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Quando sento la sveglia suonare mi sporgo in fretta per spegnerla e non svegliarla dato che dorme ancora beatamente mezza nuda sul mio petto, la sposto con delicatezza e vado in bagno accendendo l'acqua della doccia, il bagnoschiuma sta finendo, lascerò qualcosa a Madelyn per andare a comprarlo, senza quel profumo di rose la mia vita perde di significato, esco dopo poco e in meno dieci minuti sono vestito e mi avvio alla porta di casa, vorrei restare con lei a fissarla tutta la mattina mentre fa quelle piccole smorfie adorabili nel sonno ma non posso e lo faccio per tutti e due, dobbiamo scappare il prima possibile.

Quando arrivo a lavoro Nathan mi guarda ed io gli faccio un mezzo sorriso «Che succede?» mi giro corrucciato «Mi hai sorriso» ride «Non lo fai praticamente mai» alzo gli occhi al cielo e mi siedo alla mia scrivania lentamente, non ho davvero la minima voglia di fare nulla ma cerco comunque di applicarmi come meglio posso, all'una manca ancora mezz'ora prima della pausa pranzo e oggi sono davvero davvero troppo agitato, voglio tornare a casa e non so neanche io perché, le ho prese le medicine stamattina? Faccio mente locale e mi accorgo che si, le ho prese tutte ma sono agitato lo stesso, voglio Madelyn, «Che ti prende?» Nathan mi guarda «Perchè sei così agitato?» mi stringo nelle spalle «A volte capita» credo siano effetti delle medicine, effetti ovviamente non desiderati ma dato quante devo prenderne è normale.

«Senti, sei troppo agitato, vai a prendere un po' d'aria» mi dice lui ed io caccio un sospiro «Mon preoccuparti» riprendo a scrivere sul foglio distrattamente, Madelyn saprebbe tranquillizzarmi, sarò calmo solo quando me la ritroverò tra le braccia, ho un pessimo presentimento e non vorrei mai che le accadesse qualcosa dopo tutta questa fatica, controllo l'orario ancora dopo cinque minuti, vorrei avere un telefono per chiamarla ora ma è rischioso, è tutto così rischioso, cazzo, voglio portarla via, dobbiamo andare dove nessuno potrà mai trovarci, mai più.

La ragazza del bar bussa alla porta dell'ufficio e Nathan la lascia entrare «C'è la fidanzata di Lou» ridacchia ed io mi rilasso immediatamente sentendo Nathan ridere «Falla entrare» neanche un minuto dopo  la porta si apre rivelando Madelyn piuttosto trafelata, c'è qualcosa che non va, mi alzo e mi giro velocemente verso di lei «Che ti prende, bambolina?» mugugno «Te lo dirò quando saremo da soli» viene verso di me lanciando uno sguardo a Nathan «Vieni qui» la tiro vicina per baciarla «Che hai portato?» noto la busta tra le sue dita che tiene stretta come se fosse terrorizzata.

Mi stringe forte ed io sorrido «Il pranzo» dice baciandomi la guancia «Vuoi rimanere qui per il pranzo?» mi siedo tirandola con me «Ho incontrato Harry» aggiunge ed io ho un sussulto al cuore «Ha cercato di portarmi via da te» quelle tre parole si ripetono nella mia testa «No» inchiodo lo sguardo su di lei con il cuore già a mille «Stava insistendo e...» alza la felpa e noto un segno rosso intorno al suo polso, quel fottuto bastardo le ha fatto del male, Cristo, è meglio per lui se non mi capita sotto mano «Per fortuna sono riuscita ad andare via» poggia una mano sulla mia guancia ma io non riesco a calmarmi «Andiamo via» mi alzo con lei in braccio «Ci vediamo oggi pomeriggio, Nathan» lo avverto prima di andare via in fretta con Madelyn così stretta a me che rischio di farle male.

«Lou» Madelyn mi richiama «Piano, rilassati» sospiro allentando la presa «Scusa, sono così agitato» mugugno passandomi la mano libera in faccia mentre la carico in macchina «Rilassati, va tutto bene» scuoto la testa mentre salgo in macchina in fretta «No...non lo è» mi allaccio la cintura e parto in fretta «Lui sa dove siamo...ti porterà via» cazzo, cazzo, è un fottuto disastro «Ehy, non mi porterà via da te» mi bacia ma mi scanso «Lasciami stare, okay?» fisso la strada stringendo il volante, mi risponde con un semplice okay ed io sospiro iniziando a borbottare «Dove siete quando mi servite?» sussurro portandomi una mano alla bocca per mordicchiare il polpastrello come sempre.

Picchietto le dita sul volante passandomi una mano in faccia di tanto in tanto, c'è traffico «Puoi mangiare se ti va...non so cosa avevi preparato» continuo a guardare la strada «Dei panini, tu hai fame?» scuoto la testa «Non molta ma tu mangia» la guardo quando ci fermiamo per l'ennesima volta a causa del traffico, sospira e non tocca niente facendomi alzare gli occhi al cielo «Qualunque cosa accada io preferirei morire piuttosto che lasciarti a lui, okay?» poggio una mano sulla sua coscia «Non ti porterà da nessuna parte» la rassicuro «Sarò io ad impedire che lui ci faccia del male» poggia la mano sulla mia «Spero che andrà tutto bene» sospiro riprendendo a guidare per poi fermarmi in un parcheggio poco dopo «Ora mangia».

𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora