Poco dopo Louis parcheggia e sento improvvisamente una sensazione all'altezza dello stomaco, ho paura, che possa andare tutto storto «Siamo arrivati» sussurra dopo aver parcheggiato «Ora dammi la lametta, mi sistemo la barba» allunga la mano verso di me e la vedo leggermente tremolante, gliela metto in mano e la stringo leggermente fissandolo negli occhi «Ehy, andrà tutto bene, io rimarrò con te» sorrido «Non ti lascerò» gli faccio una carezza sulla guancia come per ricordare la sua pelle coperta dalla folta barba.Mordo il labbro e mi allungo per baciarlo dolcemente sulle labbra «Appena in Norvegia fatti ricrescere la barba, sei sexy» dico per spezzare l'atmosfera cupa che si è creata e mi stacco per guardarlo, rimane serio e capisco che qualcosa non va «Lo farò» si stacca ed inizia a tagliarsi la barba «Vuoi una mano?» sposto i capelli dietro alle spalle poggiandomi con il braccio sullo schienale del suo sedile per sorreggermi e guardarlo concentrato, mi piace osservarlo, mi fa sorridere con le smorfie che fa.
Scuote la testa e noto che ha lasciato solamente i baffi, è buffo così, mi piace più con la barba o senza, perchè sembra più giovane «Dammi le forbici» vengo distratta dalla sua voce, annuisco passandogliele e noto che sulla guancia si è creato un piccolo graffio, d'altronde non ha una schiuma da barba, gli accarezzo lentamente il graffio «Mi mancheranno i tuoi capelli lunghi» ormai mi ero abituata, soprattutto quando facevamo l'amore, mi piaceva stringerli tra le dita.
Rimane in silenzio ancora ed io mi stacco aspettando che lui finisca guardandomi intorno «Lou?» domando girandomi verso di lui con un mezzo sorriso «Posso dirti una cosa?» si gira verso di me annuendo «Ti amo» sorrido «Lo sai questo, si?» mi stringo nelle spalle e faccio per scendere dall'auto per recuperare la mia valigia «E lo farò per sempre» aggiungo mentre apro lo sportello per recuperare la mia borsa, bene, Alyssa Jones, sei pronta per rinunciare di nuovo a tutto per Louis?
Mi raggiunge e mi ferma appena faccio per prendere la borsa «Aspetta qui, vado a prendere i biglietti e torno a prendere tutto, è meglio che non giriamo troppo insieme» mi stringo nelle spalle «Va bene, ti aspetto qui allora» faccio un mezzo sorriso e guardo i suoi occhi, c'è una macchia grigia al loro interno e posso dire di non averla mai vista, questa è la prima volta «Ma prima un bacio» aggiungo facendo un mezzo sorriso, è davvero bello anche così, ma, in effetti, a me piacerebbe anche con un sacco in testa, continuerà ad essere così bello nonostante tutto, mi ricorderò di lui anche per questo, per il modo in cui mi guarda, mi accarezza e il modo in cui si prende cura di me come se fossi la cosa più preziosa che abbia.
Poggia una mano sulla mia guancia e unisce le nostre labbra in un bacio lento, sorrido e lo tiro vicino, ho come una strana sensazione all'altezza dello stomaco, non sono farfalle, è come se questo fosse l'ultimo bacio, come se non ci dovessimo più rivedere e lo percepisco da come Louis mi stringe a sé e unisce le nostre labbra lentamente, decisamente troppo.
Infilo le dita tra i suoi capelli «Non stare via per troppo tempo» sussurro quando dopo poco non ho più fiato e ho bisogno di recuperare «Hai preso i documenti?» domando guardandolo e appoggiando la fronte alla sua facendo un sorriso da ebete, ne vorrei altri mille di baci ma a quanto pare dovremmo rimandare a dopo, lui annuisce e si stacca improvvisamente ed è come se sentissi un vuoto dentro «Tu resta in macchina e aspettami, non voglio che ti muovi» mi guarda negli occhi serio «D'accordo» lo guardo negli occhi anch'io come se dovessi stamparmeli in testa e ricordarmeli per sempre.
Mi sorride ed io lo guardo andare via «Fai la brava» si avvia velocemente verso l'entrata, vorrei urlargli che lo amo ancora ma dopo sembrerei troppo psicopatica, gliel'ho ripetuto prima, entro in macchina dalla parte del guidatore e fisso il vuoto fino a quando non mi accorgo che è passato fin troppo tempo e Louis ancora non è tornato, e se l'avessero preso?
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanficIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...