Ali di farfalla

71- La notte di San Lorenzo

P.O.V.
Ian

Sei anni prima

Megan é finalmente tornata a casa dopo un tempo terribilmente lungo che mi ha visto sottoposto a mentali e insopportabili torture.
Era stata al mare, insieme a sua madre e a quanto pare a un certo Quentin la cui presenza non mi era affatto andata a genio.

E non ero stato il solo a non patirlo.

In un parcheggio Celine ci aveva resi partecipi di quella scomoda novità ma Caleb, Caleb, era stato il solo ad andarsene via con uno sguardo cupo in viso che mi ha fatto tremare e arricchire di sospetti che il tempo non aveva fatto altro che far nascere.

Dopo mesi passati nella cupa nube del suo grigio umore e dopo il litigio avuto con Megan, appena rientrata, adesso la situazione nell'animo del mio amico sembra essere tornata tranquilla, per cui è corsa a invadere il mio, scalpitante nell'attesa di porgere le dovute domande a Joseph seduto proprio di fronte a me a questo tavolino da bar.

<Joseph ... posso farti una domanda?>

<Va tutto bene Ian?>

<Si, va tutto bene, vorrei solo sapere cosa pensi riguardo a una questione ...>

<Che genere di questione?>

Se solo fosse facile parlarne adesso non mi troverei con lui a discuterne, ma il carattere di Jospeh dona una straordinaria imparzialità alle nostre due figure, a differenza di quella di Nicolas, schierata dalla mia parte, o di quella di Kevin, da sempre guerriero della guerra di Caleb, dunque non mi resta che da chiedere per avere conferma degli impercettibili dubbi.

<Credi ... credi che Caleb provi qualcosa per Megan?>

Joseph rimane immobile, rispondendomi dopo una lunga fila di minuti.

<È difficile da dire ... il vostro rapporto a tre è molto complicato, si può trattare di possesso, infondo li chiamano "gli intoccabili" per un motivo ma non saprei dirtelo ... tu e Megan siete identici nel modo di fare e questo, oltre che a provocargli gelosia, lo ha sempre mandato in confusione>

<Ma credi che la ami?>

<Dovresti domandarlo a Kevin questo, o a lui direttamente>

<Ma io lo sto chiedendo a te ...>

Sospira pesantemente, giocando con l'accendino sopra il tavolo.

<Con il tempo anche il possesso o la gelosia, se sono i soli sentimenti che smuovono un cuore, possono diventare amore. Maggiore probabilità se vengono affiancati da altri, più puri ...>

Taccio nel silenzio vinto dal terrore di una confessione simile, e Joseph sembra mostrare interesse e pietà perché decide di avanzare una domanda, di questi tempi niente affatto scontata.

<Tu sei innamorato di lei?>

<Si, Joseph. Credo di esserlo>

<Allora devi stare attento, perché l'amicizia viene sempre sconfitta dall'amore. In futuro potresti perderla, oppure perdere entrambi>

<Che cosa dovrei fare secondo te?>

<Questo sta a te scoprirlo, non posso dirti come agire, e poi sei sempre stato il migliore nelle strategie o nel ristabilire la pace. Vedi di agire di conseguenza, ma muoviti per tempo altrimenti sarà troppo tardi>