«Ehy, che ti prende?» chiede ma non le rispondo sedendomi alla scrivania per disegnare la prima cosa che mi viene in mente, mi rendo conto di non avere la più pallida idea di cosa disegnare e caccio un sospiro, se non mangio non posso prendere le pillole e so già le conseguenze, decido di alzarmi ed avviarmi in cucina, mangerò della verdura e basta, solo per mettere qualcosa nello stomaco «Che hai?» mi chiede Madelyn appena entro ed io mi stringo nelle spalle «Devo mangiare per prendere le medicine» le ricordo «Mangi con me?» scende dal tavolo e si siede sulla sedia mentre io annuisco raggiugendola e sedendomi completamente in silenzio «Sei arrabbiato con me?» chiede ed io scuoto la testa, sembra infastidita e non voglio dire cose che la infastidirebbero di più «E cosa ho fatto che ti ha fatto arrabbiare?» scuoto la testa «Ho detto che non sono arrabbiato» infilo dell'insalata in bocca «Prima te ne sei andato senza dare spiegazioni» mi allontano leggermente «Sembravi infastidita e lo sembri da quando ti sei svegliata nonostante a passare notte in bianco sia stato io e non tu».«Non sono infastidita, sto bene» dice ed io scuoto la testa «Mh va bene» continuo a mangiucchiare la mia insalata, Dio, se è buona «Pensala come vuoi, tanto so che non mi credi» si alza di scatta e scappa via mentre io resto lì fermo impalato «Che cazzo ho fatto?» piagnucolo, a quanto pare non siamo molto bravi a comunicare, decido di alzarmi, oggi devo fare il bravo, devo tenerla contenta perchè è il suo compleanno e le cose andranno per il verso giusto, apro la porta e la noto alla finestra «Non intendevo darti fastidio con la mia risposta...ti facevo solo capire che ho capito» mugugno poggiandomi allo stipite.
«Non stavi mangiando? Puoi tornare a farlo, io ho finito» alzo gli occhi al cielo, ha per forza bisogno di comportarsi così? «Almeno non puoi dire che mangio solo se lo fai anche tu, perchè se voglio non lo faccio e basta» alzo gli occhi al cielo ancora «Oh va al diavolo, provo a mettere le cose apposto perchè è il tuo cazzo di compleanno, mi hai fatto prendere un'intera giornata di ferie per stare con te ed ora te la prendi e te ne stai lì a fissare la finestra solo Dio sa per cosa» me ne vado dritto in camera iniziando a vestirmi, vuole fare così? Bene, me ne vado a guadagnare qualcosa dato che i soldi ci servono «Perchè non ti rendi conto di quello che fai» sento i suoi passi nel corridoio e la sua presenza davanti alla porta «Alcune volte non ti capisco, sai?» non le rispondo, a quanto pare ad ogni parola dico o faccio qualcosa di sgradito «E stasera non ho voglia di andare da nessuna parte» mi dice fredda e se ne va «Non così».
Finisco di infilarmi le scarpe e mi passo una mano in faccia, ora mi spiega che diavolo ho fatto per farle girare così le palle «Vuoi spiegarmi che cazzo ho fatto? Dimmelo tu, Madelyn, perchè io non lo capisco neanche per sogno. Ero lì e ti ho solo risposto, sono stato sincero, come mi dici sempre, e tu ti sei alzata e sei andata via così» a volte non sono sicuro che sia esattamente una psicologa, ci sono momenti in cui sembra solo una bambina capricciosa «Cos'hai fatto? C'è che quando mi rispondi in quel modo freddo e distaccato non lo sopporto, mi fa arrabbiare, cazzo. Quando ti comporti in quel modo sembra che non te ne frega un cazzo di quello che penso» si gira verso di me ed io caccio un sospiro «Ma questo sono io, a volte sono freddo senza neanche rendermene conto e non sono sempre affettuoso e se possibile le medicine mi rendono anche peggiore. Anzi, Madelyn, a dirla tutta, con te sono anche meglio che con tutti gli altri, non so cosa farti se hai bisogno di più rispetto a quanto riesco a darti» mi avvio di nuovo verso la porta, se si aspettava che mi sarei trasformato nel principe azzurro ha pensato molto male.
«Allora scusa» mi fermo nel bel mezzo del corridoio «Ora vai dove devi andare» dice come se davvero volessi andare a lavoro piuttosto che stare con lei «Pensi che io non stia provando a capirti?» torno in fretta da lei e senza pensarci due secondi le prendo il viso tra le mani ed attacco le labbra alle sue, se faccio schifo con le parole posso provare con i gesti a dimostrare che ci tengo «Non mi convincerai» scuoto la testa «Sono pessimo con le parole magari con i gesti è meglio» la tiro vicina dal sedere «Allora ci penserò...» sorride, va meglio allora? «Va benissimo...mi dispiace» mugugno «Non volevo rovinarti il compleanno».
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...