P.O.V.
IanNon è mai facile scendere a patti con la morte, specialmente quando il suo arrivo si manifesta come una colpa in parte anche tua.
Lorelan è morta. Non credevo potesse accadere. I soldi di Richard non hanno pagato la sua libertà ed ora se ne è andata, per sempre.
Le mie scarpe si muovono pesanti nel calpestare la moquette di questo posto, ma devono farlo per poter accorgersi, una buona volta, di quanto la realtà sia sincera e crudele.
Timidi e tristi, gli occhi della sua unica amica si affacciano sul mio arrivo, accogliendomi in un silenzio riflessivo, pieno di parole non dette, di gesta da compiere, di alternative.
<Se ne è andata veramente?>
Trilli annuisce, muovendo appena la testa. <Si, Ian. Lorelan ... è morta>
Si, è tutta colpa mia. Ho perso tempo, senza accorgermi della gravità della sua situazione, o lo stato emotivo del suo animo. Mi sono mostrato indifferente e caparbio verso le cose sbagliate ed ora mi accorgo di essere stato il solo ad aver dimezzato ogni sua libera uscita, chiudendola in una scatola che sfortunatamente l'ha condotta alla follia.
Non ho prestato sufficiente attenzione ed ora devo scendere a patti con le conseguenze, per quanto siano assurde e impossibili da valutare.
Ricordo ancora il nostro primo incontro, la determinazione che aveva dimostrato.<William si sta prendendo tutto. Le nostre vite, i nostri risparmi, continuando ad arricchirsi sulla nostra pelle. Sono sicura che sia stato lui a ucciderla ... Natalie non ci ha rivelato niente, ma tutte noi sappiamo quello che accade all'interno delle mura del Sa Playa, non possono mentirci. Non abbiamo alcuna protezione, né le più navigate tra di noi, né le nuove arrivate>
<Presto finirà tutto, Trilli, te lo prometto>
<Ma noi non smetteremo di avere bisogno di protezione o tantomeno di un lavoro. Siamo tutte distrutte dalla sua morte. Alcune più di altre>, afferma, perdendosi con lo sguardo verso una porta del corridoio, ed io seguo quella stessa traiettoria, colpito dalla manifestazione inquietante del suo dolore, e aggrotto la fronte, confuso.
<Di chi stai parlando, Trilli?>
<E' nuova, e la notte non smette di piangere. Ha dovuto sopportare molto la sua povera anima>
<Come si chiama?>
<Per la verità non conosco il suo nome. Non siamo solite chiedercelo, ma ho provato ugualmente a stare al suo fianco. Purtroppo credo non sia servito a molto>
<Posso provare a parlarle>
<Sei sicuro?>
<Sono bravo ad ascoltare, e se l'argomento è Lorelan allora credo che possiamo essere l'uno di conforto all'altro>
<Non si tratta solo di questo, ma spetterà a lei, se lo vorrà, il compito di parlartene. Buona fortuna, Ian>
Annuisco distrattamente, osservando la sua ritirata e rimanendo l'istante dopo solo con i miei pensieri, e la visione di quella porta, di quell'anima ferita, che mi chiama a sé.
Non mi sono mai considerato tanto forte da riuscire a vincere, nella vita, nei miei sogni, ma ad ogni modo non ho smesso mai di lottare, combattendo per e me per gli altri, per proteggere.
Non sono certo della vittoria della polizia ma non posso smettere di crederci.
Così come non posso rassegnarmi di fronte alla morte di Lorelan, altrimenti cadrei a pezzi, debole, sconfitto.Per questo motivo continuo a farmi forza e arrivo ad aprire leggermente quel divisorio in legno che separa le nostre anime, affacciandomi così nella sua stanza da letto.
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Ali di farfalla
Romance[COMPLETO] *Tutti i diritti riservati* (Certificazione Patamu) Tre amici, fin dall'infanzia. Megan, Caleb, ed Ian. Tre amici, si, ma totalmente differenti di carattere, di cuore, con una vita vissuta in comune sulle strade sporche di povertà dell'o...