«Non ti fa bene fumare» rido aspirando dalla sigaretta lentamente «Non ti fa bene andare a letto con la persona che ti ha rapita» le faccio presente «Sono stata obbligata» dice ed io alzo gli occhi al cielo «Piuttosto accarezzami» prendo una lunga boccata dalla sigaretta e scuoto la testa «Non sono tipo da coccole dopo il sesso» è poggiata al mio petto e si comporta come un bambina in cerca di attenzioni, allora è andata a letto con l'uomo sbagliato.«Okay, vado a fare la doccia» dice ed io la guardo corrucciato, ho detto qualcosa?
Si, idiota, lei è evidentemente una tipa da coccole e cioccolatini. Ah, io no.
Appena sparisce prendo il mio album da disegno e fumando inizio a scarabocchiare la prima cosa che mi passa per la testa, a volte sono abbastanza macabre.Quando esce io sono nel pieno del mio momento artistico e non le do molto peso neanche quando sento il suo buon odore riempirmi i polmoni, ha un profumo davvero magnifico, non c'è che dire, senza nemmeno accorgermene ho cambiato soggetto e sto di nuovo disegnando una rosa nel bel mezzo di quello che doveva essere il petto del mostro sul foglio, ah, cosa mi fai, bambolina.
Mi accorgo poco dopo che dorme, sospiro, non capisco perché se la sia presa tanto, non ho detto niente di così scandaloso, solo che non mi piacciono le coccole, Ah faresti tanto meglio a toglierla di mezzo, scuoto la testa «No, non voglio farlo» sussurro, oh avanti, ti piacerà, come l'ultima volta, mh? Scuoto la testa «Basta» mi alzo dal letto e mi rivesto uscendo sul balcone per prendere un po' d'aria quando mi sento soffocare, respira, Louis, respira piano, aggrappati alla realtà e non farti confinare nella tua testa.
Mi porto le mani nei capelli e li tiro cacciando un lamento «Uscite dalla mia testa» tiro un calcio alla sedia e scivolo per terra con le mani schiacciate contro le orecchie.//
«Lou?» mi sveglio di soprassalto e mi accorgo di essere sul balcone per terra, l'ultima cosa che ricordo è che ero nel bel mezzo di un attacco di panico «Sei qui?» chiede ed io apro la bocca per dire qualcosa ma mi accorgo di avere la bocca così secca che non ne esce nulla.
Arriva sul balcone e si inginocchia di fronte a me «Ehy» dice ed io la guardo negli occhi «È tutto okay?» mi abbraccia ed io prendo un grande respiro, perchè mi abbraccia se ieri ce l'aveva con me? «Sono qui» dice «Che cosa è successo?» scuoto la testa «Un...un attacco di panico» le dico sussurrando mentre respiro il suo buon odore.
Mi accarezza lentamente e finalmente dopo tanto tempo mi sento di nuovo al sicuro «Ora va meglio?» chiede ed io annuisco lentamente «La prossima volta chiamami» dice ed io mi stringo nelle spalle, sono solo da troppo tempo per chiedere aiuto «Non te la sbrigare sempre solo» faccio spallucce e la tiro vicina per abbracciarla «Non sono bravo con queste cose» ammetto «Che ti prende?» mi stacco subito «Niente, è tutto okay» mi alzo un fretta «Andiamo a mangiare?» chiede ed io annuisco infilando i pantaloni in fretta «Che vuoi mangiare?» le chiedo guardandola mentre si veste.
«Andiamo a fare colazione qui, ci sono i cornetti con la cioccolata» dice ed io faccio una smorfia «Ti piacciono?» non amo la cioccolata «Finché è gratis, si» respiro a fondo «Ti accompagno» finisco di vestirmi in fretta, non credo proprio che mangerò stamattina «Ti aspetto» dice ed io annuisco «Sono pronto» prendo le chiavi della camera «Io non ho fame...comunque» le faccio presente «Invece mangerai» insiste ed io mi fermo rabbuiandomi «Vuoi costringermi?» domando.
Si gira verso di me e mi accorgo che è sbiancata «Nono» dice e mi accorgo che siamo già arrivati alla sala per la colazione «Però, qualcosa da bere la prendi?» chiede e mi fa cenno di sedermi «Okay» le dico e mi siedo «Va bene il thè, no?» chiede ed io annuisco anche se la mattina preferisco il caffè, inizio a pizzicarmi le pellicine, forse potrei accontentarla e portarla un po' in giro: le avevo promesso dello shopping, giusto? Non mi ricordo perchè alla fine non ci siamo più andati, non ti ricordi il pompino andato male? Ah già.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...