avvicinandosi e sussulto, non ricordo di averlo mai visto così incazzato «T-ti prego L-Louis, non arrabbiarti» balbetto in completo panico, sono spacciata.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...