64- Riprenderò la corona

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«Negli inferi è precipitato il tuo fasto
e la musica delle tue arpe.
Sotto di te v'è uno strato di marciume,
e tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
«Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nella vera dimora divina.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo».
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!»
-Nona Vulgata (Bibbia), Isaia

P.O.V.
Ian

Pace. E' il sentimento che provo. La pace, non mi capitava da molto. Poter dire, una volta chiusi gli occhi la sera tardi, che non vi fosse alcun pensiero tormentoso a governarmi la mente, e so bene quanto il merito vada alla dolce creatura al mio fianco, casualmente tornata nella mia vita nell'esatto momento in cui ne avevo più bisogno.

Per quanto continueremo a fingere, Megan?
Ci facciamo bene.
Stare insieme acquieta i nostri animi, conducendoci in un mondo a parte, solo nostro. Non mi avresti cercato altrimenti, anche se fa male pensare che tu lo abbia fatto solo in seguito a un litigo con Caleb.
E' stato solo quello a mandarti qui? Dove finisce e inizia il tuo sentimento, dolce ragazza? Cosa siamo?

Funzioniamo, è la sola cosa che so. Da questo letto non mi vorrei mai alzare, rimandando gli impegni a un indefinito domani. Vorrei rimanere a fissarti, stesa su un fianco e con il sole giunto sul tuo viso dopo essere filtrato dalle scadenti tende tirate di questo posto, senza riuscire però a destarti.

Azzardo un tocco ai suoi capelli con una tranquilla mano.

Mi piace. Averla qui, poterla toccare. Osservarla mentre sorrido e tento di dimenticare.
Ma deve andare via, non è al sicuro.
Rientrando, poco prima della sua sorpresa, ho notato Xavier fare da guardia sull'altro lato della strada sottostante, e ciò significa che Richard è a conoscenza della sua presenza qui, e forse, di conseguenza, anche William.
Deve andarsene, ma ancora non voglio svegliarla.

Non averla al mio fianco è stata una tacita sofferenza, accentuata dalla poca fiducia impossibile da riporre in qualsiasi altro essere umano, persino in Damien. Non mi rimane che lei e Wendy da dover proteggere.

Probabilmente è stata disturbata dalla sovrapposizione dei miei contrastati pensieri perché, seppellendo di poco ancora di più la testa nel cuscino, Megan apre leggermente gli occhi trovandomi steso supino al suo fianco, con il volto rivoltole.

<Ciao ...>

<Ciao>

<Sei sveglio da molto?>

<Non troppo, come vanno i postumi della serata? La testa ti fa male?>

<Giusto un poco, non sono al massimo della mia forma fisica>

A questo potrei contrattaccare.

E' bellissima con addosso la mia maglia ed i pantaloni della tuta abbinati blu scura, i corti capelli confusi sul cuscino e gli occhi affilati e dolci.

<A che cosa stai pensando?>

<Dovresti rientrare>, cedo, <tua madre potrebbe essere preoccupata>

<Sei già stanco di avermi qui?>, domanda ridendo, probabilmente conoscendo da sola la risposta. <Non vieni con me?>

<Non ancora>

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora