P.O.V.
MeganI discorsi sono ciò per cui vive la gente. Le novità il veloce scoop in grado di bagnar loro le labbra.
Per questo non è tanto difficile inserire, tra un giro di bevute e un altro, la dolce novità in grado di incendiare gli animi. La "festa" che Nino ha voluto organizzare al ristornate, ma che sarà una grande rivelazione almeno per noi tre, corre veloce sopra il bancone di questo bar, picchia contro i fragili bicchieri in vetro che offro, si scontra contro le labbra dei consumatori, diverte le vecchie donne del paese venute a rifocillarci, e crea un filo di curiosità in grado di raggruppare un gran numero di gente al nostro locale.
Certo, mi rendevo conto che era pericoloso affermare la presenza di una persona tanto importante quanto Richard Lee, non potevo darla certo per scontata per cui era toccato a Caleb il compito, in modo che la situazione venisse trattata con mani delicate. Aveva intrattenuto diverse conversazioni con molta gente ubriaca, impedendomi di fare lo stesso, dal momento molti di quegli uomini mi fissavano la scollatura, ed era passata per loro la voce in grado di affermare con tutta sicurezza la presenza del nostro nuovo benefattore, al termine della serata. Niente che ci riguardasse, tutto opera loro. Semplice diceria che si era sparsa per la città. Da quel momento in poi a noi era toccato il semplice ruolo di far cadere i consensi, diffidare gli animi, in modo da accendere ancora di più la curiosità, e credo che ci siamo riusciti, perlomeno ... nella prima parte.
Mia madre osserva il mio riflesso, standomi alle spalle e sul ciglio della porta tenta di indovinare il fine dei miei abiti, e sorride.
<Dunque è stasera la famosa festa al ristorante di Nino>
<Già, ne hai saputo niente?>
<Corre voce che ci sarà anche un pezzo grosso venuto dalla città, un certo Lee, e il cognome non mi è nuovo, di chi si tratta?>
<Di uno dei tanti che si è arricchito in modo illecito a metà della propria vita, e di cui fino a qualche anno prima non se ne sapeva niente>
Ammetto. Lo sguardo di mia madre mi conferma di essermi spinta troppo oltre.
<Attenta, Megan, non scherzare. Quella è gente pericolosa, sappiamo tutti come fanno i soldi. Vedi di stargli lontana il più possibile, almeno stanotte>
<Lo farò mamma, grazie, non ti preoccupare>
Annuisce, mostrandomi poi la cesta di panni da lavare.
<Scendo giù in lavanderia a mandare il bucato, poi esco, lascio la cesta giù. Quando vuoi passa a prenderla stasera, insieme agli altri panni>
<D'accordo mamma, a domani>
<A domani tesoro>, le sento dire, poco prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle. Osservo nel vetro il riflesso del mio abito, corto, nero e senza spalline, abbastanza classico ma scomodamente aderente per le mie abitudini.
Dei colpi mi raggiungo alla porta. Penso subito a mia madre che al solito si è dimenticata qualcosa, ma quando la apro mi trovo Caleb di fronte.
Resta un attimo immobile scorrendo con gli occhi lungo tutta la mia figura e poi solleva le sopracciglia, poco prima di entrare dentro e spingermi verso la camera.
<Caleb, ma che hai?>, domando senza ottenere risposta, e l'attimo dopo mi trovo stesa sul letto con lui sopra, che mi bacia, ed io confusa ricambio quelle passionali attenzioni senza riuscire a capire molto altro. Con una mano accarezzo i suoi capelli, mentre la sua, posata su una delle cosce che ho divaricato per fare spazio a lui, sale pericolosamente in direzione dell'orlo della stoffa, ma non ho modo di occuparmene. Sono troppo intenta a ricambiare questo bacio.
![](https://img.wattpad.com/cover/180409492-288-k650968.jpg)
STAI LEGGENDO
Ali di farfalla
Roman d'amour[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Tre amici, fin dall'infanzia. Megan, Caleb, ed Ian. Tre amici, si, ma totalmente differenti di carattere, di cuore, con una vita vissuta in comune sulle strade sporche di povertà dell'o...