85- Piccola fata

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P.O.V.
Megan

Vedo la tristezza corromperle gli occhi mentre ascolta le mie parole con pazienza, ed il silenzio che ne segue.

<Quindi vi siete lasciati? Crescerai da sola vostro figlio?>

Sedute su questo mio nuovo letto ci fronteggiamo con rispettosa attesa, riuscendo a comunicare anche solo con semplici espressioni.

<Che cosa dovrei fare? Caleb ha paura, e posso capirlo ma ne ho molta anche io. Temo il mondo in cui viviamo, Lorelan, ne ho un sacco paura ma devo portare avanti questa gravidanza. Per lui, o per lei, ancora non lo so>

Mi sorride ed io la ricambio, vedendola poi intrecciare le mani presa dall'angosciosa paura di una situazione senza dubbio precaria.

<Non riescono ad incastrarlo, vero? William intendo. Ne uscirà sempre pulito, nonostante tutto quello che ha fatto>

<Potresti denunciarlo>

Ride tristemente, arrivando a sfidarmi. <Per cosa? Un'accusa di stupro cade subito in prescrizione per uomini come lui, o non viene affatto considerata essendo stato capace, con i soldi, di pagare il risarcimento dei danni>

<Si parla di violenza, Lorelan, e non sei stata la prima>

<Ma io sono l'unica ad essere rimasta viva>

La tragica affermazione rimane sospesa su di noi, facendo calare i colori della stanza.

<Stai pensando a quelle ragazze uccise?>

<Perché, Megan? Perché?>

<Ho pensato fosse per sua madre. Per quel poco che abbiamo parlato ho creduto che suo padre non gli riservasse sufficiente amore>

<Hai parlato con lui?> Persino il suo giudizio mi trafigge.

<Solo una volta>

<È malato, Megan, seriamente malato e sembra che tu ne racconti con tranquillità. Non vedi l'orrore dietro a tutto questo?>

<Lo vedo, ma non posso non considerarlo vittima di altri. È diventato l'uomo che è per sua scelta, è vero, ma è stato costantemente indirizzato da suo padre>

<Non mi importa. Ammazza le donne, ed io voglio dar loro giustizia>

<Lorelan ...>

<Non provare a mettermi in guardia, Megan! Non ci provare> Esclama, puntandomi un dito contro. <Quell'uomo mi ha distrutto la vita. Voglio vendicarmi>

<Credevo che Nicolas ti avesse persuasa!>

<Persuasa?> Domanda, alzandosi dal letto di scatto e guardandomi con sofferenza. <Vuoi dire guarita, non è vero?>

Non replico e un dito della sua mano colpisce proprio al centro del suo petto.

<Mi ha distrutta, Megan! Mi ha distrutta, e ogni volta che provo ad avere un rapporto più intimo con Nicolas non posso non pensare a dove sono state quelle viscide mani! Come mi hanno toccato, come mi hanno fatta sentire!>

<Nicolas è un uomo diverso>

<E credi che non lo sappia?> Chiede in lacrime, tirando su con il naso per non cadere sotto i miei occhi. <Lui è un uomo favoloso ed è troppo per una come me. Ha creduto di guarirmi, credevo anche io potesse farlo, ma nonostante sia riuscito a cancellare molte delle mie ferite non sarà mai in grado di sconfiggerle. Vivrò sempre con il peso di uno stupro, puoi capirlo questo?>

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora