Vi avverto già da adesso di prepararvi i fazzoletti, perché questo capitolo è uno dei più tristi in assoluto per me.
E inoltre vi invito a leggere da qui in poi entrambi i pov, perché sono pensieri veramente importanti, enjoy.xMi stringe la mano dopo avermi messo la lametta in mano «Ehy, andrà tutto bene, io rimarrò con te» peccato che non si possa, bambolina, io ti faccio del male «Non ti lascerò» sento un terribile groppo alla gola, finisce che piango se continua così.
Mi accarezza la guancia mordendosi quelle belle labbra rosse e poi mi bacia, chiudo gli occhi, cerco di memorizzare ogni dettaglio, ogni piccola increspatura, il sapore, la consistenza ma si stacca troppo in fretta «Appena in Norvegia fatti ricrescere la barba, sei sexy» lo dice per farmi ridere ma io non ci riesco, sforzo lo stesso un mezzo sorriso «Lo farò» mi stacco per non doverla guardare più ed inizio a tagliarmi labarba. «Vuoi una mano?» scuoto la testa anche perché neanche tre minuti dopo l'ho già tagliata seppure grossolanamente lasciando solo i baffi come avevo detto «Dammi le forbici» tolgo di mezzo la lametta.
Fa ancora una volta come le dico ed inizia ad accarezzarmi la guancia lentamente «Mi mancheranno i tuoi capelli lunghi» le mancheranno i tuoi capelli in generale, le sento ridacchiare e rabbrividisco, a me mancherai tu, vorrei dirlo ma resto in silenzio e abbozzo un sorriso prima di iniziare a tagliare, verrà un casino ma è meglio questo che passare la vita in prigione per aver piantato un proiettile tra gli occhi di quell'idiota «Ti amo» sorride «Lo sai questo, si?» scende dalla macchina, devo fare qualcosa, se entra lí finisce che non riesco a farla rimanere qui «E lo farò per sempre» la fermo quando fa per prendere la borsa «Aspetta qui, vado a prendere i biglietti e poi torno a prendere tutto, è meglio che non giriamo troppo insieme» cerco di sembrare convincente «Va bene, ti aspetto qui allora» sorride, cazzo se è bella «Ma prima un bacio» oh te lo avrei dato lo stesso, è l'ultimo che posso darle infondo.
Poggio una mano sulla sua guancia ed attacco le labbra alle sue in un bacio lento e lungo, voglio ricordare tutto di queste labbra e non credo di avere davvero voglia di staccarmi, quando lo farai sarà tutto finito, lo sai? È proprio questo il punto.
Si stacca ma a me sembra ancora troppo presto, non voglio allontanarmi, lo so che queste labbra da ora in avanti non le toccherò più «Non stare via per troppo tempo» sussurra, ha ancora le dita tra i miei capelli decisamente più corti «Hai preso i documenti?» annuisco e mi stacco improvvisamente, devo farlo, se continuo a starle così vicino non mi deciderò mai «Tu resta in macchina e aspettami, non voglio che ti muovi» la guardo negli occhi, serio, cercando di nascondere la malinconia alla bellissima ragazza che è una vera maga nel guardarmi dentro, nel fare ordine tra gli scarabocchi della mia testa e della mia anima «D'accordo» mordo le labbra e recupero il mio borsone, le sorrido un'ultima volta «Fai la brava» abbozzo un sorriso e vado via in fretta verso l'aeroporto.
Devo trovare un volo per l'Europa, ho davvero intenzione di andare in Norvegia, nella città che avevamo pattuito con Madelyn, anche solo per sentirla più vicina ma è difficile che riesca a trovare un volo diretto all'ultimo momento e poi un po' devo far credere a Madelyn che sto andando da un'altra parte.
Entro e noto un'enorme quantità di persone che corre di qua e di là e fa un rumore pazzesco di trolley, bambini che piangono e madri che urlano però stranamente non mi sento male, mi sento al sicuro quasi, in questa folla è più difficile trovarmi.
Guardo il tabellone delle partenze e noto un volo per Berlino, bene, è Europa, da lì sono sicuro che arriverò senza problemi a Tromsø, il volo parte tra relativamente poco tempo così non ci penso due volte e mi metto in fila per prendere i biglietti.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...