«Harry! Lasciami stare!» sento ancora la sua risata snervante vicino all'orecchio mentre tento di guardare Louis che si sta avvicinando «Non ti meriti una come lei» sento dire dal moro che mi tiene vicina dal braccio «Di addio al tuo bellissimo principe» non faccio in tempo a parlare che sento uno sparo, urlo quando mi rendo conto che è al centro del suo petto.Apro gli occhi di scatto e fortunatamente sono sul petto di Louis «Cazzo» mi passo una mano in faccia «Sei qui» lo guardo e lui annuisce lentamente «Si, sono qui» mugugna ed io mi fiondo addosso a lui per stringerlo «Mi sono spaventata» sussurro dolcemente e lo stringo forte «Che è successo?» poggia una mano tra i miei capelli e mi accarezza «Ho sognato che tu eri morto dopo lo sparo» sussurro nell'incavo del suo collo, non mi è mai successo, non facevo più incubi da quando ho iniziato a dormire con Louis, ora tutto d'un tratto è successo di nuovo.
Mi stringe a sé con il braccio «Ma io sto bene, vedi?» mi indica la ferita, è quasi guarita del tutto e ne sono felice, è stato davvero dura, soprattutto i primi giorni «È tutto passato, ora, okay?» alzo lo sguardo verso il suo annuendo leggermente e gli faccio una carezza sullo zigomo, lui fa un piccolo sorriso «Tutto bene ora, bambolina mia?» domanda e annuisco «L'importante è che tu sia qui con me» sussurro, abbiamo avuto in queste settimane delle discussioni, ma per fortuna niente di importante.
«Ho paura di perderti» sussurro ammettendo e sposto la mano sulla sua nuca «Ma non succederà...io lo impedirò ad ogni costo» sorrido e appoggio la fronte sulla sua accarezzandolo con il pollice «Grazie» sussurro «Ti amo così tanto» continuo, in queste settimane gliel'ho ripetuto poco, non mi abituo ancora alla sensazione e preferisco non ripeterglielo in continuazione, non sarei io e lui si sentirebbe a disagio, diciamo che è una parola speciale e non voglio renderla scontata.
Come previsto arrossisce facendomi ridacchiare «Sei proprio bello» sussurro dolcemente e unisco le nostre labbra in un piccolo bacio facendomi più vicina, lui sorride «Grazie, anche tu, bambolina» scuoto la testa «Ah si?» chiedo e poggio gli avambracci sulle sue spalle per stringerlo e guardarlo spostando poi lo sguardo sulla cicatrice, sono stata una completa frana con i punti, ma almeno ho evitato che morisse dissanguato, sposto poi lo sguardo sulla ferita più in basso e noto quella sul fianco, è molto più piccola «Te la ricordi questa?» domando passandoci il dito sopra, quel giorno volevo andarmene e lasciarlo lì, ma ripensandoci bene ho fatto la scelta giusta: quella di rimanere con lui ed aiutarlo anche se la cosa ha portato a conseguenze davvero brutte.
Apre gli occhi e la guarda «Mhh si» ammette mordendo le labbra e lo guardo mordendo le mie, è così fottutamente sexy quando lo fa «Non avresti voluto farlo, vero?» dico al ricordo dei calci che mi ha dato, mi erano rimasti i lividi, mi guarda corrucciato e per un secondo ricordo che non può ancora leggermi nella mente «Intendo quando mi hai lasciata lì a terra dopo avermi picchiata» mi appoggio con la fronte alla sua spalla.
Si muove leggermente ed io lo faccio poggiare alla testiera per farlo stare più comodo «Tu avevi ficcanasato nel mio passato...lo sapevi che non ero pronto e non sapevo cosa fare e poi c'erano loro» caccio una piccola risata «Sai perchè l'ho fatto?» alzo il viso per vederlo scuotere la testa «Perché è come se sentissi che avevi bisogno di me, che avevi bisogno di essere aiutato e amato...» sussurro dolcemente chiudendo gli occhi e respirando a fondo il suo odore di pulito con un piccolo sorriso «E mi dispiace di averlo fatto» ammetto passando le dita tra i suoi capelli lentamente, ormai è come un antistress per me.
Scuote la testa e mi stringe a sé «È okay...so che non volevi» sussurra mentre io gli lascio tanti piccoli baci sul petto «Poi è mio dovere fare domande ai miei pazienti» lo prendo in giro, in realtà lui è il mio primo caso, avrei dovuto continuare a studiare ancora per un po' per arrivare a fare il lavoro che desideravo.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...