20- I figli della giustizia

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Nella stanza volano vestiti oltre che brevi parti di frasi a me impercettibili, persa come sono nei ricordi.
Ieri notte io e Caleb abbiamo fatto l'amore ancora, non ci riusciva di smettere ed io ne ho adorato ogni attimo.
Amo come mi ama, amo il fatto di essere capace di fare altrettanto, e che quel letto sia diventata la migliore via di fuga contro i timori.

Nicole continua la sua lotta contro gli abiti, mentre le immagini infuocate di noi due tornano a cercarmi.

Mi mordo il labbro ripensandolo su quel letto.

<Non parli più Meg? Inizia a essere troppo?>

Altroché se è troppo.

<Caleb..> è la sola cosa che riesco a pronunciare ma gli accende lo sguardo oltre che un sorriso. Lascia un bacio sulle mie labbra che ricambio con passione prima di alzarsi sulle ginocchia tirandomi ancora più a se.

Ho le mani a stringere le lenzuola mentre le sue sono arpionate ai miei fianchi incitandomi a seguirlo nei movimenti che devo ammettere, in questa posa, sono anche più profondi di prima.

Non riesco a fermare un grido mentre vedo dall'alto i suoi occhi bruciare su di me e il suo corpo teso proseguire incantandomi per la sua perfezione. Ho voglia di sfiorarlo, accarezzarlo.

<Vieni qui voglio un bacio!>

Stupito scopre i denti in un sorriso.

<Che prepotenza!>

<Abbassati e dammi un bacio!>

Ride. <Te ne ho dati già un sacco, non ti bastano?>

Mi fingo arrabbiata per cui lui è costretto ad obbedire, o almeno in parte. Sapevo che non era il tipo.

Vicinissimo alla mia bocca, così si è fermato rimanendo immobile in me. Non so quale delle due cose mi dia più noia, forse nessuna, perché sto amando i suoi occhi. Mi fissa in un modo ... trovato solo nelle carte di Celine.

Le sue labbra mi trovano e la sua lingua mi raggiunge, mi gira la testa ma lui rimane fermo, ancora sprofondato dentro il mio corpo, per cui sono io a ripartire, lenta e inesperta, cercando un contatto.

Non mi abbandona con la bocca, e a un tratto lo sento gemere. Nessuno ha più voglia di scherzare.

Ad occhi chiusi sta registrando il mio movimento senza provare a interferire, almeno per un po'.

Il suo sguardo è un rogo quando torna al mio, ed è tanto carico di sensualità da far sentire sensuale anche me. E a quel punto torna a spingere.

<Vuoi dirmi a cosa stai pensando?>

È la voce di Nicole. Spalanco gli occhi venendo presa in contropiede, e per alcuni momenti resto in silenzio.

<Abbiamo fatto l'amore Nic, ieri notte ... io e Caleb abbiamo fatto l'amore>

Vedo la sorpresa passare nei suoi occhi ma è un attimo prima che torni la sua insolenza.

<Caleb eh? L'avevo detto io, e brava la nostra Megan. Ti è piaciuto?> Mi guarda. <Altroché se ti è piaciuto altrimenti non avresti quest'espressione sognante. Dio sono felice per voi, era l'ora che vi faceste avanti>

<Non so cosa pensare Nic>

<Su cosa?>

<Noi ... non so che pensare. Che cosa sono stata? in fondo hai ragione, è passato così tanto tempo, forse aveva solo voglia di scoprire quello che non è riuscito ad avere>

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora