«Lou?» lo richiamo quando mi rendo conto che è tardi, sono in cucina e Louis sta finendo di vestirsi «Il caffè è pronto» è passata una settimana da quella sera con Nathan e la sua famiglia e le cose stanno andando stranamente bene, metto il caffè nella tazza e prendo la mia sedendomi sul tavolo, sono due giorni che non facciamo nulla io e Louis, mi è tornato il ciclo e ho dolori più del solito «Non lo bevo» sento i suoi passi vicini «Non mi va, ho mal di stomaco» aggiunge ed io mi tocco la pancia «Mh, d'accordo, io sto bevendo il latte, sono tornati i dolori alla pancia» ammetto sorseggiandolo e aspetto che si affacci, devo passare in farmacia e comprarmi qualche medicinale, assolutamente.«Hai bisogno di qualcosa?» domanda ed io mi alzo per raggiungerlo «Non vengo con te?» chiedo, non me la sento oggi di stare da sola, non ne ho voglia, vorrei stare un po' con lui «Se lo desideri, si» mi sorride accarezzandomi i capelli e sorrido anch'io tirandolo appiccicato a me per dargli un bacio sulle labbra a stampo «Che c'è, bambolina?» lo stringo forte tra le mie braccia infilando le dita tra i suoi capelli «Ho solo voglia di coccole» sfrego il naso contro il suo collo dolcemente, non so, sento il bisogno di stringerlo e fargli capire che mi è mancato tanto «Sono qui» mi rassicura mentre passa le dita sulla mia schiena facendomi sorridere «Ma siccome è tardi andiamo» sussurro «Non importa» lo bacio sulla guancia ad occhi chiusi, mi vengono spesso questi momenti in cui sono improvvisamente triste e stanno tornando più frequenti di prima, anzi, quand'ero sola mi capitavano spesso, ma da quando c'è Louis un po' di meno.
Mi tira vicina di nuovo «Non è mai tardi per far sentire meglio la mia bambina» mi tira in braccio mentre lo stringo «Grazie, amore» sorrido e mi poggio alla sua spalla «Sta risuccedendo ancora» ammetto chiudendo gli occhi per ricacciare le lacrime indietro, non c'è un apparente motivo, so solo che sono triste e Louis è l'unico di cui posso fidarmi, aprirmi e mostrare i miei punti deboli «Ehy, ehy» mi stringe ed inizia a camminare «Non c'è bisogno di piangere» passa le dita tra i miei capelli e non posso fare a meno di sentire qualche lacrima solcarmi il viso «Mi dispiace» lo stringo forte affondando la faccia nel suo collo.
Sento come di avere un peso sul petto, ma non ce l'ho realmente, forse è solo un momento, nulla di importante, spero, respiro il suo odore «Non so cosa mi stia succedendo» ammetto e sento altre lacrime, stringo i suoi capelli leggermente e cerco di calmarmi, forse sono triste per tutta la situazione che si è creata con Harry, lo sparo, Louis, sono così preoccupata che possa riaccadere.
Non dice niente e capisco che per lui non ci sono problemi in parte, sorrido e lo stringo «Ho paura di perderti» sussurro dolcemente e lo bacio sulla guancia stringendolo leggermente, scuote la testa «Sono qui e non mi perderai mai, okay?» mi stringe a sua volta tenendomi tra le sue braccia possenti e mi alza il viso per iniziare a baciarmi le labbra.
Sorrido e poggio la mano sulla sua guancia per accarezzarla «Amore...» sussurro dolcemente «Ti amo» dico tra i baci «Anch'io» mi stringe e sorrido come un ebete «Sono così fortunata ad averti» lo bacio ancora sulle labbra «Grazie per tutto quello che fai» ammetto guardandolo e con una mano mi asciugo le guance «Io sono così fortunato ad avere te» dice facendomi fare un sorriso da ebete ma mi acciglio quando lo noto chiudere gli occhi per qualche secondo «Tutto okay?» gli accarezzo la guancia lentamente allungandomi per baciarlo sulle labbra «Solo le solite stronzate» lo stringo «Ora andiamo o Nathan ci sgriderà» ammetto accarezzandogli i capelli lentamene.
Probabilmente gli staranno parlando e non oso immaginare cosa stiano dicendo, quando si comporta così è solo uno il motivo e la cosa mi rende triste, ma se rende felice lui non importa, basta che non stia male o la cosa potrebbe iniziare a farsi grave.
Annuisce lasciandomi a terra «Hai ragione» infila le scarpe ed io mi avvio in camera per infilarle e tornare da lui dopo essermi finita di preparami «Eccomi» mi allungo per baciargli la guancia, non voglio che sia nervoso e preferisco di gran lunga che sia rilassato «Ehy» sorride e prendo la sua mano per iniziare a trascinarlo «Posso guidare io?» mi sistemo la maglia che si è alzata leggermente, tutta colpa della corsa, mi guarda corrucciato «Si...se hai voglia» mi passa le chiavi e corro dalla mia parte mordendo le labbra, bene, posso guidare io, ne avevo voglia, l'ultima volta che l'ho fatto è stato per portare Louis con me in farmacia.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...