«Buongiorno signori Tomlinson» mi giro di scatto rilassandomi quando vedo che è solo l'agente immobiliare «Buongiorno» mugugno «Ci scusi per il ritardo» Madelyn si affretta ad uscire dalla macchina e lo raggiunge «Oh tranquilli, sono appena arrivato» esco a mia volta dalla macchina e noto l'agente immobiliare porgere la mano a lei «Sono Nicholas, piacere» lei la stringe mentre la raggiungo «Madelyn» avvolgo il braccio attorno alla vita di Madelyn «Louis» non allungo la mano perchè solo Dio sa dove le avrà messe prima di stringere la mia «Allora...ho saputo che volete prendere in affitto una casa» ah si? Da cosa l'hai dedotto? Mi sta già sul cazzo, solo perché ha stretto la mano a Madelyn? Anche se fosse?«Ne ho tre da farvi vedere e sono quasi tutte in zona» Madelyn sembra molto interessata «Questa è quella che necessita di più spese» ci conduce all'interno e Madelyn si allontana subito per vedere la casa «Quante stanze?» gli domando e lui si avvicina «Due» annuisco allontanandomi d'istinto «Però una può tranquillamente essere adibita a studio» annuisco ancora guardando Madelyn fissare estasiata più o meno ogni mobile di casa.
Si avvicina per prendermi la mano per tirarmi verso una porta-finestra mentre il tizio continua a parlare di posizione e rapporto qualità-prezzo come se davvero mi interessasse «Troppo grande» Madelyn mi dice a bassa voce ed io faccio spallucce, vivevo in una casa che ha più stanze di quelle di cui avrei davvero avuto bisogno ma ci vivevo lo stesso «Allora...cosa ne pensate?» continuo a fissare il pavimento, per me può tranquillamente scegliere lei, finché ho un piccolo spazio dove stare per conto mio non m'importa più di niente «Se le altre non sono troppo lontane vorremmo vederle» ci pensa lei a rispondere per entrambi come prevedevo «Si, certo» ci avviamo fuori mentre io stringo forte la mano di Madelyn «Ti piace?» sussurro «Troppo costosa» se crede che i soldi siano un problema si sbaglia di grosso «Seguite me» di certo non possiamo fare altro.
Madelyn prende le chiavi dalla tasca dei pantaloni e la sento palparmi il culo «Mh è così sodo» mi morde la guancia e si allontana facendomi scuotere la testa mentre entro in macchina, lei inizia a straparlare «Non mi piace molto» annuisco «Io voglio assolutamente una casa tranquilla» quella lo sembrava ma chi sono io per contraddirla? «È lì dentro sembrava tutto da sistemare» si beh, non rispetta i miei standard di ordine ma era okay, mi poggia una mano sulla coscia «Tu devi aiutarmi a decidere però» sto per dirle che non sono bravo a decidere ma lei continua «Il tipo è noioso» perché parla così tanto?
Mi sistemo meglio e decido di tacere perchè a quanto pare oggi la mia bambolina ha molta voglia di parlare «Scusa, ho parlato troppo» mi accorgo che si è allontanata e la fermo «Ehy ehy no...mi piace sentire la tua voce» ammetto cercando di farla riavvicinare «Non m'importa del prezzo della casa, basta che ti piaccia, i soldi non mi mancano e il tipo sta antipatico anche a me» ammetto «Si ma resta il fatto che la casa deve essere perfetta» Dovresti dirle che non ci resterete molto sai? Forse dovrei ma sinceramente non saprei come.
Mi rendo conto di non aver risposto ma Madelyn sembra non farci caso e resta poggiata a me finché Nicholas non parcheggia ed io faccio lo stesso, la casa è una specie di villetta ed ha affianco un altra ventina di case uguali, un po' troppi vicini, non credi? Non possiamo di nuovo abitare isolati come prima, Madelyn non ce la farebbe e si stancherebbe come è già successo nella vecchia casa.
Mi lascio trascinare da lei che, presa dal suo entusiasmo, mi tira dentro la casa ed inizia ad ispezionare tutto mentre Nicholas ci spiega che è in un ottimo quartiere anche per mettere su famiglia date le ottime scuole e i vicini che sono tutti famiglie o coppie in dolce attesa, pensa che palle, tacete, sto prestando attenzione, ci spiega che ha due camere da letto, con la possibilità, se si vuole, di ampliare la casa dato l'ampio giardino.
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𝗧𝗵𝗲 𝗣𝗿𝗲𝘆 » 𝗟𝗼𝘂𝗶𝘀 𝗧𝗼𝗺𝗹𝗶𝗻𝘀𝗼𝗻
FanfictionIl suo profumo mi ricordava la mia infanzia, era un misto tra l'odore dei biscotti di mia madre e le rose che mio padre curava gelosamente in giardino. Poi mi ero accorto che i suoi occhi, così chiari, si guardavano attorno sempre spaesati e probabi...