40- Follia d'amore ed un cuore di pettirosso

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P.O.V.
Megan

Lungo le gradinate di casa la mia sconfitta si annuncia totale, nella sua completa disfatta.
Non avevo trovato niente a casa del sindaco, nel suo ufficio, nella sua scrivania, nello schedario dei cittadini, compiendo con particolare attenzione una mossa consapevolmente illegale. Tutto questo per niente, nessuna traccia mi aveva avvicinata a William ed ora sono ancora più afflitta dai dubbi e persa nella desolazione di un percorso privo di tracce  o indizi in grado di accompagnarmi alla meta.

Mi sento così, incredibilmente stanca e affranta quando un paio di braccia compaiono da dietro, arrivando a stringermi, ed un viso dolce imparato a conoscere corre a cercare il proprio posto al centro del mio collo, respirando il mio profumo prima di lasciare con le labbra un debole bacio.

Sorrido ristorata nelle forze, e chiudo gli occhi prima di alzare una spalla per riuscire a intrappolarlo e sfuggire dalla sua tortura, nemmeno troppo sgradita in realtà.

<Ciao ...>

<Ciao>, espiro in un soffio, venendo accolta dal suo dolce profumo di pulito e dopobarba.

<Sei tornata a casa>

<È troppo presto?>

<No, è perfetto>

<Caleb devo entrare o mia madre si chiederà che fine ho fatto>, noto con impazienza tenendo ancora tra le mani, già inserite nella toppa, le chiavi del mio appartamento mentre le sue di mani si introducono al di sotto della mia maglia sfiorandomi la pelle.

Mi mordo il labbro non appena la sua presa si fa più seria, reclamandomi.
Con quale forza posso continuare a resistere?

<Caleb ... devo rientrare>

<Posa le tue cose, saluta tua madre e poi vieni da me>

<Vorrà stare insieme dopo cena>

<Mangiamo insieme, poi ti lascio andare>, promette ma io so che non lo manterrà. Non lo fa mai, ottiene sempre ciò che vuole, ed io completamente arresa come sono a questa prova d'amore glielo lascio sempre fare, in maniera totale. <Una cena, e poi potrai tornare da lei. Ho bisogno di te, ora>

<Dove vuoi andare?>

<Da nessuna parte, in casa mia, cucineremo insieme>

<Sembra allettante>

<Tu sei allettante, oggi la lavanda si sente più del solito>
Può essere, dopo una sua particolare confessione in merito all'amore per il mio profumo sono arrivata a indossarne più del dovuto, come un'importante accessorio.

<Devo posare le mie cose ...>

<Fai in fretta> Ho bisogno di te.

Anche io. Anche io avevo bisogno di lui, incredibilmente tanto. Le cordialità con mia madre si risolvono velocemente, seppure non abbastanza. Quando apro la porta della sua casa lo trovo in cucina già vicino ai fornelli con la testa piegata intento ad accendersi una sigaretta, dopo aver preparato le pentole adeguate alla cottura della pasta, poco più lontana.

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