44 (Louis point of views)

31 3 1
                                    


La mattina dopo mi sveglio al suono della sveglia e mi tiro su pigramente, un'altra pessima nottata da aggiungere alla lista, ormai sarebbe strano se riuscissi a dormire per bene una nottata intera...

Sospiro e vado dritto in bagno per fare una doccia veloce, non voglio perdere l'autobus per andare a lavoro, sarebbe noiosissimo arrivare tardi e tentare di spiegare ad Hans il motivo, perchè non ci capisci un cazzo di questa lingua del cazzo, idiota, cosa ci sei venuto a fare in questo posto, dannazione? «Oh per favore, io vado dove cazzo mi pare» sbotto accendendo l'acqua nella doccia mentre mi spoglio, quando entro così è già calda.

Mi sistemo sotto il getto lasciando che l'acqua mi scorra addosso nel disperato tentativo di rilassarmi, sciogliere un po' di tensione nei muscoli dato che sento le spalle pesanti come il marmo ma non funziona, non funziona neanche per sbaglio, Scommetto che darai la colpa a noi come sempre «È sempre colpa vostra, non ci vuole Einstein per capirlo» decido di ignorare le loro risposta poco cortese per darmi una mossa.

Un quarto d'ora dopo sono pronto alla porta con le chiavi in mano e l'album sotto braccio, me lo porto dietro, almeno nella pausa pranzo farò qualcosa che non sia pensare a Madelyn, anche se alla fine il mio album è tappezzato di lei quindi ci ripenserò per forza.

Chiudo la porta assicurandomi che non si apra prima di allontanarmi velocemente verso la fermata «Ehy ehy rischiavi di perdere l'autobus» la voce di Bjørn mi arriva alle orecchie ancora prima di vedere la fermata «Ho fatto solo una doccia più lunga del solito» dico semplicemente stringendo l'album tra le dita nervoso, questa mattina non mi sento molto loquace, si, vabbè, non lo sei mai «Mhh le docce lunghe sono le peggiori se devi essere in orario» ridacchia mentre si alza, l'autobus è arrivato, cazzo, ho rischiato veramente di perderlo.

Mi siedo e Bjørn striscia affianco a me come tutte le mattine «Che hai lì?» ho un sussulto quando la sua mano finisce sull'album e mi affretto a rispondere, troppo bruscamente, che non sono affari suoi «Oh avanti, se disegni voglio vedere» ride, lo guardo di sbieco, che faccio? Devo rilassarmi, fidarmi delle persone o non sembrerò normale a nessuno.

Glielo lascio prendere e noto che mi sorride «Finalmente mi fai capire che sei umano anche tu» ride facendomi arrossire leggermente, se fa commenti di questo tipo glielo tiro via «Cazzo, William, sono fighissimi» mi giro e noto che ha la bocca spalancata per lo stupore «Wow, è la tua ragazza eh?» sussulto quando noto che sta guardando un ritratto di Madelyn dormiente nel letto con le tette fin troppo in vista «Non gu-» non me lo lascia prendere e ridendo gira il foglio «Non lo guardo, non lo guardo» riporta l'attenzione sull'album, questa volta su un paesaggio che ho visto mentre ero ancora a Berlino «Devi metterli da qualche parte, farli vedere al mondo, piaceranno sicuramente» mi stringo nelle spalle, non c'ho mai pensato realmente, mi sono sempre sembrati banali tutto sommato.

«Senti...da Hans c'è un computer, ti do una mano a creare una pagina su qualche social tipo Instagram, qualcosa che va di moda così magari qualcuno li vede e potrai mettere a frutto il tuo talento» mi ritrovo ancora più rosso di prima, che diavolo va a pensare? «Nono, non sono niente di particolare e poi non sono bravo con i computer» mento, ci lavori da una vita con i computer, si, ma lui non lo sa «Insisto, non ti costa niente, lo fa così tanta gente che magari passerai anche inosservato, forza, siamo arrivati da Hans, scendi che ti faccio vedere come si fa» non riesco a dire niente che lui è già corso dentro.

da Hans c'è un computer, ti do una mano a creare una pagina su qualche social tipo Instagram, qualcosa che va di moda così magari qualcuno li vede e potrai mettere a frutto il tuo talento» mi ritrovo ancora più rosso di prima, che diavolo va a pen...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora