«Ehy, che ti prende?» domando e mi giro a guardarlo, non capisco cos'ha, sta bene? Io non ho fatto nulla, magari si sarà arrabbiato per qualcosa che ho fatto, non risponde e mi passo una mano in faccia, ho troppa fame e non resisto ancora un minuto con lo stomaco vuoto, entro in cucina ed apro lo sportello per cercare le patatine, ne ho voglia, decisamente troppa, mi siedo sul tavolo mentre mangio le patatine ed inizio a pensare alle ragioni che abbiano spinto Louis ad arrabbiarsi con me, magari perché mi sono spostata quando avevamo appena finito di fare l'amore.Mentre sto per mettere una patatina in bocca e continuare a pensare noto la sua figura spuntare senza nemmeno guardarmi ed andare verso il frigo per cercare, sicuramente, la verdura «Che hai?» decido di domandare di nuovo «Devo mangiare per prendere le medicine» annuisco «Mangi con me?» chiedo mentre scendo dal tavolo e mi siedo sulla sedia, annuisce e si siede dopo aver preso tutto «Sei arrabbiato con me?» domando con la bocca piena incrociando le gambe sulla sedia, voglio veramente scoprirlo, magari è qualcosa di banale.
Scuote la testa ed io faccio un piccolo sorriso «Bene» mi avvicino «E che cosa ho fatto che ti ha fatto arrabbiare?» domando sussurrando, scuote la testa «Ho detto che non sono arrabbiato» infila l'insalata in bocca «Prima te ne sei andato così senza dare spiegazioni» prendo un'altra manciata di patatine, lui si allontana leggermente «Sembravi infastidita e lo sembri da quando ti sei svegliata nonostante a passare la notte in bianco sia stato io e non tu» aggiunge facendomi scuotere la testa «Non sono infastidita, sto bene» ammetto e lascio stare le patatine, sono già sazia.
Scuote la testa «Mh va bene» continua a mangiare ed io alzo gli occhi al cielo «Pensala come vuoi, tanto lo so che non mi credi» mi avvio verso la stanza bianca, non so cos'abbia sinceramente, mi da fastidio quando si comporta in questo modo, mi fa imbestialire, lo sento piagnucolare qualcosa ed alzo gli occhi al cielo sbattendo la porta, non sopporto quando fa finta che la cosa non lo tocchi minimamente, quando sembro non esistere per lui, mi affaccio alla finestra e la apro per cercare di rilassarmi un po', fanculo, alcune volte vorrei davvero capire cosa gli passa nella testa.
Rimango a fissare fuori dalla finestra per quelli che mi sembrano minuti interminabili fino a quando non sento la porta aprirsi e subito dopo la sua voce «Non intendevo darti fastidio con la mia risposta...ti facevo solo capire che ho capito» non lo guardo «Non stavi mangiando? Puoi tornare a farlo, io ho finito» cambio discorso «Almeno non puoi dire che mangio solo se lo fai anche tu, perchè se voglio non lo faccio e basta» aggiungo seria «Oh va al diavolo, provo a mettere le cose apposto perchè è il tuo cazzo di compleanno, mi hai fatto prendere un'intera giornata di ferie per stare con te ed ora te la prendi e te ne stai lì a fissare la finestra solo Dio sa per cosa» lo sento andarsene e mi passo una mano in faccia.
Tanto se non fosse stato il mio compleanno se ne sarebbe andato comunque incazzato, quindi che vada, non lo fermerò «Perchè non ti rendi conto di quello che fai» dico per farmi sentire e attraverso il corridoio, oggi sono davvero arrabbiata «Alcune volte non ti capisco, sai?» scuoto la testa e decido di lasciare stare la situazione, non voglio peggiorare preferisco stare zitta, quando lo noto vestirsi capisco che vuole andarsene sul serio «E stasera non ho più voglia di andare da nessuna parte» dico fredda prima di tornarmene nella stanza «Non così» aggiungo borbottando «Vuoi spiegarmi che cazzo ho fatto? Dimmelo tu, Madelyn, perchè io non lo capisco neanche per sogno. Ero lì e ti ho solo risposto, sono stato sincero, come mi dici sempre e tu ti sei alzata e andata via così» dice mentre mi viene incontro «Cos'hai fatto? C'è che quando mi rispondi in quel modo freddo e distaccato non lo sopporto, mi fa arrabbiare, cazzo, quando ti comporti in quel modo sembra che non te ne frega un cazzo di quello che penso» mi giro a guardarlo.
Mi raggiunge «Ma questo sono io, a volte sono freddo senza neanche rendermene conto e non sono sempre affettuoso e se possibile le medicine mi rendono anche peggiore, anzi, Madelyn, a dirla tutta, con te sono anche meglio che con tutti gli altri, non so cosa farti se hai bisogno di più rispetto a quanto riesco a darti» si avvia verso la porta, sospiro «Allora scusa» alzo le mani «Ora vai dove devi andare» dico fredda «Pensi che io non stia provando a capirti?» faccio per avviarmi in camera e improvvisamente sento le sue braccia girarmi verso di lui ed unire le nostre labbra in un bacio.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...