73- Il matrimonio

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P.O.V.
Megan

Il grande giorno è arrivato, e per l'occasione siamo vestiti a festa, nei nostri completi migliori.

Preoccupazione e tristezza però non vengono a mancare mentre fisso il riflesso dell'uomo che amo attraverso questo specchio all'interno dell'armadio, mentre si abbottona i polsini della camicia con in viso non i segni della colluttazione ma le sue emotive conseguenze.

Ian non sarà presente. Ormai entrambi lo conosciamo abbastanza bene da sapere che non ci sarà, nonostante l'importanza di un giorno come questo. Non si farà vedere per un po', ottenendo il suo bisogno di tempo, quindi mi domando se anche Caleb sia a conoscenza del motel all'interno del quale vive, dal momento che mi ha comunicato di volergli al più presto parlare.
Forse anche lui aveva avuto un confronto con suo padre, e così scoperto della sua nuova vita, o forse intendeva solo tornare a rivolgerglisi non appena deciderà nuovamente di venire, per sistemare le cose o bandirci per sempre dalle sue giornate.
Si era creato un nuovo quotidiano, e questo stava a significare che poteva non volere nessuno al suo interno, in grado di ferirlo.

Sono stata una sciocca, non avremmo dovuto mentire ma avevo creduto di fare la scelta migliore per il nostro rapporto.

Mi sono rivelata una codarda, e senza dubbio un'ipocrita: temevo che Ian ci allontanasse, che si distanziasse da noi come è stato ma se solo avessi capito realmente quanto forte è il nostro legame, mio e di Caleb, sarei arrivata ad affrontare a spada tratta ogni problema. Solo che non lo avevo ancora considerato tanto reale.
Da quel giorno al mulino molte cose sono cambiate, il mio cuore batte sempre più velocemente del solito quando lo vede ed il respiro esita a voler scappare. Mi sono accorta di amarlo ancora più profondamente di quanto avessi creduto, e la cosa mi ha stupito e destabilizzato per la sua portata.

Sentirsi ricambiata poi è stato un piacere senza uguali. Caleb mi ama e sembra volermi dire, in quei momenti in cui ci fissiamo negli occhi e la tristezza lo abbandona, dopo averlo circondato nei lunghi momenti nei quali veniva immerso nella solitudine, che andrà tutto bene, si, sembra promettermelo, ed io potrei davvero crederlo, dare certezze al suo sorriso, perché so che la sua tenacia ed il mio spirito battagliero possono portarci lontano.
Noi due insieme siamo più che due persone disposte a farsi del male, Ian deve capirlo, l'amore ci ha cambiato mostrandoci per i pazzi passionali che siamo, ed io adoro questa nuova realtà, che mi tramortisce e mi fa sorridere per la sua impetuosa irriverenza e bonaria aggressività.

Deve solo capire questo. Non sono una donna masochista, amo almeno quanto vengo amata, ed al momento, nonostante queste ricadute nel dolore, sono felice, perché io e Caleb ci siamo perdonati i reciproci sbagli, abbiamo annullato la distanza, ed ogni persona intorno a noi che se ne è accorta sembra essere felice per nostro conto.
Persino mia madre, che da ore non fa che lanciarmi sguardi ammiccanti passando in corridoio.

<Allora ragazzi siete pronti?> Domanda la diretta interessata affacciandosi sulla scena.
Caleb volta il viso continuando ad abbottonarsi i polsini che a quanto pare sembrano essere un'inferno per la loro piccola dimensione.

<Quasi, presto arriviamo>

<Faccio strada allora, appena siete pronti vedete di raggiungermi. La cerimonia non inizierà in ritardo, almeno che il fidanzato non sia scappato via>

<Tom ama Meredith da pazzi, mamma, e questo lo sai>, le ricordo con un sorriso mentre finisco di agganciarmi gli orecchi e mi avvicino a Caleb per prestare servizio alla sua difficoltà.

<Chi lo sa, il matrimonio rende gli uomini folli. Me lo confermi, Caleb?>

<Non ho nessuna moglie chiusa in soffitta, signora, quindi può stare tranquilla per sua figlia>, beffeggia, ma a mia madre sono sempre piaciuti gli scherzi quindi sta al gioco.

Ali di farfallaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora