Scuote la testa «Non mi entusiasma ma lo farò» mi lascia a terra per sedersi ed io mi avvicino al fornello «Puoi ubriacarti se vuoi, posso guidare io» ammetto e inizio a preparare il condimento «Non so se ho voglia» risponde subito «Mhh, vedremo» mi giro a guardarlo per qualche secondo notandolo appoggiato su una mano mentre mi guarda «non guardarmi così» è lo stesso sguardo di quando facciamo l'amore, mi fa impazzire ed è irresistibile «Mh così come?» alza lo sguardo nel mio dopo aver guardato le mie tette ed alzo gli occhi a cielo «in quel modo» mi giro di nuovo per evitare di guardarlo e arrossire, il suo sguardo mi fa sentire completamente nuda, scoperta ed è solo perchè sono sua e sempre lo saró.Ride ed io mi stringo nelle spalle «Perchè ridi?» aggiungo il sale all'acqua che ha iniziato a bollire prima di iniziare ad apparecchiare con il labbro tra i denti «Perché ti imbarazza il mio sguardo nonostante a letto l'abbiamo fatto in tutti i modi» finisco di mettere le ultime cose a tavola «Non è la stessa cosa» gli faccio la linguaccia «Spiegami la differenza, allora, io non capisco» metto il bicchiere girandomi a guardarlo «Quando facciamo l'amore è tutto diverso, è l'atmosfera giusta...ma quando siamo in queste situazione è completamente diversa, più giocosa...» dico guardando il fornello «Ho capito: ti fa venire molta voglia» ride, arrossisco ancora di più «Si» torno ai fornelli mordendo le labbra.
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Cerco di mettere il vestito «Mi aiuti?» domando cercando di tirare su la zip e mi giro a guardarlo; oggi pomeriggio ci siamo buttati sul divano e abbiamo guardato per ore la tv, ci siamo coccolati.
Mordo il labbro e quando noto che ha dei jeans stretti e una felpa faccio un mezzo sorriso «Ma quanto sei bello?» sposto i capelli da un lato per lasciargli spazio, ci stiamo provocando da un po' ma ho deciso che faremo stasera dopo essere ritornati a casa e ho indossato per l'occasione qualcosa di provocante «Grazie» dico quando finalmente la tira su e lascio cadere i capelli sulle spalle «Molto gentile» dico dopo essermi avvicinata al suo orecchio e gli stampo un bacio sulla guancia prima di avvicinarmi alle scarpe e mettere quelle più adatte, siamo andati a fare shopping un paio di giorni fa ed ora posseggo queste meraviglie che posso abbinare al mio vestito.
Prendo un giacchetto e mi giro a guardarlo con un piccolo sorriso, alcune volte penso che sia troppo sexy per me, davvero, Louis è bellissimo «Andiamo» allunga la mano verso la mia, sorrido «Andiamo» ripeto e mi faccio vicina per stringerlo con un braccio e avviarmi verso la porta «Devi ancora farmi sapere se vuoi ubriacarti, perchè altrimenti lo faccio io» lo sfotto stringendogli il sedere tra le dita «Non credo sia il caso che lo faccia io...finirebbe male» mi stacco per uscire «In che senso?» aspetto che esca per avviarmi alla macchina «Nel senso che...» si gira verso di me appena ha chiuso «Non le controllo da ubriaco e non voglio fare cazzate e preferisco che ti diverta e se mi ubriaco passerai la sera a preoccuparti che potrei essere in bagno a farmi fare un pompino da una tizia a caso» dice di nuovo velocemente facendomi scuotere la testa «Beh, per me non è un problema, sono abituata a prendermi cura di te, davvero» dico «Però non voglio obbligarti» ripensandoci non mi ha mai visto ubriaca.
Arrivo alla macchina e faccio per entrare, alcune volte è come se non riuscisse a tenersi tutto e quando loro decidono che è il caso di parlare lo fanno e basta, ma non posso farci niente, l'importante è che non si arrabbi e non vada in crisi.
Scuote la testa entrando in macchina, lo seguo e allaccio la cintura «Voglio che ti diverti» ripete facendomi ridere «Va bene, ma non lasciarmi sola» sussurro «L'ultima volta che mi sono ubriacata quando ero sola sono rimasta chiusa nel bagno ed è venuta una ragazza a salvarmi» scuoto la testa al ricordo «Non succederà» lo noto stringere il volante tra le dita «Mhh va bene» sposto la mano sulla sua coscia «Va bene, tranquillo» mi appoggio alla sua spalla sorridendo.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...