Louis mi guarda perplesso, mi guarda come se la colpa fosse realmente la sua, ma non è così, non lo è affatto, si siede sul bordo del letto e io decido di avvicinarmi per stringerlo da dietro «Va tutto bene» lo rassicuro «Ho bisogno solo di dormire un po', tutto qui» lo bacio sulla schiena, non voglio che si allontani ora come ora, ho bisogno di lui «Forse non dovrei più bere, mi fa degli strani effetti» lo stringo come se fosse la cosa più preziosa che ho, come se non volessi lasciarlo andare via.Non risponde e l'unica cosa che faccio è arrampicarmi sul suo corpo per salirgli a cavalcioni, sorrido e gli alzo il viso «Guardami» inizio ad accarezzargli lo zigomo, è ancora scosso e lo noto dal fatto che sta fissando il vuoto «Per favore» sussurro supplichevole e infilo le dita tra i suoi capelli arrivando alla nuca «Non è colpa tua, ti conosco e so già che te ne stai già facendo una colpa, ora stammi vicino, baciami e stringimi, è tutto quello di cui ho bisogno stasera» spiego «Oltre alla tua presenza affianco alla mia, le tue possenti braccia che mi stringono e il tocco delicato delle tue mani che mi manda in paradiso» mentre parlo inizio a lasciargli dei piccoli baci sulle guance.
Sta tremando e l'unica cosa che faccio e stringerlo «Ti prego» sussurro ancora vicino al suo orecchio «Non fare così, passerà, è solo temporaneo, domani non ci sarà più niente» dico quasi sull'orlo delle lacrime e continuo a stringerlo affondando la faccia nel suo collo per respirare il suo odore «È solo la mia stupida coscienza, fa brutti scherzi a volte» aggiungo tenendo tra le braccia il suo piccolo busto.
Scuote la testa «No» allento un po' la presa facendolo sdraiare sul letto «Si» caccio uno sbadiglio «Non le sento già più» aggiungo «Non ci sono» mi sistemo sul suo petto aggrappandomi come un koala al suo corpo ancora teso ma io non ho intenzione di schiodarmi dal suo petto, fino a domani mattina, quando sarò ancora qui, nelle sue braccia.
Alzo il viso e gli accarezzo un zigomo, sembra come perso, come se avesse perso tutto compresa la capacità di parlare «Mi dispiace tanto...la prossima volta mi terrò tutto» aggiungo sentendo bagnate le guance, sto piangendo? Neanche me ne sono accorta e Louis non deve scoprirlo, quindi meglio asciugarsele subito, sta già male e se mi sentisse, anche se sono troppo vicina, sarebbe la fine per me, per noi così mi limito a baciarlo sul petto e mi riappoggio cercando di addormentarmi, non riesco, ho bisogno di essere calma anch'io.
Scatta e afferra la mia mano così in fretta che mi fa sussultare «No» sussurra «Non voglio che ti tieni tutto dentro» finalmente mi guarda, finalmente mi parla e mi sento già meglio «Non importa» aggiungo «Sto bene, era solo un momento di debolezza, sono ancora brilla» ammetto «Non ci sarà una prossima volta» ripeto, vorrei spostarmi, vorrei dire che c'ho ripensato, ma il mio corpo non accenna a spostarsi, ha bisogno di Louis, come Louis ha bisogno di me.
Ci siamo sempre capiti l'un l'altra e non saranno di certo i miei stupidi capricci a distrarci, ad allontanarci.
Sposta una mano sul mio viso «È tutta colpa mia» sussurra chiudendo gli occhi ed io scuoto la testa baciandolo sulle labbra «No, affatto, non è colpa tua, amore» lo bacio ancora lentamente e lo stringo tra le mie braccia «Ora stringimi forte» sussurro nell'incavo del suo collo ed inizio a lasciargli dei piccoli baci lenti per arrivare alle labbra, ho bisogno di averlo vicino, è tutto quello che desidero.
Mi stringe a sé facendomi sorridere «Lo sai che ti amo tanto?» domando alzando il viso per guardare i suoi occhi, sono grigi e questo significa soltanto che vuole i suoi spazi «Anch'io, moltissimo» mi accarezza «Ora mi alzo» mi avverte ed annuisco spostandomi dal suo corpo a malavoglia, devo farlo se non voglio farlo stare male ancora di più «Io vado a fare un bagno in vasca» ammetto e faccio per alzarmi e recuperare tutto quello che mi serve.
Si rinfila i boxer e si sistema sul letto facendomi sospirare, mi avvicino al mio comodino e prendo un libro che ho trovato guardando in giro, sembra interessante, ho iniziato a leggerlo, mi avvio in bagno e lascio apposta la porta aperta iniziando ad aprire l'acqua tiepida per riempire la vasca, penso che ci starò per un bel po', Louis ha bisogno di stare solo e lo accontenterò fin quando non deciderà lui di avvicinarsi.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...