Leggete lo spazio autrice è importante.
Quando mi rendo conto che Louis sta entrando dalla porta faccio un mezzo sorriso, finalmente non sono più sola, decido di fare finta di niente e di aspettare la sua reazione, di solito appena entra gli corro incontro per saltargli in braccio, mi ha detto che lo adora.
La settimana scorsa è successo un casino: ci eravamo preoccupati che non mi tornasse il ciclo, ma alla fine era soltanto un falso allarme, ho avuto qualche giorno di ritardo, vorrei rivedere la sua faccia per sempre, è stata bellissima, non smetteva di essere in ansia, per quanto riguarda le medicine ormai le prende tutti i giorni e sembra che un po' le cose si stiano risolvendo, ci sono sempre meno attacchi di panico e stranamente sta riiniziando a mangiare, anche se alcune volte ha le sue ricadute, per fortuna sempre a casa, da quello che so io.
Metto tutto nei piatti e mordo il labbro quando sento i suoi passi vicini, quasi mi dispiace mandarlo a lavoro, mi manca sempre di più e sono preoccupata che possa succedere qualcosa da un momento all'altro «Madelyn» mi richiama e mordo il labbro, mi sento così in colpa se non lo saluto «Madelyn...» ripete «Madelyn» mi richiama per la terza volta e sento i suoi passi farsi vicini «Ehy» mugugna girandomi verso di lui per correre tra le sue braccia «Come sta il mio moro preferito?» sussurro nel suo petto e respiro il suo odore, lui mi prende in braccio e sorrido baciandolo sulla guancia «Se non mi rispondi niente bacio» sussurro dato che non ha intenzione di rispondermi e gli faccio una carezza tra i capelli, ultimamente sembra un po' più taciturno ed imbarazzato, forse loro lo rendevano più sicuro di sé.
Sussulta «Umh...bene...bene» annuisce mordendo le labbra, scendo «Ho preparato la cena» sussurro dolcemente e lo bacio sulla guancia, mi è mancato averlo intorno, un po' anche nell'altro senso, è quasi una settimana che non facciamo nulla per colpa del ciclo e poi ho organizzato una mezza sorpresa «Che hai preparato?» si siede sulla sedia mentre finisco di mettere tutto nei piatti «Carote e carne, va bene signor Tomlinson?» domando e mi siedo affianco a lui dopo aver preso tutto «O non le piace?» lo bacio sulla spalla prendendo la forchetta «È okay» prende la forchetta per mangiare qualcosa ed inizio anch'io sospirando, non capisco cos'ha, non è felice che loro non ci siano quasi più? Guardo la carne nel piatto ed inizio a giocarci con la forchetta addentando qualche pezzo ogni tanto, mi sento in colpa, non vorrei che stesse più male così di quando loro erano presenti.
«È buona» dice con la bocca piena e faccio un piccolo sorriso «Sono contenta che ti piaccia» sussurro ammettendo e mangio anch'io bevendo un sorso d'acqua, per poco non mi strozzo quando la sua mano si posa sulla mia coscia ma mi rilasso quando lo sento avvicinarsi a me inebriandomi con il suo profumo di vaniglia «Sei davvero brava» annuisco «Grazie, Tommo» sussurro e mangio, non l'ho mai chiamato così e a quanto pare ho fatto bene perché lui fa una smorfia «Non mi hai mai chiamato così» annuisco ancora «Hai ragione» finisco di mangiare la carne «Non ti piace?» domando e poggio anch'io la mano sulla sua coscia.
Si stringe nelle spalle «Non ci sono abituato» caccio un piccola risata «Ti ci abituerai» gli accarezzo la coscia lentamente avvicinando le labbra al suo collo «Guarda che puoi parlare, non ti mangio mica, Lou» sussurro e gli stampo un piccolo bacio facendo un mezzo sorriso, devo ammettere che questo lato di Louis è piacevole, posso farlo diventare come me, innocente all'apparenza ma un piccolo diavoletto in realtà, stringe le gambe istintivamente «C-cosa vuoi che ti dica?» faccio un piccolo sorriso «L'inesperta dovrei essere io in questa situazione, non tu» ridacchio ma poi torno seria girandogli il viso per unire le nostre labbra in un piccolo bacio «Ciao, bellissimo» sussurro quando mi rendo conto delle sue guance rosse e dei suoi occhioni celesti chiari.
Si alza ed io mi acciglio «Io...vado in camera» sospiro malinconica, che cosa sta succedendo? L'ho messo a disagio? Dopo glielo chiederò e dovrò controllare se ha preso il sonnifero, a quanto pare sta andando bene, sparecchio e mi passo una mano in faccia quando ho finito, e se non gli piacessi più? E se fossi più capace? «Cazzo» impreco e sospiro avviandomi in fretta in camera, fanculo la sorpresa, tanto non servirà a niente se a Louis non interesso, decido di sfilarmi i pantaloni appena arrivo e lo noto come sempre, in boxer a fissare il soffitto, non mi ha neanche sentita entrare.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...