72- Strategie

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P.O.V.
William

Aggancio con calma i due estremi del mio orologio mentre sono seduto sul letto rifatto di Dafne, con gli occhi di Zaineb dinanzi. Persino lui sembra sfoggiare un'insolita tranquillità, mentre analizza i miei gesti nella specifica recezione di nuovi ordini, ma prima di muoversi di un altro passo dobbiamo capire se le vecchie mosse hanno ottenuto l'effetto stabilito e se in qualche modo possono essere state utili per la concezione di questo grosso piano.

<Ian ha ricevuto il messaggio, Zaineb?>

<E' andato tutto come aveva previsto signore, il ragazzo si è recato al secondo piano e vi ha visti>

<Molto bene>, commento, chiudendo il Rolex dorato ormai divenuto mio marchio di fabbrica.

Devo ammettere che scoparmi l'Angelo sotto gli occhi stupiti del giovane, caro, Ian era stato un intermezzo gradito solo in piccola parte.
Detesto che l'abbia vista nuda, ma la mia scelta mi ha permesso di marcare il territorio e fargli comprendere chi tra noi due comanda.
Dallo spioncino della porta l'ha vista godere tra le mie braccia ed è una scena che sono certo non dimenticherà tanto presto. Non importa cosa altro possa succedere tra loro due ... deve imparare a stare sufficientemente distante da lei perché è un qualcosa che non gli compete affatto.

Ieri notte mi è occorso più tempo del previsto a convincerla. La mia piccola Dafne era ferita dall'azione che egoisticamente avevo provato a fare. Persino in passato non era riuscita a comprendere il marcato odio che provo nei confronti di mio padre, sostenendo esistere unicamente quell'ingenua parte di me, dimenticata nel corso di anni passati, in grado ancora di provare amore e ammirazione nei confronti di un genitore tanto autoritario, motivo per cui rassicurarla della mia buona volontà dopo averla tradita, e della mia totale estraneità ai fatti, aveva comportato il raddoppiamento dei minuti previsti, giungendo però a una alquanto piacevole conclusione.

Ed ora che questa piccola situazione è in parte arginata posso dirmi pronto a rivestirmi di ben altri incarichi.

Afferro il famoso dossier recuperato in casa del sindaco e mi procuro a sfogliarlo di nuovo, dando un'ulteriore lettura a fotografie di sguardi che sto imparando a conoscere più a fondo. Senza dubbio apprezzare, desiderando riuscire dove un altro uomo che non ero io ha fallito con una scusante sciocca.
Sono certo che l'uomo della Sokolov la notte del previsto omicidio fosse al soldo di mio padre, e le ragioni non mi sono tanto difficili da capire.
Spero solo che la mia socia russa abbia tutto sotto controllo e che sia preparata per l'esatto momento in cui mi recherò anche alla sua porta, stabilendo il finale della sua triste trama.

Per il momento ho pesci ben più piccoli da dover attaccare, ma estremamente saporiti, volendo ancora fare pulizia all'interno di questa storia tanto assurda da star diventando ridicola per le sue complicanze.
È tempo che agisca a modo mio senza delegare o fidarmi di altri.
Direi che il gioco sta per iniziare ed io conosco bene il prossimo bersaglio, quella persona che riceverà il contraccolpo del mio revolver dando inizio alla vera gara.

Tengo la sua foto stretta tra due dita della mano quando un altro ritratto abbandonato all'interno della cartella mi distrae facendomi ri ammirare conosciuti tratti.

Mi dedico a lui ritrovando sperduto tra i problemi il dolce volto della cameriera.

Megan ... non mi sono dimenticato di te, aspettami, sto arrivando.

Ma prima ho altre questioni più urgenti da dover estirpare, ulteriori pesi inutili da recidere per permettere alla mongolfiera di questo regime autoritario di volare tranquilla in cielo, senza ulteriori sacche di sabbia a vincolarla.

Aspettami ... presto sarò da te ... aspettami, Megan.

P.O.V.
Megan

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora